Grasso a Palermo, richiamo a Zuccaro su Ong e migranti «Bisogna parlare delle indagini solo quando concluse»

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Bisogna parlare delle indagini soltanto quando sono concluse, non quando sono in corso». È un netto ammonimento quello del presidente del Senato, Pietro Grasso, in visita a Palermo per l’iniziativa Le vie della memoria. E il destinatario è il magistrato che da giorno è sotto i riflettori dell’opinione pubblica e della politica, il pubblico ministero di Catania Carmelo Zuccaro che nei giorni scorsi ha parlato di possibili accordi tra le Organizzazioni Nazionali non Governative e gli scafisti. «Mi pare fuori dall’ordinamento che un magistrato, un procuratore si possa pronunciare. Va fuori da quelle che sono le competenze di un magistrato». 

Le dichiarazioni del presidente del Senato collimano con quelle del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che a sua volta si è detto d’accordo con i
l parere rilasciato ieri dal procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi. «Noi abbiamo incontrate le ong- ha detto Lo Voi – in occasione dei vari recuperi in mare di migranti, perché hanno contribuito a salvare centinaia e centinaia di vite umane. Per il resto, le indagini, quando sono indagini, sono coperte da riserbo. E quindi non è un argomento che in questo momento può essere trattato». Che ha poi aggiunto, quasi a voler rimarcare una diversità di vedute col collega catanese: «Noi indaghiamo sul traffico di migranti. Non è un argomento di mia conoscenza con riferimento a quello su cui sta indagando la Procura di Catania, quindi mi sembrerebbe improprio che sia io a commentare».

Da parte propria Grasso valuta anche l’aspro confronto che dalle dichiarazioni di Zuccaro è venuto fuori: con 
M5s e Lega che sono scesi a difesa delle tesi del procuratore catanese. «Tutto questo – ha aggiunto l’inquilino di Palazzo Madama –  e’ stato strumentalizzato da una parte politica che e’ contro l’accoglienza e l’integrazione e questo fa male. Bisogna comprendere quale può’ essere la strumentalizzazione di dichiarazioni fatte magari in buonafede, in un momento particolare in cui vuoi mettere sull’avviso di un pericolo, di un rischio, e poi queste parole vengono strumentalizzate. Una persona che ha un incarico istituzionale deve anche prevedere quelle che possono essere le strumentalizzazioni delle proprie dichiarazioni»


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