Un piccolo esercito giallo che spazza le strade, pulisce le spiagge, pianta alberi e recupera aiuole abbandonate. Ma il progetto, finanziato dall'Europa, vuole aprirsi anche ai disabili. «Entro primavera sarà pronto il nostro orto sociale» dove tutti saranno in grado di potersi cimentare con la coltivazione di prodotti biologici
Rifiuti in strada, volontari si rimboccano le maniche Palermo Green: «È casa nostra, basta lamentarsi»
«Tra noi c’è chi ha due lauree e chi non è riuscito a portare a casa il diploma», ma tutti sono mossi dallo stesso fine: «Fare qualcosa di normale per Palermo». La divisa è gialla, una maglietta con una foglia verde in bella mostra sul petto e la scritta Palermo Green. Sono volontari che hanno deciso, all’interno della loro vita, di dedicare qualche ora a qualcosa che gli sta particolarmente a cuore: la loro città. E così può capitare di incrociare una squadra del piccolo esercito giallo per le strade della città mentre ripristina un’aiuola trascurata, porta via i rifiuti o magari di trovarla al mare mentre pulisce una spiaggia.
«Sono tutti volontari» spiega a MeridioNews Antonino Vincenzo Dolce, incontrato mentre la squadra che guida sta piantando un albero nel vuoto lasciato da un’altra pianta sui marciapiedi nei pressi di corso Finocchiaro Aprile. Dolce tenta di spiegarci il motivo che spinge le persone a iscriversi all’associazione, ma la risposta più esauriente viene dalla bocca di uno dei ragazzi più giovani presenti sul posto. «Lo facciamo perché Palermo è casa nostra» dice. Palermo Green è un progetto che nasce in seno all’associazione Uniamoci Onlus in sinergia con Ceipes, Centro di solidarietà don Giosuè Bonfardino e cooperativa Silene ed è stato adottato dalla fondazione Con il Sud, che ha contribuito al finanziamento. «Partecipiamo a dei progetti europei – spiega Dolce – ma non lo facciamo con fini di lucro, quello che riceviamo è sufficiente a mantenere in vita il nostro progetto, noi non chiediamo nessun compenso».
In una città che vive sulla propria pelle il trauma dell’abbandono seriale di rifiuti e della sporcizia, indipendentemente dall’operosità dell’azienda responsabile per conto del Comune, le azioni di Palermo Green, organizzate e calendarizzate con cadenza periodica, vengono viste con curiosità dai cittadini. «Tanti sono contenti quando ci vedono – continua il volontario – Altri ci dicono “ma non spetta a voi, dovete fare le denunce, dovete far muovere il sindaco”». Loro, invece, preferiscono rispondere con il motto che campeggia sul retro delle loro maglie gialle e che ripetono come un mantra: «La città siamo noi, non lamentiamoci, attiviamoci». D’altra parte, come precisa ancora Dolce «Non vogliamo essere degli eroi, vogliamo fare delle cose normali».
Ma nelle mire del progetto, che punta a coinvolgere 120 volontari, sempre divisi in squadre, dotati di un’adeguata formazione, specie per quel che riguarda le nozioni di giardinaggio. Palermo Green, infatti, punta anche a coinvolgere persone con disabilità attraverso un orto urbano che diventerà orto sociale, dove 30 disabili potranno dedicarsi all’agricoltura coltivando prodotti biologici. «Ci sarà chi pianterà per terra e chi lo farà su alcuni banchetti che rendano il lavoro facile anche a chi si trova su una sedia a rotelle – racconta con orgoglio Dolce – Al momento ci stiamo lavorando, contiamo di essere pronti in primavera».