Comunali, Fratelli d’Italia all’attacco di Saverio Romano «Il candidato sarà scelto da coalizione. E non sarà lui»

«Se Saverio Romano farà una scelta sul territorio diversa da quella che lo ha portato a sostenere le ragioni del Sì al referendum costituzionale, ponendosi al di fuori del centrodestra, ben venga. Ma non può pensare di esercitare una sorta di golden share o di potere interdittivo sulle scelte della coalizione per il nome del candidato sindaco di Palermo. Né può pensare che quel candidato corrisponda alla sua immagine». Così Giampiero Cannella, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Sicilia-occidentale, commenta le perplessità espresse da ambienti vicini all’ex ministro dei Responsabili, oggi in Ala, il movimento fondato da Denis Verdini, sull’indicazione del nome di Francesco Greco come possibile candidato alla carica di primo cittadino per la coalizione che, a oggi, vede Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Diventerà bellissima e il movimento del parlamentare europeo Salvatore Cicu, in città rappresentato da Pippo Fallica. «A noi – dice Cannella – Greco sta bene. Se ci sono altri candidati, gli alleati li propongano e vedremo. Ma Romano, che io sappia, non aveva escluso di appoggiare Ferrandelli e non aveva mai, fino ad ora, dato segnali di voler partecipare al tavolo delle amministrative del centrodestra».

Cannella risponde anche a Gianfranco Miccichè, che ha concesso a Romano qualche giorno per attendere la sua ultima parola sulla proposta di candidatura di Francesco Greco (il quale, però, proprio a MeridionNews, ha in passato espresso non pochi dubbi sulla propria discesa in campo): «A Palermo si dice a cira squagghia dice Cannella  non c’è più tempo. Sono già stati fatti i nomi di due candidati forti, quelli del sindaco uscente Leoluca Orlando, e di Fabrizio Ferrandelli, che prepara la sua campagna elettorale da mesi. Non possiamo rischiare di farci cogliere impreparati».

Per quel che riguarda la decisione di Romano, il nodo principale della questione sembra essere quello relativo al nome del candidato. Non è un mistero che l’ex ministro non sia convinto da Francesco Greco, che secondo ambienti vicini al fondatore del Pid raccoglierebbe soltanto i voti interni alla coalizione senza raccogliere consenso tra i cittadini politicamente non schierati. Tra pochi giorni arriverà la risposta ufficiale, ma non è escluso il colpo di scena, la discesa in campo dello stesso Romano, ipotesi che fornisce un’ulteriore chiave di interpretazione alle parole di Cannella.

Sull’argomento amministrative proprio Cannella e Romano sono stati protagonisti di un piccato scambio di battute su facebook. «Romano da buon cattolico conosce bene la storia di Paolo di Tarso sulla via di Damasco e quindi la sua conversione è comunque una buona notizia – ha scritto Cannella – Ovviamente il centrodestra palermitano ha già avviato un suo percorso per la scelta di un candidato e un programma. Percorso rispetto al quale, complici le feste natalizie, siamo già in ritardo. È sicuramente interessante conoscere il parere di Saverio Romano, ma non possiamo attribuire allo stesso ormai alcun potere interdittivo. Se Romano è ridiventato parte del centrodestra abbia l’umiltà, e in tempi rapidi, di confrontarsi per condividere le scelte delle altre componenti della coalizione». 

«Caro Giampiero – è il testo della risposta di Romano – evidentemente non hai più seguito le vicende della politica degli ultimi anni. Ti sarai dedicato ad altro. Ti mancano, infatti, alcuni fondamentali passaggi sulla evoluzione della situazione politica in Sicilia e, più in generale, nel Paese: il centrodestra, nella vecchia accezione e come lo abbiamo conosciuto e supportato, per quanto mi riguarda, non esiste più né politicamente né elettoralmente. In Sicilia sono e resto alleato di Forza Italia, un partito con cui ho condiviso un percorso di seria opposizione a Rosario Crocetta e a Leoluca Orlando, che hanno ampiamente mal governato. A livello nazionale sono impegnato insieme ad altri nella costruzione di un polo centrista e liberalpopolare: una forza moderata che contrasti i populismi e la loro demagogia».


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