Sole Luna doc film festival, ecco tutti i vincitori Incetta di premi per franco-iraniano Sarvestani

Oltre novemila presenze complessive in sette giorni, distribuite fra eventi pomeridiani e serali, con un flusso continuo di pubblico nel complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo per il Sole Luna doc film festival, giunto alla sua dodicesima edizione. La kermesse, promossa dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture «per condividere l’umana ricchezza attraverso visioni e parole», ha visto un massiccio coinvolgimento della città, ma anche la conferma di una forte partecipazione da parte degli studenti palermitani e di realtà sociali particolarmente radicate sul territorio. Oltre 31 film in concorso, provenienti da tutto il mondo e suddivisi nelle sezioni The Journey (documentari che raccontano storie di popoli, di persone e di paesaggi, nella profonda interconnessione di natura e cultura); Human Rights (film che mettono in luce situazioni problematiche e di crisi nel mondo dove i diritti umani non sono rispettati, quei diritti fondamentali e inalienabili degli esseri umani in quanto tali), e con una sezione dedicata ai corti.

E ancora, una rassegna fuori concorso, intitolata Art in Doc con documentari dedicati a grandi artisti del nostro secolo che hanno approfondito tematiche legate all’arte contemporanea. Ideato e presieduto da Lucia Gotti Venturato e sviluppato con la direzione scientifica di Gabriella D’Agostino e la direzione artistica di Chiara Andrich e Andrea Mura, in questa XII edizione, il Festival ha avuto quale biglietto da visita l’hasthag #crearelegami, in inglese #establishties: un invito alla condivisione, alla partecipazione, per costruire nuove relazioni, nuovi ponti di collegamento. Dal 2014, il Sole Luna Doc Film Festival ha una edizione autunnale a Treviso, da lunedì 11 a domenica 17 settembre 2017, dove sarà possibile rivedere parte di film presentati a Palermo, oltre a numerose anteprime (programma disponibile sul sito www.solelunadoc.org da inizio settembre).

I verdetti della Giuria internazionale per il miglior film, migliore regia, migliore fotografia e miglior montaggio e per il film più innovativo

Ecco, dunque, il verdetto della Giuria Internazionale, riunita a Palermo, presieduta dal regista e produttore Gianni Massironi, e composta dalla regista iraniana Firouzeh Khosrovani, dal regista, attore e fondatore del festival Asiatica di Roma Italo Spinelli, dallo sceneggiatore premio Oscar Mark Peploe e dall’antropologo dell’Università di Milano Bicocca Vincenzo Matera.

La giuria ha scelto quale Miglior Documentario della dodicesima edizione del festival l’opera svedese Prison Sisters di Nima Sarvestani.

Trailer https://www.youtube.com/watch?v=ejMFWAiclWw

Questa la motivazione: «Il film esprime in maniera esemplare la complessità di costruire ponti fra radicamenti culturali differenti. Anche quando tutto lascia presagire la possibilità per la protagonista di affrancarsi dai legami primordiali, familiari e religiosi, riemerge la forza dell’appartenenza».

Al premio si sono aggiunte anche quattro menzioni, conferite sempre dalla Giuria internazionale: la Migliore regia è stata assegnata al film israeliano Who’s gonna love me now? di Tomer Heymann e Barak Heymann – Trailer https://www.youtube.com/watch?v=3p2uvYfehuE

«L’immaginazione antropologica – scrive la Giuria – è la capacità di collegare una vicenda individuale a tematiche più ampie. Raccontacon abilità complesse questioni identitarie, religiose e familiari. Nella vita del protagonista una comunità molto tradizionale è spinta a ripensarsi criticamente».

Migliore fotografia al film lituano Dead Ears di Linas Mikuta. – Trailer: https://vimeo.com/162065094

«Una fotografia, poetica emisteriosa, evoca il modo inusuale con cui il soggetto interagisce con l’ambiente. Mostra in modo nitido e abbagliante la natura matrigna, indifferente per quello che succede agli animali così come a un padre eun figlio. Riflette e amplifica una sensibilità resa più acuta dalla disabilità del protagonista».

Miglior montaggio al film norvegese 69 minutes in 86 days di Egil Haskjold Larsen.

trailer: https://vimeo.com/203807383

«L’accurata presentazione della dimensione temporale che traspare dallo sguardo della piccola protagonista durante la lunga odissea per arrivare in Svezia, consente allo spettatore un’efficace immedesimazione nel dramma dei migranti, viaggiatori forzati della nostra contemporaneità».

La menzione che completa la cinquina, quella per il documentario più innovativo, è stata conferita al film belga Sacred waters o L’Eau sacrée, di Olivier Jourdain.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=qz1cT9EiNks

«Il film affronta,con sorprendente naturalezza, un tema sensibile, quello del piacere femminile. Utilizzando un linguaggio gioioso e popolare, ci spinge a interrogarcisull’argomento in modo non banale».

Il verdetto della Giuria speciale degli Studenti Liceali

I membri della Giuria speciale Studenti liceali dei documentari in concorso per la sezione Human Rights della XII edizione del Sole Luna Doc Film Festival (Liceo Scientifico Albert Einstein, Liceo Scientifico Benedetto Croce, Liceo Linguistico Ninni Cassarà, Palermo), all’unanimità,hanno decretato vincitori, ex aequo: Prison Sisters di Nima Sarvestani e Dove vanno le nuvole di Massimo Ferrari, con le seguenti motivazioni.

Il Premio della Giuria Nuovi Italiani

La Giuria speciale “I nuovi italiani” per la sezione Corti del Sole Luna Doc Film Festival XII edizione, dopo una attenta valutazione, è giunta alla selezione della seguente rosa di documentari: “Alan”, “Sans le Kosovo”, “Nowhere line:voices from Manus Island”.

Prendendo in considerazione i criteri relativi al tema, alla regia, alla fotografia, alle musiche e al montaggio, ha decretato vincitore Alan, di Mohammad Jouri.

Il Premio miglior film per il pubblico

Il Premio quale miglior film per il pubblico che ha assistito ai documentari in concorso è stato assegnato al film belga L’eau sacrée di Olivier Jourdain.

Il festival

Il festival ha visto, inoltre, sei Prime nazionali, di cui due cortometraggi: si tratta di 69 minutes of 86 days di EgilHaskjold Larsen, VueloNocturnodi Nicolas Herzog, Les deux visages d’une femme bamiléké di Rosine Mbakam, Overdrive, Return Point di Natalia Gugueva, e i corti Sans le Kosovo di Dea Gjinovcie Il naufrago di Georgia Panagou.

Al di là del cinema, lo Spasimo per sette giorni è diventato un luogo privilegiato di incontri. Tutte le sere, a cominciare dalle 18, si sono susseguite testimonianze, racconti, Q&A con i registi, progetti solidali. Tra questi: la narrazione di un progetto di laboratorio teatrale all’Ucciardone, un bilancio sul riconoscimento Palermo Capitale dei Giovani 2017, un confronto tra le principali associazioni e istituzioni impegnate quotidianamente in percorsi di inclusione con i migranti, Dopo lo sbarco. Percorsi e reti per chi arriva, a Palermo, una performance di Arte Migrante. E ancora, due esposizioni/installazioni: Visioni(Di)Visioni, una mostra fotografica con scatti realizzati tra Beirut, Napoli, Algeri, Marsiglia, Amman e Lubiana durante la Photo Maraton 2016, e una installazione con alcuni disegni animati di Gianluca Costantini realizzati in occasione del Festival dei diritti umani di Milano, svoltosi dal 2 al 7 maggio e dove Sole Luna Doc Film Festival è stato primo partner e curatore della sezione DOC.

Non poteva inoltre mancare il momento formativo con una masterclass tenuta dai registi Mark Peploe e Gianni Massironi rivolto agli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.

«Il bilancio della dodicesima edizione del Sole Luna Doc Film Festival è senz’altro più che positivo – sottolinea Lucia Gotti Venturato, ideatrice del Festival e presidente di Sole Luna Un Ponte fra le Culture – per la grande partecipazione di un pubblico sempre più attento e numeroso. Assieme agli ospiti, arrivati da diverse parti del mondo e ai cittadini, l’abbiamo vissuto come una vera e propria festa allo Spasimo, una festa tra amici, molti gli habitués, ma anche volti nuovi e finalmente tantissimi giovani. Abbiamo riso, a volte ci siamo commossi per le storie raccontate nei film, abbiamo condiviso musica e giochi e abbiamo creato nuovi legami. Siamo ora pronti per ripartire con Palermo Capitale della Cultura e con Manifesta, già riceviamo grandi stimoli da importanti realtà associative internazionali che desiderano la nostra partnership per il 2018, sarà un anno magico per questa meravigliosa città e anche il nostro festival sarà capace di sorprendervi con effetti speciali».

«Per una settimana – dice Gabriella D’Agostino, direttore scientifico del Festival – Palermo, e lo Spasimo, sono stati un osservatorio privilegiato per riflettere su molti dei temi sensibili della nostra contemporaneità. Un luogo di incontro che è stato la nostra casa. Se infatti, parafrasando HishamMatar (Il ritorno), la casa è il luogo dal quale l’intero mondo è tutt’a un tratto accessibile, Palermo e lo Spasimo hanno reso accessibile, se non tutto il mondo, almeno una sua parte significativa».

«Siamo felici – concludono i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura – di aver curato la direzione artistica di questa edizione del festival a Palermo, dove abbiamo vissuto durante gli anni di studi al Centro Sperimentale di Cinematografia. La selezione dei film in concorso è stata di alto livello con sei anteprime nazionali e una ricca panoramica sul documentario internazionale. Quest’anno il festival è cresciuto grazie ad una rinnovata immagine grafica ed una location magica ed affascinante come lo Spasimo ricevendo una risposta calorosa da parte del pubblico che ha partecipato ogni giorno alle proiezioni ed agli incontri con i registi ospiti».


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