«Palermo, non hai nulla da perdere contro la Juve» Galeoto: «I bianconeri potrebbero sottovalutarci»

Vedere da palermitano la squadra per cui si fa il tifo in una condizione di classifica disperata non è facile. A maggior ragione se in quella squadra sei cresciuto e lì sei sbocciato come giocatore. Francesco Galeoto, palermitano doc, si avvicina così all’appuntamento di questa sera, la sfida che vedrà i rosanero contrapposti ai campioni d’Italia della Juventus. «Spero che il Palermo vinca – esordisce l’ex difensore -. Noi palermitani, io per primo, siamo tifosissimi. Qualsiasi risultato arrivi, l’importante è che il Palermo lotti e riesca a fare la sua partita». La ricetta può essere soltanto una: se sulla carta non c’è partita, sul campo bisognerà tirare fuori la grinta: «È una partita che il Palermo deve giocare a testa alta, perché non ha niente da perdere. Per la Juventus queste sono le partite più difficili, perché non è facile avere stimoli e motivazioni contro queste squadre qui. Gli stimoli maggiori li avrà il Palermo, non si gioca ogni giorno contro la Juve».

Eppure, finora, ben dieci dei quattordici punti sono arrivati in gare esterne, a volte in campi non proprio semplici: «L’approccio alle gare del Palermo – continua Galeoto – è migliore fuori casa rispetto alle partite interne. Se si pensa che di fronte c’è la Juve, i rosa potrebbero fare la partita della vita. Bisogna essere consapevoli che di fronte c’è la prima in classifica e che tutto ciò che viene sarà tanto di guadagnato». Il reparto che fa sicuramente più paura tra i bianconeri è quello offensivo che può vantare campioni del calibro dell’indimenticato ex Dybala, Higuain, Mandzukic (squalificato) e Cuadrado. Clienti per nulla facili per i difensori rosanero: «Mi ricordo quando giocavo e avevo di fronte gente come Ibrahimovic o Del Piero, onestamente speravo sempre che non venissero dalla mia parte. Si tratta di campioni che quando vogliono ti fanno gol. io quando giocavo usavo la testa e quando loro prendevano la palla andavo subito ad aggredirli, così li costringevo a scaricare il pallone e a portare il gioco dall’altro lato».

Nonostante match difficili sulla carta, i rosa hanno conquistato un punto a Milano contro l’Inter e tre sul campo del Genoa. Forse, però, a fare più clamore è stato il risultato di Napoli, alla prima in panchina per Lopez: «A Napoli il Palermo ha portato via un punto, queste sono le partite più difficili per le grandi squadre perché pensano che il risultato verrà da sé. La Juventus tra l’altro potrebbe essere già proiettata all’impegno di Champions contro il Porto». Il tecnico piace molto a Galeoto che, esaltandone la qualità, confida di riporre ancora speranze nella salvezza: «Il Palermo deve andare lì e cercare di fare la partita, mister Lopez ha già dimostrato di essere molto intelligente in questo senso. La speranza di salvarsi c’è sempre fino a quando la matematica non ci condanna. Il mister non deve guardare la classifica e pensare così gara dopo farà. Qualche anno fa la Reggina si salvò pur partendo con undici punti di penalizzazione, perché l’impresa non dovrebbe riuscire anche al Palermo?».

Per molti, però, il Palermo sembra già condannato alla retrocessione anche perché la zona salvezza dista ben otto punti: «Se si dovesse retrocedere bisogna farlo con dignità. Ogni anno qualcuno retrocede, può toccare sempre a chiunque. È il calcio che funziona così». Non è un caso se i rosa si trovano in fondo alla classifica: «La squadra rispetto all’anno scorso si è indebolita tantissimo – spiega Galeoto -. I ragazzi ci mettono grinta e impegno, ma tutti sanno che a gennaio ci volevano due o tre rinforzi di categoria. Possiamo solo ringraziare questi ragazzi che dànno tutto per questi colori, ma la colpa non è loro». Nonostante tutto, all’interno della squadra c’è chi ha sorpreso tutti per rendimento: «Oltre a Nestorovski c’era Quaison che stava facendo molto bene. Non ho ben capito il motivo della sua cessione, però secondo me adesso bisogna puntare sui giovani come Lo Faso per permettere loro di fare esperienza. In tal senso dobbiamo pensare anche al futuro». In chiusura si torna a parlare della sfida contro la Juventus e ancora una volta l’ex difensore mostra tutta la sua fiducia: «A essere decisiva sarà la difesa. L’importante è non fare giocare al meglio i loro campioni. Se la difesa girerà bene, allora possiamo farcela».


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