Cava Billiemi, si apre al recupero di rifiuti inerti «Accelerare riconversione per tutela lavoratori»

Dopo anni in amministrazione controllata, la cava Billiemi di Palermo dal 28 settembre rilascerà i terreni in affitto in vista della trasformazione in un impianto per il recupero dei rifiuti inerti non pericolosi. anche se l’attuale produzione non cesserà nell’immediato. Sequestrata quasi vent’anni fa, l’azienda ha goduto sempre di buona salute ma recentemente la situazione è drasticamente cambiata, anche a causa della crisi che ha colpito il settore edile. Da qui la necessità di espandere il raggio d’azione della società che fino a oggi si è occupata esclusivamente della produzione di pregiati marmi e di inerti. Una scelta obbligata, in un certo senso, che si lega anche al destino dei terreni dove sorge attualmente la cava. A settembre, infatti, l’area dove opera l’azienda dovrà essere restituita ai legittimi proprietari e i macchinari utilizzati per l’estrazione saranno trasferiti in un altro luogo, ancora da individuare, come spiega il presidente del consiglio di amministrazione nominato dall’Agenzia dei beni confiscati, l’avvocato Giovanni Chinnici.

«Il sequestro della cava Billiemi è avvenuto nel 1998, mentre la confisca definitiva nel 2007 – racconta – È evidente che si tratta di un’azienda sana, per oltre vent’anni in amministrazione controllata. Anche tenendo conto del ciclo di vita delle imprese della stessa filiera, da molti anni opera a pieno regime. Sotto questo profilo è riuscita a stare molto bene sul mercato, e le difficoltà che vive oggi la società sono le stesse per l’intero settore che risente del procedere a singhiozzo dei lavori pubblici. Approssimandosi la fine di questo ciclo industriale, il consiglio di amministrazione ha iniziato ad aprirsi a un’attività completamente nuova, il recupero di rifiuti inerti dalla demolizione dei fabbricati riutilizzati, destinato ad esempio alla realizzazione delle strade. Potremmo definirlo un nuovo ramo d’azienda che assicurerà un buon futuro industriale al di là di quelle che sono le attuali previsioni».

Attualmente, l’azienda impiega 13 dipendenti, dei quali quattro amministrativi e, nel progetto previsionale, saranno tutti inseriti. Non è ancora detto che il progetto di riconversione diventi in futuro l’attività esclusiva dell’azienda: «Il ramo attuale che riguarda la produzione di marmi e inerti potrebbe proseguire – chiarisce – c’è la prospettiva di trasferire tutti macchinari in un altro sito di proprietà erariale». L’impianto di trattamento e relativi macchinari per il recupero degli sfabbricidi devono essere acquistati e il budget per l’investimento è top secret, mentre ancora non si conosce la nuova destinazione, fondamentale per la prosecuzione dell’attività estrattiva: «Il trasferimento avverrà a settembre e siamo in attesa che venga rilasciata l’autorizzazione mineraria su altri terreni di proprietà dello Stato – rivela – Ci auguriamo di avviare il nuovo ciclo produttivo entro la fine dell’anno ma poiché si tratta di una società confiscata, come previsto dalla normativa antimafia, la scelta definitiva spetta all’Agenzia».

Un progetto di rilancio che dovrebbe garantire un futuro più solido alla società e al personale anche se rimangono diversi interrogativi sull’iter di riconversione che preoccupano i sindacati. «L’azienda ha ottenuto a marzo di quest’anno l’autorizzazione per la costruzione dell’impianto e a fine settembre si procederà al rilascio dei terreni – afferma il segretario generale degli edili della Cisl di Palermo e Trapani Paolo D’Anca -, ma l’unico modo per tutelare sia i posti di lavoro sia il patrimonio erariale è quello di procedere alla riconversione aziendale. Il nostro timore e che rimangano sono belle idee. Per questo chiediamo di incontrare l’Agenzia dei beni confiscati per mettere nero su bianco i dettagli della conversione industriale. Il nostro timore è che la burocrazia metta a repentaglio il futuro dei lavoratori e che passi un messaggio sbagliato che quando si opera legalità non ci sia futuro. La cava Billiemi è stato ed è un pregevole esempio di legalità produttiva – conclude -, sarebbe una sconfitta vanificare questo importante risultato raggiunto».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]