Orlando il sindaco lo sa fare? La risposta al Golden Monologo di 90 minuti: «Mio partito è solo Palermo»

«Ci aspettano cinque anni di amori ed esami, perchè entrambi non finiscono mai»: è con queste parole che il sindaco uscente Leoluca Orlando annuncia la quinta candidatura alla guida della città. Il teatro Golden è strapieno di persone, tutti intenti ad ascoltare un intervento fiume di 90 minuti col quale il primo cittadino ha ripercorso le azioni intraprese dalla giunta. Orlando è apparso sicuro del proprio operato, snocciolando numeri con l’ausilio delle slide con le quali ha descritto i risultati aggiunti, all’insegna del «vi ricordate com’era …?» e «guardate com’è adesso». Per chi si attendeva un pronunciamento rispetto al possibile ausilio dei partiti nella campagna elettorale, Orlando ha ribadito che «il mio partito era e rimane Palermo, vogliamo le mani libere da lacci e lacciuoli ma essendo responsabili. Al momento ci vuole uno stronzo come me che si azzuffa con tutti, ci aspettano cinque anni di primarie per designare il nuovo candidato». 

Un discorso aperto e chiuso dai migranti, ai quali ha detto «grazie, perché Palermo è una città migrante. Oggi che la mafia non governa più i migranti possono venire. Qui siamo tutti migranti, anzi non lo è nessuno perché chi arriva a Palermo diventa palermitano». Orlando ha rivendicato più volte «valori» e «visione», in un connubio che deve autosostenersi perché «la legalità senza visione è mera repressione. Anche la bellezza senza visione è puro fatto estetizzante. Abbiamo bisogno di più autostima. Vero è che ci sono problemi, lo so benissimo, ma si finisce per avere bisogno di chi viene da fuori per scoprire che la città è bellissima».

Poi spazio alla concretezza partendo dalle aziende partecipate che «sono il simbolo del percorso di questa città. Quando siamo arrivati, solo all’Amia avevamo 4200 licenziamenti, e invece oggi non si è perso un posto di lavoro. Rap e Reset sono motivi di orgoglio: sono stati realizzati 52.800 intevernti e 2.800 solo sul verde. Sulla raccolta differenziata possiamo arrivare al 20 per cento entro l’estate. Bellolampo è l’unica discarica pubblica a norma in Sicilia, e Palermo è l’unica città d’Italia dove non c’è un appalto privato nei settori acqua e rifiuti». 

Il sindaco affronta anche le decisioni che più hanno fatto discutere, come la chiusura del Parco della Favorita. «Ero torturato da tante Heidi che la invocavano – ha detto – ora invece abbiamo dimostrato che in tutti i parchi ci si può andare anche in auto a determinate condizioni. L’amministrazione comunale deve fare le cose anche prendendo qualche insulto oggi per avere risultati domani». Si è soffermato inoltre sul campetto dello Zen che «da discarica è diventato uno spazio gioco, senza recinzione perchè i guardiani sono i ragazzi che ci giocano e lo difendono». Per poi annunciare che «il prossimo anno tutti al mare a Romagnolo, abbiamo recuperato il rapporto della città col mare». 

Più applausi hanno sancito l’approvazione della platea all’elenco degli interventi con due foto che testimoniavano il prima e il dopo, e dove Orlando si è concesso pure qualche battuta: da Piazza Lolli al roseto comunale («io credo che lo si debba dedicare a Rosa Balistreri, strafalara come poche ma eccezionale artista»), dal Parco della salute alla Magione, dallo Spasimo ai Cantieri culturali della Zisa («non è che abbiamo interpellato un architetto o fatto chissà che, abbiamo rimosso 170 quintali di munnizza e i capannoni sono stati tutti assegnati»), dal rilancio del Teatro Biondo al bilancio attivo del Massimo, da piazza Fonderia («dove i cristiani si consumano maritandosi») per finire con la Fiera del Mediterraneo. 

Corposo anche il capitolo dedicato alla mobilità. «Con la Ztl abbiamo abbattuto i gas inquinanti – ha aggiunto -. Palermo è diventata un set cinematografico, Mediaset qui avvierà a breve 24 settimane di riprese». Orlando ha ribadito che «via Roma era morta prima che avviassimo la Ztl, il nostro provvedimento può salvarla. Sul trasporto pubblico abbiamo 44 milioni di credito dalla Regione eppure è diminuito il costo del servizio. Abbiamo acquistato 98 bus nuovi, abbiamo gli scuola bus, il tram migliore d’Italia, introdotto il car sharing e il bike sharing che fino al 2012 in città non si sapeva manco esistessero». Dal discorso di Orlando risultano però assenti i temi più spinosi, cioè l’anello e il passante ferroviario. 

Anche il tema della cittadinanza sociale è stato affrontato, col sindaco che ricordato come «nonostante i tagli le risorse destinate dal Comune sono aumentate, passando da 605mila euro all’anno a 1,2 milioni di euro. I beni confiscati utilizzati per l’emergenza abitativa sono passati da 90 a 162. Non basta però, perchè a mio parere ci vuole una legge nazionale. È ipocrita ed è una cattiveria pensare di sgomberare 4000 alloggi». Per Orlando «siamo passati da 10 milioni di euro di risorse extracomunali a 624 milioni, mentre contemporaneamente si riducevano da 408 a 102 milioni i fondi dello Stato. Li utilizzeremo soprattutto per opere pubbliche, che servono ad aumentare il numero degli occupati. Io sono il sindaco del cemento ma col consumo di suolo zero: non nuove case ma fare nuove le case che già ci sono».

Pochi i riferimenti al mondo del lavoro, se non per ricordare il mantenimento della sede Almaviva e l’apertura dello Sportello Unico delle Attività Produttive, con la promessa che «Fincantieri non sarà mai l’ennesimo porto turistico, noi puntiamo sui cantieri navali». Stesso discorso per l’aeroporto, che «nel 2017 arriverà a sei milioni di passeggeri, ogni mille passeggeri si assume una persona, Ryanair ha assunto 2500 persone che non conoscono il sindaco, questo è il cambiamento culturale». 

Non c’è stato spazio per le domande né per alcun riferimento agli avversari. In prima fila – e cerimoniere dei posti per gli altri – il senatore ex berlusconiano Carlo Vizzini con l’assessora alla Cittadinanza Sociale Agnese Ciulla e il vicesindaco Emilio Arcuri che trovano posto in terza fila. «Il progetto insieme a Orlando – dice a Meridionews – ci vede entrambi senza i rispettivi partiti e movimenti di riferimento. Lasciatemi però dire che altri dovrebbero invece avviare la rottamazione dei cervelli scarsi piuttosto che quella anagrafica. Ci sono persone che a 20 anni sono cretini e lo rimangono tutta la vita, e persone intelligenti come Orlando che restano intelligenti e preparati».


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