Canile, al via trasferimento animali all’ex mattatoio Ma associazione animalista denuncia il Comune  

«Dal tavolo tecnico si è valutata positivamente l’ipotesi di un trasferimento del maggior numero di cani nell’ex mattatoio comunale. Ho dato disposizione già agli addetti del canile di iniziare le operazioni di spostamento. Era l’azione che avevamo programmato, la novità è che la Regione ha valutato positivamente tale soluzione. Ci auguriamo di consegnare i lavori entro giorno 3 aprile». Ad annunciarlo è Gabriele Marchese, responsabile del Canile municipale di Palermo tornando sulla vicenda del trasferimento degli animali dal canile di via Tiro a Segno all’ex mattatotio comunale per consentire i lavori di ristrutturazione. Un’operazione apparentemente di routine, ma che si sta trasformando in una guerra e rischi di finire in tribunale. Lunedì prossimo, infatti, l’amministrazione comunale deve consegnare i lavori alla ditta per trasformare la struttura di via Tiro a Segno in un rifugio sanitario. Un appalto da due milioni di euro. 

Ma oggi Chiara Notaristefano, l’animalista della associazione Aivac presieduta del compagno della donna, Antonio Capizzi, che è entrata in rotta di collisione con tutte le associazioni animaliste. La donna, che ha collezionato diverse denunce per presunti maltrattamenti di animali, oggi ha ribattuto alle accuse nel corso di una conferenza stampa. «La verità – spiega – è che ho rotto il ‘sistema’ del randagismo. Un sistema di corruzione fra forze politiche, lobby e volontari. Ho accettato di portare via i cani a 480 euro una tantum per soli sei mesi, contro i 2080 euro degli altri canili». Tutto ruota attorno alla decisione dell’amministrazione comunale di spostare i 98 cani di via Tiro a Segno nell’ex Mattatoio, dove sono state realizzati altri posti per accogliere gli animali. «Da quando sono iniziate le proteste sono arrivate nuove richieste di adozione – dice Gabriele Marchese, dirigente del Comune e responsabile della struttura -. Venticinque cani li hanno richiesti le associazioni animaliste palermitane. Altri cento un’associazione milanese. Spero che in questi giorni giungano altre richieste. Certo è che il Comune non pagherà più 2080 euro per ogni cane». 

La soluzione passa dalla realizzazione del nuovo canile consortile nel territorio di Monreale. Struttura che dovrebbe nascere su un terreno confiscato alla mafia, su cui stanno lavorando i tecnici del Comune. Su questa vicenda, intanto, sono aperte diverse inchieste su cui sta indagando la Digos di Palermo. Mentre il presidente nazionale dell’associazione Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), Lorenzo Croce, ha inviato oggi una denuncia alla Procura e alla Corte dei conti di Palermo contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore ai diritti degli animali Sergio Marino e il dirigente Gabriele Marchese per peculato, interessi privati in atto di ufficio. Nei confronti del dirigente l’esposto ipotizza anche il reato di truffa «per aver modificato i termini del bando» relativo all’affidamento dei cani. «Non si tratta di un bando – ribatte Marchese – secondo le norme degli appalti, ma di una manifestazione d’interesse. La modifica è stata fatta è stata pubblicizzata e le motivazioni sono riportate nell’atto».


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Ad annunciarlo è Gabriele Marchese, responsabile della struttura di via Tiro a Segno al centro di numerose polemiche nei giorni scorsi, e che ora rischia di finire in tribunale. Il presidente di Aidaa ha inviato oggi una esposto alla Procura e alla Corte dei conti contro il sindaco, Marino e il dirigente per peculato, interessi privati in atto di ufficio

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