Amianto, piano comunale fermo da un anno In provincia in regola solo un paese su quattro

Trasmesso alla Regione nel marzo 2016 e ancora in attesa di approvazione: è il destino del Piano Comunale Amianto, presentato dal Comune di Palermo all’indomani dell’emanazione della legge regionale n°8 con la quale si apportavano alcune modifiche alla precedente normativa. Quella che nelle intenzioni di chi l’aveva ideata era stata definita «rivoluzionaria» e invece fino a questo momento si è rivelata un flop. La partita sul minerale, fuorilegge dal 1992 ma ancora largamente presente nelle nostre città, è ancora apertissima in tutta l’ex provincia. 

Basti pensare che al 31 dicembre 2016 i Comuni dell’area metropolitana di Palermo che hanno presentato il piano sono 19 su 82, vale a dire poco meno di un quarto. Tra le assenze più illustri sicuramente quelle delle città più popolose oltre il capoluogo: vale a dire Bagheria, Carini e Monreale. I Comuni che invece finora hanno eseguito il compito sono: Alia, Balestrate, Blufi, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Castellana Sicula, Collesano, Ganci, Gerano Siculo, Marineo, Misilmeri, Palermo, Petralia Soprana, Piana degli albanesi, Polizzi Generosa, Roccapalumba, Santa Flavia, Sclafani Bagni, Valledolmo. Alcuni di questi piani sono pure consultabili online – come quello di Campofiorito o di Roccapalumba – altri invece no, come ad esempio quello di Palermo. 

E mentre si attende il piano regionale, al momento sotto l’esame della Valutazione Ambientale Strategica alla Regione, non si ha ancora certezza se tutti siano stati compilati secondo i giusti criteri. «Alcuni sono stati redatti in modo conforme, altri meno – ha dichiarato a Meridionews Antonio Patella, della Protezione Civile – e quindi dovranno essere rivisti». 

Sorprende soprattutto la carenza del Comune bagherese, guidato dal sindaco pentastellato Patrizio Cinque, sempre in prima linea sul tema. Come dimostra ad esempio la possibilità di accesso al credito d’imposta per «interventi di bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto, previsto dal Collegato ambientale», resa nota lo scorso 22 ottobre. La domanda può comunque essere presentata entro il 31 marzo 2017 presso il sito del Ministero dell’Ambiente. Entro 90 giorni dalla richiesta sarà poi il ministero a comunicare all’impresa il riconoscimento o il diniego dell’agevolazione e, nel primo caso, l’importo del credito spettante. I ritardi della Regione rendono in ogni caso ancora possibile la cosiddetta autodenuncia, cioè la segnalazione autonoma (anche su moduli online accessibili dai siti dei singoli Comuni) della presenza di materiale contaminato: ci sarà tempo entro 120 giorni dall’adozione del Piano di protezione regionale. A meno di un’ennesima proroga. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]