Comunali, da Faraone apertura a Orlando su Palermo «Centrosinistra deve unirsi attorno a unico candidato»

Il monito di Davide Faraone, sottosegretario alla Salute e uomo forte di Matteo Renzi in Sicilia, è chiaro: «Non bisogna commettere gli errori del passato: alle amministrative il centrosinistra deve presentarsi unito». Lo dice nel corso della presentazione di Cambiamenti, la sede permanente della Leopolda siciliana, e il pensiero corre inevitabilmente alle mosse di avvicinamento che nei giorni scorsi il Pd aveva fatto nella direzione di Leoluca Orlando. A osteggiare l’aparentamento con il sindaco, sul fronte dei democratici, è stata da sempre proprio l’ala renziana del partito, nonostante l’idea non dispiacesse a molti, specie all’interno dei circoli dove la corsa insieme a Orlando è vista come un’opportunità per tornare al governo della città. 

«Rischiamo di presentarci con tre candidati provenienti dal centrosinistra – spiega Faraone – uno dai grillini e uno del centrodestra. Non possiamo ripetere quanto successo a Torino e a Napoli». Il sottosegretario dice di volere scongiurare altri regali ai Cinquestelle e si sgancia dall’ideologia rigida legata ai simboli.  «Non mi interessano i simboli  e non saranno un elemento che rappresenteranno rottura e divisione rispetto a un percorso di alleanza unitaria all’interno del centrosinistra. Se il percorso sarà quello in cui ognuno cede qualcosa e mette qualcosa di positivo per costruire un’alleanza, faremo bene. Sono contro i populismi, e non credo proprio che Orlando possa essere rappresentato come tale: serve un’unica candidatura per le amministrative»

Una supercoalizione di centrosinistra, quindi, con l’obiettivo di vincere subito: al primo turno e scongiurare un eventuale ballottaggio con il Movimento 5 Stelle. «Napoli e Torino hanno insegnato che chi alimenta le divisioni perde». E il benestare da parte di Orlando pare esserci, almeno stando alle parole di Faraone. «Non direi quello che sto dicendo – continua – se non fossi certo che dall’altra parte c’è la stessa disponibilità a discutere». Poi il monito. Il sottosegretario mette in guardia i suoi affinché si eviti «l’effetto referendum dove non veniva guardato il merito ma veniva individuato lo strumento del No per cambiare tutto. Siamo noi, il Pd, la forza principale del centrosinistra e abbiamo questa responsabilità, la sfida di mettere insieme il campo moderato e progressista anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali». Infine un richiamo a ritrovare l’umiltà «che abbiamo perso in questi mesi e riprendere un percorso che ci permetta di relazionarci con i nostri cittadini».


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