Palazzo Branciforte apre al contemporaneo In mostra le tele del pittore Emilio Vedova

Tele dalle pennellate violente e dai colori brillanti accostate a terrecotte e monili dell’età preistorica, classica ed ellenistica: si presenta come un inusuale incontro tra arte contemporanea e archeologia Emilio Vedova. Opere di collezione, la mostra dedicata al grande pittore veneziano a cura di Francesco Gallo Mazzeo. Attualmente in corso a Palazzo Branciforte,  la mostra è promossa dalla Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese con il sostegno della Fondazione Sicilia

Ospitata all’interno della sala della Cavallerizza, area del palazzo in cui è custodita la considerevole collezione archeologica della Fondazione Sicilia, la rassegna consta di 20 lavori realizzati da Emilio Vedova tra il 1945 e il 1988, restituendo uno spaccato della sua produzione artistica che rispecchia e risente delle vicissitudini politiche e sociali dell’Italia del secondo dopoguerra.

Antifascista e artista autodidatta e travagliato, Vedova si formò sull’Espressionismo, diventando uno dei principali e più intensi interpreti dell’Informale italiano. Nel dopoguerra fu uno dei fondatori del Fronte nuovo delle Arti, e negli anni Cinquanta fece parte del Gruppo degli Otto. Le sue tele sono un’esplosione di segni grafici, colori squillanti e pennellate energiche e disperate, metafore delle più intime e profonde emozioni dell’artista che si fa portavoce dei patemi della società. Cromie accese e campiture nere si alternano dando vita a opere vigorose e drammatiche e allo stesso tempo ritmicamente cadenzate, dove la foga gestuale dell’artista sembra trovare un ordine sapiente e un’estetica ricercata.

La mostra è il primo appuntamento di Contaminatio, un ciclo di rassegne promosso dalla Fondazione Sicilia dedicato all’arte contemporanea che si svolgerà tra Palazzo Branciforte e Villa Zito. Un’occasione per indagare i linguaggi delle forme artistiche contemporanee partendo dal collezionismo di provenienza privata, che nei prossimi mesi vedrà protagonisti artisti come Alighiero Boetti, Tomás Saraceno e Gianni Politi.

Il fine del progetto è dunque quello di interrogarsi sul valore che ha ancora oggi il collezionismo, e vuole farlo promuovendo il dialogo tra gli artisti contemporanei e gli spazi della Fondazione Sicilia, che custodiscono straordinarie collezioni e testimonianze della storia e della civiltà della Sicilia dalla Preistoria al Novecento. «Un patrimonio – spiega Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese – che rimanda al valore della memoria, alla riflessione sulla propria storia e le proprie origini, alla tradizione come elemento fondante per la costruzione del futuro ed alla peculiarità della cultura come fattore strategico di sviluppo».

Sarà possibile ammirare le opere di Emilio Vedova fino al 23 aprile, dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle 19.30. Costi biglietto: intero 7 euro (tutte le collezioni + mostra Emilio Vedova); ridotto 5 o 3 euro.


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