Amministrative, il M5S all’attacco sui rifiuti «È una gestione disastrosa e dissennata»

È il cavallo di battaglia del Movimento cinquestelle, e un tema caro agli attivisti storici: la raccolta e la gestione dei rifiuti, con dati e modelli a confronto tra le regioni che mostrano percentuali locali e regionali ancora basse. Un argomento che scalda la campagna elettorale alla vigilia delle amministrative e con le regionali alle porte. E così all’hotel Cavalieri di Palermo, i pentastellati hanno chiamato a raccolta i propri attivisti per fare il punto.

In una sala non particolarmente affollata, sono intervenuti gli assessori comunali designati dal movimento, Adriano Varrica e Aldo Penna, la deputata regionale Claudia La Rocca, e il portavoce del M5s all’Ars, Giampiero Trizzino, che più volte ha condotto battaglie e incontri sul tema. Toccata e fuga per il candidato Ugo Forello, che prosegue il suo tour di incontri elettorali. «Al 2012 avremmo dovuto raggiungere una percentuale di raccolta dei rifiuti del 65 per cento e invece siamo sotto il 12 per cento – dice Trizzino – Prima Cuffaro, poi Lombardo e ora Crocetta non hanno mai fatto un piano regionale dei rifiuti ma una serie di ordinanze che hanno fatto più danni che altro, con una serie di elementi disattesi che hanno condotto alla situazione emergenziale in cui ci troviamo oggi, gli inceneritori sono inutili e non servono».

«Quando abbiamo presentato la mozione numero 59 sulla riduzione dei rifiuti indifferenziati in Sicilia ci hanno deriso tutti – aggiunge Trizzino – è stata votata probabilmente perché non l’hanno capita, poi l’hanno bloccata». All’incontro è poi intervenuto anche Aurelio Angelini, docente che ha curato anche il dossier sulla candidatura Unesco di Palermo: «Non è pensabile che chi deve raggiungere degli obiettivi nel conferimento in discarica contemporaneamente gestisca la discarica, questa è una delle criticità della gestione dei rifiuti di Palermo. Questa gestione contestuale non è una modalità virtuosa. Noi abbiamo una falla rappresentata dalla mancanza di obiettivi e dalla mancanza di un piano industriale sulla raccolta differenziata e dal fatto che la Rap contestualmente gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti». 

Angelini, ha poi aggiunto: «Il decoro urbano si riflette sul turismo e questo da noi è mancato perché il rifiuto viene ancora pensato solo come una cosa da smaltire e non da riciclare. L’altra criticità di Palermo riguarda il contratto di servizio che non stabilisce alcuni aspetti cruciali della Rap, per esempio la percentuale che va raggiunta in termini di gestione del servizio, come invece avviene nei contratti di servizio dell’amministrazione capitolina, di Milano e Torino». Angelini si è poi soffermato sulla gestione regionale dei rifiuti, definendola «disastrosa e dissennata».

«Ha condotto a un miliardo e mezzo di indebitamento – ha detto – un debito prodotto dalle 27 società d’ambito che cresce di 300 milioni l’anno, senza che nessuno intervenga. Il Comune di Palermo avendo una sua discarica non rientra in questo indebitamento, ma occorre ricostruire il sistema, manca una pianificazione e tutto viene lasciato all’emergenza, così la situazione dei rifiuti è fuori controllo. In Italia sono otto le regioni che hanno conseguito in anticipo l’obiettivo fissato per il 2018 di una media di 88 chili di rifiuti smaltiti per abitanti, mentre la Sicilia si attesta su circa 233 kg per abitante, quindi la nostra regione conferisce più rifiuti in discarica e ne ricicla meno».


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