Colpo al tesoro di Ezio Brancato Sequestrati 1,5 milioni in Andorra

La guardia di finanza ha assestato un altro colpo al tesoro della famiglia Brancato. Questa volta nel mirino della polizia tributaria sono finiti soldi e gioielli – per un valore di circa un milione e mezzo di euro – che gli eredi del socio di don Vito Ciancimino nascondevano in Andorra. A disporre il provvedimento a carico di Maria D’Anna, moglie del defunto Ezio Brancato, e delle figlie Monia e Antonella è stata la sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Brancato, funzionario regionale scomparso nel 2000, era considerato il re del gas, per i suoi investimenti nel campo della metanizzazione. Socio del Gruppo Gas di Palermo, azienda più volte aiutata dagli interventi di Ciancimino, venduta alla spagnola Gas Natural per 115 milioni di euro, di cui 45 finiti proprio nelle tasche di Brancato.

Nel marzo 2016, sulla base delle informazioni scambiate tra le Fiamme Gialle e le autorità di polizia andorrane sono state parallelamente avviate indagini nei confronti della famiglia Brancato, per trasferimento fraudolento di valori in Italia e riciclaggio nel Principato. L’attività investigativa svolta all’estero ha permesso di scoprire che il marito di Monia Brancato ha, nell’anno 2013, aperto cinque conti correnti bancari in quattro istituti di credito del Principato di Andorra e due cassette di sicurezza. I conti sono stati alimentati con Col, disposti da banche spagnole ed effettuati in soli due mesi, tra il giugno e l’agosto del 2013, ovvero immediatamente dopo il primo sequestro, che risale al maggio dello stesso anno. Si tratta della prima volta che le autorità italiane mettono a segno un operazione in collaborazione con lo stato pirenaico.


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