Buona Scuola, c’è chi entra di ruolo ma lista è lunga  «Dopo tante supplenze adesso posso fare progetti»

Non c’è soltanto chi aspetta fino a 69 anni prima di entrare di ruolo a scuola. C’è anche chi come Vincenzo Rizzo, 37 anni appena compiuti, dopo avere vinto nel 2016 il concorso indetto nell’ambito della riforma della Buona Scuola, può smettere di chiedersi cosa farà grande. «Fino a quando non ho firmato le carte non ci potevo credere. Adesso ho il mio lavoro, il mio stipendio e posso programmare la mia vita –  dice Rizzo –  ho potuto scegliere anche un posto relativamente vicino a casa». 

L’anno scorso molti di quelli che avevano vinto lo stesso concorso non avevano ottenuto la cattedra, azzerata a causa della mobilità straordinaria: «Temevamo che con i soli pensionamenti non saremmo riusciti ad entrare di ruolo tutti entro i tre anni – ripercorre il docente – periodo di validità della graduatoria». Adesso «grazie al fatto che sono arrivato 17esimo in graduatoria  – continua – ho ottenuto il posto un anno dopo avere vinto il concorso mentre ci sono ancora colleghi che stanno aspettando». Solo per la sua materia c’erano 143 persone a Palermo che attendevano di entrare di ruolo

Tra le altre cose «anche quest’anno c’è stata una deroga alla mobilità – sottolinea il docente – per cui anche un’altra fetta dei posti disponibili è stata assegnata così, in particolare il 30 per cento per quella nazionale e il 10 per cento per quella interprovinciale». Oggi qualcosa però inizia concretamente a muoversi. «Sono davvero felice – racconta ancora – dopo diversi aggiornamenti della graduatoria, verso la seconda metà di luglio sono usciti i contingenti del Miur con il numero di posti per le assunzioni. Quest’anno per l’insegnamento di lingua Inglese erano disponibili 99 posti da dividere a metà tra chi aveva vinto il concorso e quelli che facevano parte delle graduatorie ad esaurimento».  

«È cambiata la prospettiva della mia vita  – racconta Rizzo – Non devo più aspettare di avere una supplenza. Mi sono laureato nel 2009. Sono trascorsi otto anni tra le sostituzioni a scuola, ho lavorato anche all’università. L’anno scorso, ad esempio, ho svolto una supplenza annuale a Pantelleria che ha comportato il trasferimento mio e di mia moglie e l’affitto di una nuova casa con le spese annesse. Non è stato facile. Adesso possiamo pensare al futuro con molta più serenità». 

Anche se il suo caso è a lieto fine c’è chi ancora aspetta e chi lo ha fatto per anni. Sulla docente 69enne entrata di ruolo da poco Rizzo non nasconde che «a un certo punto avrei cercato una sicurezza da un’altra parte». Ora inizierà a insegnare l’1 settembre al liceo Mursia di Carini.


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Non c'è solo chi aspetta fino a 69 anni per ottenere l'agognato posto fisso. È il caso di uno dei vincitori del concorso indetto nell'ambito della riforma voluta da Renzi. Dopo che nel 2016 le cattedre sono state azzerate per la mobilità straordinaria adesso a Palermo c'è chi ottiene il posto da docente. Ma c'è ancora chi attende, anche da molto tempo

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