Rosi Pennino è la prima assessora di Ferrandelli «A Palermo non c’è un candidato di centrosinistra»

Rosi Pennino ha fatto la sua scelta. La fondatrice di Parlautismo Onlus, che da anni si batte per i diritti dei disabili e degli autistici, ha accettato la corte di Fabrizio Ferrandelli: sarà la sua assessora alle Politiche Sociali. È il primo elemento della giunta che l’ex deputato regionale sta delineando in caso di vittoria alle amministrative dell’11 giugno. Dal Pd («ma non so se quest’anno rinnovo la tessera») a Totò Cuffaro, dunque, lei che è anche ex moglie di Davide Faraone, uomo di punta del renzismo in Sicilia e sottosegretario alla Salute del governo Gentiloni.

Sul tema delle alleanze, però, la battagliera Pennino non vuole sentire ragioni: «A chi mi dice ‘Cuffaro’ rispondo ‘Cardinale’ (leader di Sicilia Futura che sosterrà Leoluca Orlando con la lista Uniti per Palermo, ndr). Ha pagato il suo conto con la giustizia: tutti hanno diritto ad una seconda chance, perché lui no? Questa è la sinistra dell’ipocrisia». È pur vero che queste si presentano come le elezioni più ‘apartitiche’ di sempre, dove la distinzione tra destra e sinistra non è mai stata tanto sfumata, tanto da far ammettere alla pasionaria del Pd (da oggi ex?) che effettivamente «non esiste una coalizione di centrosinistra in questa città: qui si sta realizzando quello che si sta realizzando nel resto d’Italia, un aggregato di sinergie e storie che tengono insieme la trasversalità».

Poi rincara la dose: «In questa campagna elettorale ci sono due contenitori che sostengono i due maggiori candidati, cioè Fabrizio e Orlando, in cui c’è dentro tutto». Una dichiarazione che in realtà suona come un assist involontario ad uno dei cavalli di battaglia del M5S sulla fine dei partiti e delle ideologie ma che lo stesso Ferrandelli ha usato per giustificare l’alleanza con Forza Italia e Cantiere Popolare. «Non è un tema che mi appassiona – dice Pennino -, sono qui per occuparmi di sociale, che in questa città è devastato. I miei interlocutori saranno esclusivamente i cittadini e i bisognosi. Saprò ascoltare e non calare la testa, anche litigare se necessario. Sono una persona libera. Il Pd? Fino all’anno scorso avevo la tessera ma non so se la rifarò. Non ho mai fatto parte degli organi dirigenti e non sono neppure stata chiamata a votare al congresso».

«Fabrizio ha saputo aspettarmi, ha rispettato il tempo che mi sono presa per riflettere su questa scelta – spiega -. Avrei potuto annunciare la mia adesione dopo l’11 giugno ma non mi piace lavorare sotto traccia. Ho accettato nella speranza di dare un contributo per i più deboli. Sono una mamma e una sindacalista e affronto la disabilità ogni giorno. Le battaglie di cui mi occupo non hanno appartenenze politiche. Le stanze delle istituzioni sono sorde, la politica e la burocrazia complicano le cose quando non vogliono farle».

Sul programma, in caso di vittoria, le priorità si chiamano disabilità ed emergenza abitativa. E arriva il primo affondo contro l’amministrazione Orlando: «Le casse del sociale non sono vuote, manca la capacità di programmare. Vogliamo velocizzare l’accesso ai servizi. Faccio l’esempio dei centri aggregativi per minori con disabilità: i bandi sono pronti dal 2013 ma ancora dei centri aggregativi non c’è traccia. Faremo un piano serio per l’emergenza abitativa: perchè non fare un censimento delle tantissime case abbandonate che si vedono in giro? Inoltre metterò mano all’assegnazione dei beni confiscati: non si può affidare al sorteggio la vita delle persone, siamo alla follia».

«Sono molto emozionato – commenta Ferrandelli -. Rosi rappresenta la storia di un impegno, è cresciuta a pane e politica. Ed è la dimostrazione che avrò mani libere nella nomina degli assessori e non farò il bilancino con le varie forze politiche: non mi interessa da dove vieni ma dove vuoi andare e cosa sai fare. Rosi non abbasserà mai la testa». Il sociale «non è una bandiera del centrosinistra: quando il bisogno bussa, non ti chiede a chi appartieni e qual è il tuo colore politico». 

LE REAZIONI

«Leggo incredulo la notizia che Rosi Pennino, abbia tradito la sua storia fatta di impegno e militanza nella sinistra per sedersi in quello che pare più un circo Barnum che una coalizione. Dove il capotavola è Totò Cuffaro, condannato per mafia e principale responsabile del degrado della nostra terra – dice Masino Lombardo, segretario di Sicilia Futura a Palermo -. Non si permetta di mettere sullo stesso piano Cuffaro e Totò Cardinale. Questa è un’operazione squallida, assolutamente in malafede, che tende a falsificare la verità per cercare di nascondere il proprio trasformismo e il proprio opportunismo».

«La Pennino si deve vergognare, la storia di Cardinale è un esempio di coerenza e di responsabilità essendo sempre stato dalla parte del centrosinistra – prosegue Lombardo-: da ministro del governo D’Alema, segretario della Margherita e fondatore del partito democratico. Doveroso ricordare che Cardinale non solo candida Leoluca Orlando nel 2001 contro Cuffaro, ma è con Rita Borsellino nel 2006 sempre contro Cuffaro. Forse la Pennino non ha ancora digerito il nostro alt alla proposta di candidarla a sindaco di Palermo, avevamo ragione allora, e oggi abbiamo la conferma della sua inadeguatezza».

«L’istituzione di centri di quartiere, per avvicinare le istituzioni ai cittadini in una condizione dispersiva come quella che caratterizza Palermo, gli spazi polifunzionali che studino azioni mirate al sostegno alla genitorialità, che garantiscano politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, che ragionino su incentivi per la creazione di asili nido aziendali o interaziendali, a fronte di una scarsa offerta di strutture comunali rivolte ai piccolissimi, i progetti personalizzati sulle famiglie con un lavoro capillare sul territorio. Il contrasto alla povertà educativa i servizi per l’infanzia, l’accesso all’istruzione, l’abbattimento del tasso di dispersione scolastica, il blocco degli sfratti per morosità, la regolarizzazione della posizione abitativa. Il censimento di tutte quelle famiglie che vivono in alloggi di fortuna, dai magazzini alle case pericolanti, non dotati di abitabilità. L’accompagnamento verso l’autonomia abitativa, la creazione di una rete di housing sociale temporaneo, anche attraverso l’individuazione di strutture pubbliche, confiscate o in amministrazione giudiziaria da destinare a soluzioni di abitare sociale temporaneo. Di questo – e di molto altro – avremmo voluto parlare con la candidata alla carica di assessore alle Politiche Sociali per la coalizione di centrodestra, Rosi Pennino. Non assistere all’ennesima, stucchevole, difesa d’ufficio di un ex governatore condannato per favoreggiamento alla mafia, di cui francamente non sentivamo la mancanza. Evidentemente in casa Ferrandelli si preferisce la spettacolarizzazione di chi ha messo alla berlina il futuro di tutti i siciliani per favorire amicizie criminali, piuttosto che discutere di come vogliamo Fare Palermo». Così Mariangela Di Gangi, candidata al consiglio comunale con la lista di Sinistra Comune.


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