Ferrandelli designa Labita alla Programmazione Ue «Potenziare Ufficio Europa, con fondi scuole-presìdi»

È
Giuseppe Labita l’assessore designato dal candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli alla Programmazione europea. Lo ha presentato oggi lo stesso leader dei Coraggiosi nel corso di una conferenza stampa. Cinquant’anni, formatore ed esperto in progettazione nazionale e internazionale. E massone, come ammette lui stesso a margine dell’incontro con i giornalisti. «Sono iscritto al Grande Oriente d’Italia. È un mio percorso umano e personale che non avrà nulla a che vedere con quello politico e amministrativo. Ferrandelli sa tutto». L’ex Pd punta subito il dito contro quello che ritiene lo scarso impegno dell’amministrazione Orlando negli ultimi tre anni in termini di progettazione europea e il depotenziamento dell’Ufficio Europa del Comune che «non ha portato i risultati sperati». 

«Oggi aggiungiamo un altro tassello alla squadra –
esordisce Ferrandelli –  Bisogna avere la capacità di drenare tutte le risorse possibili contro l’esclusione sociale».  Il candidato sindaco quindi sottolinea la necessità della lotta alle povertà chiamando in causa anche l’altro assessore designato alle Politiche Sociali Rosi Pennino, presente all’incontro: «Abbiamo coinvolto operatori dell’infanzia, alcuni dirigenti didattici e  anche i gestori delle scuole paritarie per combattere le povertà. Noi abbiamo visto dai dati di Save the Children che siamo la prima città d’Italia in termini di povertà diffusa e abbiamo visto che anche il dato sulla dispersione scolastica è allarmante. Ci siamo chiesti come potere erogare servizi al territorio date le scarse risorse economiche e di personale. Vogliamo utilizzare 400 scuole come presidi sul territorio e realizzare attività per i ragazzi. Con i fondi europei avremo la possibilità di aprire le scuole 24 ore su 24, con personale scolastico, prevedendo anche straordinari».  

Per fare tutto questo, sottolinea ancora Ferrandelli, bisogna reperire risorse che finora non sono venute fuori: «Abbiamo preso
in esame i bilanci presentati dal Comune di Palermo negli ultimi tre anni, dal 2013 al 2016 per vedere quante entrate dirette erano arrivate in termini di fondi comunitari. Abbiamo escluso il 2012 perché non ci sembrava corretto visto che la giunta si è insediata nel giugno di quell’anno. Sommando i tre anni la somma complessiva ricavata è 800 mila euro, questo ci dice che non si è lavorato sul fronte della progettazione. Ci sono Paesi dell’Est che stanno cambiando il volto ai propri territori con i fondi europei». 

Per farlo il candidato sindaco ha una ricetta precisa: «Vogliamo ripotenziare l’Ufficio Europa e riqualificare  a partire dai nostri. Stiamo pensando a una call europea per fare affiancare il personale comunale da progettisti tedeschi, irlandesi, spagnoli ma soprattutto provenienti dai Paesi dell’Est per formare e riqualificare e rendere autonomo il personale interno». Ferrandelli poi ha cercato di smarcarsi dalla nuova questione elettorale esplosa in casa Cinque stelle in merito all’audio diffuso su Youtube: «Spero di vincere per la mia proposta politica non per le disgrazie altrui. Ognuno è portatore della propria storia e non mi piace denigrare gli avversari ma confrontarmi sui programmi. Spero che la mia proposta sia migliore di quella degli altri candidati». 

Poi la parola è
passata a Labita che dice di avere sposato la causa di Ferrandelli sin dalle prime battute. «Fabrizio mi ha chiesto se volevo impegnarmi ho riflettuto in base agli impegni personali e familiari. Intanto mi sono attivato per capire che cosa è stato fatto e ho scoperto che dall’Ue di fondi diretti non è arrivato nulla. Pensavo che ci fosse dietro una strategia ma ho visto che il Comune si era soltanto concentrato sui fondi strutturali. Non ho trovato una strategia ma piccole toppe messe per rispondere via via alle esigenze. Un metodo Arlecchino. Ha una bella maschera fuori ma dietro non c’è niente. Progettare è difficile e non è semplice. Se ti manca la visione non lo puoi fare». Poi si interroga: «Al Comune c’era un ufficio Europa ma che fine ha fatto? Non funziona più. Mi chiedo il perché. Dobbiamo attivare meccanismi di qualificazione del personale rendendolo volano di sviluppo». 

E poi precisa: «Nell’ambito dalle attività da me svolte sono riuscito a portare in Sicilia cifre importanti in settori quali la cultura, il turismo e l’ambiente. Ho realizzato anche un progetto software utilizzato dai bimbi dislessici in tutta Europa, presentato alla Fiera per l’educazione a Londra. Nell’ultimo triennio
ho movimentato risorse per alcuni milioni di euro». Alla domanda sui suoi obiettivi in caso di elezione di Ferrandelli, Labita chiosa ironico: «Certamente posso assumere l’impegno di portare un euro in più di quello che ho trovato in bilancio».

Continuano sempre più fitti gli appuntamenti in vista del prossimo 11 giugno. Mentre si attende la convocazione della conferenza stampa di Ugo Forello che dovrebbe arrivare a breve anche sul tema Addipizzo, e si aspetta di sapere quando Leoluca Orlando convocherà l’incontro dove ha promesso di rivelare «scomode verità» sulla vicenda cantieri, oggi pomeriggio si raccoglieranno le firme per la presentazione della lista per le prossime elezioni amministrative a sostegno della candidata dei Verdi alla carica di sindaco Nadia Spallitta.


IL BOTTA E RISPOSTA SU FONDI UE E MASSONERIA

Replica dai toni durissimi da parte di Orlando, che definisce Ferrandelli «il burattino del trio Miccichè/Cuffaro/Cammarata» e lo schernisce per essere «riuscito a collezionare ben tre figuracce in un colpo solo: un vero record». «Durante la conferenza stampa è stato infatti affermato – prosegue Orlando – che l’amministrazione attuale avrebbe ottenuto solo 800mila euro di Fondi Comunitari e questo sarebbe desumibile dal sito del Comune. Evidentemente: non sanno consultare un sito Internet, ignorano come sia cambiata la Programmazione comunitaria 2014/2020, ignorano cosa sia un programma come il PON Metro, che da solo vale oltre 80 milioni di euro. Infine, forse la cosa più grave, si lancia in un gravissimo insulto ai dipendenti e professionisti che lavorano in questo settore dentro l’amministrazione e che appunto, in questi anni hanno portato a Palermo fondi extracomunali per oltre 620 milioni di euro, segno della visione d’insieme e dell’approccio strategico avuto in questi anni. Una bella differenza rispetto ai 10 milioni portati nel quinquennio precedente dagli amici di Ferrandelli».

Sulle barricate anche Sinistra Comune: «La scelta di Fabrizio Ferrandelli – sostiene Giusto Catania, assessore al Comune di Palermo e candidato al Consiglio comunale – di individuare un massone dichiarato alla carica di assessore è messaggio inquietante, infatti chi ricopre cariche pubbliche non dovrebbe aderire a poteri paralleli, seppur legali. I rappresentanti istituzionali, nell’esercizio delle loro pubbliche funzioni, devono rispondere esclusivamente a poteri trasparenti. In questo senso ci sembra che la scelta di Ferrandelli sia un segnale preoccupante anche alla luce della decisioni recenti della commissione parlamentare antimafia, presieduta da Rosi Bindi, che solo qualche settimana fa, ha chiesto che venissero sequestrati gli elenchi degli aderenti alle logge massoniche di Calabria e Sicilia. Dopo avere tra i suoi grandi elettori un noto condannato per mafia – conclude Catania – a Ferrandelli, per completare il quadro, mancava solo la proposta di un massone come assessore».

«Massone, e allora? Proprio perché non ho nulla da nascondere non ne ho fatto mistero – è la controreplica di Labita -. Sono un professionista e ho assunto l’impegno da professionista e padre di famiglia di aiutare Fabrizio a governare la città. La trasparenza è la base fondamentale del mio percorso umano e professionale. Invito chi la mette in dubbio a guardare altrove. Per completezza di informazioni, al signor Catania dico anche che ho presentato istanza per essere iscritto al Circolo degli scacchi. Attendo risposta».

«Il tema del giorno sono i burattini e il primo burattino che mi viene in mente è l’Orlando furioso – risponde Ferrandelli in un video pubblicato sui suoi canali social -. Basta polemiche e offese. Capisco che le contestazioni a ogni confronto e le critiche a ogni passo che fa in città, per chi ha governato Palermo per 30 anni, possano rendere nervosi. Noi dobbiamo rispondere ai palermitani con le cose concrete. Ho troppo rispetto per il ruolo che mi accingo a ricoprire per scadere nella provocazione. Oltre al tema delle alleanze, che ormai è cosa nota a tutti, ha altre argomentazioni? I palermitani sanno chi sta con me in maniera chiara e trasparente». 

«Io ho dichiarato le forze politiche che hanno sottoscritto il programma che ho scritto insieme ai palermitani – continua – e sanno anche chi sta con Orlando. O ogni volta devo ricordare che è sostenuto da Crocetta, da Alfano, Cardinale, Lumia, Vizzini? Basta. Concentriamoci sulle cose che dobbiamo fare. Parliamo dell’acqua che arriva ogni due giorni a Settecannoli, del panificio e delle altre attività commerciali di via Sicilia che rischiano la chiusura perché non ci sono tempi certi per i cantieri dell’anello ferroviario, dal 1990 ad oggi. Orlando c’era, io no – precisa Ferrandelli -. Vogliamo parlare degli altri 5.106 palermitani che l’anno scorso hanno lasciato la città perché senza occupazione; vogliamo creare i presupposti affinché possano ritornare o stare a guardare mentre altri 5mila nostri concittadini vadano via anche quest’anno?». 

«Vogliamo parlare di fondi comunitari? Invito a riguardare lo streaming della mia conferenza stampa – prosegue -. Abbiamo parlato delle somme che sono pubblicate in bilancio dal 2013 al 2015. Sono somme derivanti dalla progettazione diretta del Comune. Poi se si vuole spostare l’attenzione sul Pon Metro e sugli 80 milioni di euro, ricordo che sono somme che vengono messe a disposizione di tutte le aree metropolitane d’Italia e che a Orlando sono piovute sulla testa, senza alcun merito, così come come quelle del Piano operativo regionale. Ora la sfida riguarda la qualità e la capacità di spesa di queste risorse. Parliamo di questo. Io non scivolerò in accuse e insulti per sporcare l’avversario – conclude Ferrandelli -. C’è una palude di offese da qui all’11 giugno e io non ci sto. Mi occuperò solo delle questioni reali che riguardano la mia città». 


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