Domenica Favorita, nuovo respiro al polmone verde «Serve progetto per rendere il parco sempre fruibile»

La prima Domenica Favorita ha realizzato ciò che forse non si è mai visto prima. Almeno 15mila persone hanno partecipato all’evento, secondo le cifre diffuse dal Comune. Quella del 26 è stata la prima di cinque domeniche di attività sportive, ricreative e culturali dedicate alle famiglie, ai giovani, ai turisti. Per l’occasione l’area è stata interdetta al traffico dalle 8 fino alle ore 14. E anche la circolazione delle auto nelle zone adiacenti è risultata regolare e senza intoppi. Purtroppo come spesso accade quando in ballo ci sono le Comunali, non si è trattato solo di un giorno di festa. Sono nate una serie di polemiche che in sostanza hanno bollato la manifestazione promossa dal Comune come una mossa elettorale del sindaco, visto il carattere temporaneo dell’iniziativa, che si ripeterà altre quattro volte: il 9 e il 23 aprile e il 7 e il 21 maggio. Ma la Domenica Favorita può diventare un appuntamento fisso? 

Lo abbiamo chiesto al docente di urbanistica e pianificazione territoriale dell’università di Palermo Maurizio Carta in cerca di possibili soluzioni al problema: «L’iniziativa è senza dubbio di grandissima qualità, e si è visto – dice Carta -. Potrebbe diventare più strutturale, certamente. Va inserita in un ragionamento più ampio di ridisegno della città sia in termini di uso degli spazi che di mobilità. Non dimentichiamo poi che il gestore della Favorita non è il Comune ma sono i Rangers perché si tratta di una riserva. Quindi va anche affrontato il tema di una collaborazione con loro. In sintesi la fruizione ampia del parco va inserito all’interno del disegno più generale della città che si sta facendo all’interno del nuovo piano regolatore, perché è lì che queste vicende devono essere affrontate».

I problemi principali sono legati al traffico intorno all’area. La difficoltà principale sarà capire che tipo di usi e di funzioni si possono applicare in quell’area. «Sicuramente è un progetto che può essere realizzato perché ci sono tanti esempi di parchi resi fruibili nonostante siano attraversati da strade, però il problema va affrontato in maniera più accurata e tecnica, va ricondotto alla sua dimensione urbanistica». 

«Il consiglio è quello di istituire un progetto che renda la Favorita utilizzabile sempre, anche mantenendo questo tipo di manifestazioni di tanto in tanto. Possono anche essere più d’una, ma si tratterebbe sempre di iniziative limitate nel tempo: è impensabile che la Favorita venga interdetta in modo permanente alle auto. Se si vuole arrivare al modello Central Park, ovvero avere un parco enorme al centro della città pur attraversato da strade occorre sottrarsi al conflitto chiudo al traffico o meno e realizzare un progetto che riguardi la Favorita nel suo complesso: le parti soggette a tutela, la possibilità che vengano svolte alcune funzioni e ovviamente il ridisegno della città che sta attorno al parco in termini di viabilità e di congestione».  


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