Law Park, tra l’entusiasmo dei giovani e primi danni «Una volta che si fa qualcosa di bello rompono i c…»

A poco meno di una settimana dall’inaugurazione di Law park, il primo skate park pubblico della città che si trova di fronte il tribunale, sono più le luci che le ombre. Tanti i giovani che, specie nel tardo pomeriggio, si affollano tra le rampe e provano tricks più o meno impegnativi. Molti anche i curiosi, così come qualche abitante di piazza Vittorio Emanuele Orlando che da una parte si dimostra contento della nuova struttura e dei nuovi frequentatori, dall’altra teme che venga rovinata la tranquillità quartiere. 

Come conferma il gestore del bar Sanremo, proprio di fronte lo skate park, che sta già pensando di aprire anche la domenica proprio per soddisfare le esigenze della nuova cliente. «Sì, i ragazzi e le ragazze che sono arrivati hanno portato vita in una piazza dove vanno tutti di corsa – dice -. Di solito rimangono fino alle 21. Quello che i residenti temono è che dopo che se ne vanno questi bravi ragazzi ne arrivino, nella notte, altri invece poco raccomandabili». Pare infatti che già nelle scorse notti le piante ornamentali, messe dal Comune a delimitare e abbellire gli spazi, siano state maltrattate da giovani di passaggio.

Intanto sono sempre più numerose le persone, con roller blade, bmx e skate, che si cimentano con le nuove rampe. Ci voleva, è una struttura bella e necessaria – dice Marco, studente del Cannizzaro -. Io prima andavo al Politeama o qui, ma dietro il tribunale, dove in realtà le scale e i passamano delle scale si stavano già usurando. Certo, non tutti rispettano le norme di “buona condotta” affisse dal Comune ma è ancora troppo presto per pretendere che chiunque arrivi senta la struttura come propria e rispetti le esigenze di tutti». 

Il riferimento è allo sfogo su facebook di Giorgio Corsino, uno degli animatori del comitato Palermo skate, dopo l’incidente di ieri un cui un ragazzo ha creato un buco in uno dei funbox. Un danno che poteva essere evitato, visto che la bmx col quale il giovane ciclista scorazzava aveva i pegs (i tubicini che si installano sulle ruote delle bici per portare un’altra persona … ndr) in metallo invece che in plastica, così come previsto dal regolamento appeso all’ingresso. «Ma perché il palermitano deve essere sempre cosi ineducato? – scrive – pensa solo a fregare e basta, una volta che si cerca di fare qualcosa di bello per abbellire la città per renderla migliore, devono rompere i coglioni. Palermo non ha nessuna speranza di migliorare fino a quando esisteranno questa persone che purtroppo la popolano».

Mentre la cultura dello skate si diffonde e allo stesso tempo va sedimentata, Palermo skate annuncia le prossime iniziative: «in cantiere abbiamo la realizzazione di un altro skatepark in cemento al Foro Italico ed uno indoor, e contest ed eventi di stampo nazionale ed internazionale». E sempre più numerosi sono i ragazzi che puntano a Tokyo 2020, le prime Olimpiadi in cui lo skate sarà disciplina sportiva ammessa alle competizioni.


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