Street art, torna a Palermo Carlos Atoche Al Capo un murales dell’artista peruviano

Con l’arrivo dell’estate il capoluogo si conferma ancora una volta meta prediletta degli street artist. Un trend che si rinnova ormai da alcune stagioni con il ripetersi di ‘incursioni’ di artisti che lasciano la propria impronta tra i vicoli del centro storico, trasformando le facciate di palazzi cadenti e i muri scrostati in una gigantesca tela sui quali trasferire il proprio estro creativo. Stavolta, a dar sfogo alla propria immaginazione, è stato il noto artista di origine peruviana Carlo Atoche che ormai da tempo vive e lavora a Roma e dove, nel quartiere del Pigneto, ha fondato il laboratorio Studio Sotterraneo. Dopo gli interventi dello scorso anno a Ballarò, stavolta, le attenzioni di Carlos hanno riguardato il Capo, dove ha operato in compagnia di altri street artist.

A ‘scoprire’ la sua ultima fatica è stato l’architetto e fotografo Mauro Filippi che ha condiviso lo scatto sulla pagina Facebook di Street Art Palermo: una scelta non casuale dato che assieme al semiologo Marco Mondino e alla sociologa Luisa Tuttolomondo ha realizzato un’interessante guida agli artisti, alle opere e ai luoghi dell’arte urbana sull’Isola intitolata Street Art in Sicilia. «Ho conosciuto le opere di Atoche in occasione del Festival Inumani che si è svolto lo scorso anno sui Nebrodi – racconta Filippi – dove siamo andati assieme a Marco e Luisa per mappare le opere di street art in tutta l’Isola. Poi Carlos ha fatto tappa a Palermo dove ha realizzato due murales a Ballarò, uno a pochi passi dal mercato e un altro per un bar africano e, in quella occasione ci siamo presentati».

In questi giorni, l’artista peruviano è ritornato nel capoluogo siciliano per prendere parte al Workshop Pittura Urbana che si è tenuto a Castellamare del Golfo dal 25 al 26 luglio, in previsione del Progetto permanente Castellammare Culture Fest previsto dall’8 al 10 settembre, come racconta racconta Simona Nasta tra le promotrici dell’iniziativa: «Tre anni fa abbiamo creato un festival multiculturale per coinvolgere i ragazzi dei centri di accoglienza e le persone del territorio di Castellamare – spiega Nasta – Un modo per fondere queste due realtà nel segno dell’arte e nel rispetto del bene comune. Successivamente abbiamo deciso di ampliare il progetto e di creare le residenze d’artista: abbiamo messo a disposizione degli artisti alcuni alloggi e coinvolto albergatori e ristoranti per dare un contributo al nostro progetto. In previsione della manifestazione che si terrà dopo l’estate – aggiunge -, abbiamo voluto organizzare una sorta di prefestival, e abbiamo invitato Antonio Anc e Atoche per un workshop di pittura urbana».

Ma prima di ripartire, Carlos ha voluto lasciare nuovamente il segno: «A Carlos rimaneva qualche altro giorno da trascorrere a Palermo – prosegue Filippi – e così ha deciso dipingere ancora mettendosi in contatto con i palermitani I Mangiatori di Patate. Poi, per una coincidenza, ha incontrato anche l’artista napoletano Zolta. Assieme hanno dipinto un piccolo vicolo che, lungo una scalinata, si affaccia su via dei Carrettieri. Una scelta dettata dal desiderio, forse, di dedicarsi a una zona ‘ancora vergine’ del centro storico anche se il Capo è una meta privilegiata per gli street artist dove sono molto tollerati».


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In Sicilia in occasione del Workshop Pittura Urbana a Castellamare del Golfo, prima di ripartire ha voluto lasciare nuovamente il segno in città. Dopo le precedenti incursioni a Ballarò, l'artista di origine peruviana che da tempo vive a Roma, ha scelto un nuovo quartiere dove operare in compagnia di altri street artist

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