Contratto telecomunicazioni, la protesta a Palermo «Lavoratori e aziende lontani, situazione al collasso»

Centinaia di persone in strada con bandiere e striscioni a gridare slogan contro la perdita dei diritti e per chiedere stabilità dei loro posti di lavoro. Anche da Palermo è partito il corteo dei lavoratori delle telecomunicazioni per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale. La marcia è partita da piazza Croci ed è proseguita verso via Libertà, in direzione della sede di Confindustria, in via XX settembre. Dipendenti Telecom, Almaviva, Exprivia, 4You e di tante altre società di telecomunicazioni hanno aderito alla manifestazione indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Oggi è il primo di due giorni di sciopero – otto ore per la giornata odierna – proclamati per protestare contro la distanza tra le proposte per il rinnovo del contratto presentate in piattaforma dalle organizzazioni sindacali e le richieste di Assocontact e Asstel, le associazioni di categoria che in Confindustria rappresentano le imprese del comparto.

Sono diversi i temi di scontro: tra le altre questioni sul tavolo, in ordine sparso: orari di lavoro, part‐time, scatti di anzianità, limitazioni a chi usufruisce della legge 104 per assistenza ai familiari disabili o in difficoltà e controllo a distanza. Insieme al rinnovo del contratto, inoltre, vi sono altri problemi che coinvolgono il settore, come le grandi vertenze che si stanno susseguendo mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care che in quello della rete. «In aggiunta – si legge nel comunicato inviato dalle segreterie nazionali dei sindacati – una grande azienda come Tim decide in modo unilaterale, senza che fosse mai accaduto in precedenza, di disdettare gli accordi aziendali». A Palermo, poi, non si è ancora risolta del tutto la vicenda che ha riguardato il passaggio di circa 260 lavoratori da Almaviva a Exprivia. Ancora oggi, infatti, otto dipendenti Almaviva che non hanno accettato il passaggio a Exprivia perchè preferiscono restare nell’azienda di origine non hanno notizia del loro futuro.

«Il nostro contratto è scaduto da oltre due anni – dice Massimiliano Fiduccia della Slc Cgil – da più di un anno abbiamo presentato con tutte le organizzazioni sindacali una piattaforma rivendicativa con la quale avanziamo proposte  concrete per migliorare il settore. Il comparto attraversa notevoli difficoltà, tra ammortizzatori sociali, licenziamenti, tagli salariali e disdette degli accordi integrativi. La trattativa è ferma perchè le posizioni sono molto distanti, noi rivendichiamo il nostro diritto ad avere un contratto nazionale rinnovato. Senza, il settore delle Tlc viene indebolito. Chiediamo di non fare passare la linea della parte datoriale, che continua a portare avanti e che comporta erosione dei diritti e tagli ai salari, nonché l’acquisizione di normative esistenti, come quella del jobs act, che non ci convincono.  Ci sono anche varie realtà lavorative che hanno delle microcrisi all’interno dovute, appunto alla macrocrisi del settore. La situazione a Palermo è al collasso – spiega il sindacalista – Telecom ha disdettato il contratto di secondo livello, con tagli agli stipendi dei lavoratori. Almaviva ha solo di recente superato una vertenza che l’ha vista protagonista e che ancora ha i suoi strascichi. Il fatto che non si rinnovi il contratto  – conclude – è un ulteriore pegno che questi lavoratori non possono pagare». 


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