Non è ancora chiaro se alla guida dell'auto ci fosse la pilota ufficiale, Gemma Amendolia, o il padre, Mauro, che ha perso la vita. Secondo quanto detto in conferenza stampa dagli organizzatori, il regolamento della gara consente il cambio ai membri dell'equipaggio. Le immagini registrate dalla camera car potrebbero fare chiarezza
Targa Florio, Procura apre un’inchiesta sull’incidente Da chiarire chi era alla guida: «Si potevano alternare»
La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti, un atto dovuto per acquisire tutte le informazioni e verificare eventuali responsabilità, anche penali, su quanto accaduto lungo il tracciato della prova speciale di Piano Battaglia, il punto in cui hanno perso la vita un pilota e un giudice di gara. Intanto l’ufficio stampa della Targa Florio Rally ha emesso una nota: «Siamo sconvolti – dice il presidente dell’Aci e organizzatore della gara, Angelo Sticchi Damiani – I membri dell’equipaggio dell’auto, secondo il regolamento, si possono alternare alla guida».
Secondo alcune indiscrezioni, emerse subito dopo l’incidente, nei documenti della gara, Gemma Amendolia, rimasta ferita, era indicata come primo pilota dell’auto, mentre il padre era il secondo, ma non è ancora chiaro se alla guida ci fosse effettivamente lei o il genitore. Inoltre, sempre secondo voci di corridoio non confermate, la ragazza avrebbe chiesto al padre di prendere lui la guida nella tappa odierna a causa delle difficili condizioni stradali.
Tutti elementi che potrebbero essere chiariti, una volta per tutte, con l’ausilio della camera car dell’equipaggio 29, questo era il numero di gara della famiglia Amendolia. «Lo strumento elettronico è stato acquisito dagli inquirenti», ha dichiarato in conferenza stampa a Campofelice di Roccella, il direttore di gara della Targa Florio, Marco Cascino.
«Non siamo riusciti a comprendere bene l’accaduto – ha aggiunto Cascino – ma speriamo dagli esami successivi e dai rilievi delle forze dell’ordine che si possa ricostruire la dinamica. Al momento dell’incidente non c’era nevischio e la strada si andava asciugando. Il commissario era a due metri dalla sede stradale e in posizione sopraelevata>>.