Spasimo, dopo 14 anni via libera ai lavori Giunta approva due progetti da 3,2 milioni

Una buona notizia attesa dal 2002. Quell’anno lo Spasimo veniva inserito nella lista dei monumenti danneggiati dal terremoto del 6 settembre e già a novembre il Consiglio dei ministri stanziava le somme «immediatamente disponibili» per metterlo in sicurezza. A distanza di quattordici anni l’amministrazione comunale ha approvato il progetto esecutivo dei primi due lotti (A e C) di un massiccio intervento di messa in sicurezza e consolidamento del complesso monumentale della Kalsa. Via libera anche alle relative gare di appalto. Il progetto fa parte dell’elenco del 2016 del Piano triennale delle opere pubbliche e vale 3,2 milioni di euro.

Un gioiello, lo Spasimo, immortalato da una tela di Raffaello Sanzio esposta al museo del Prado di Madrid e ammirato ogni anno da migliaia di turisti ma protagonista di una storia surreale. Nel corso dei decenni è stato utilizzato come fortino, lazzaretto, ospedale, granaio e perfino deposito. Poi la rinascita negli anni Novanta con la riapertura al pubblico. Il terremoto del 2002 però ha riportato indietro le lancette dell’orologio. Il progetto di recupero, infatti, ha avuto una lunga gestazione: l’incarico è stato assegnato a tre professionisti nel 2006, il nulla osta della Sovrintendenza al progetto definitivo è arrivato a giugno 2010 ma nuovi crolli e cedimenti a settembre 2011 hanno spinto la Procura a ordinare il sequestro dell’ex chiesa e dei giardini e costretto i progettisti a rivedere tutto (anche perché nel frattempo era cambiato il prezziario regionale), tanto che il progetto esecutivo ha visto la luce nel 2012. A novembre dello stesso anno un nuovo sequestro, operato stavolta dalla Polizia Municipale ai danni del comprensorio adiacente, anch’esso pericolante.

A causa della loro complessità i lavori sono stati divisi in più lotti: la delibera approvata dalla giunta Orlando riguarda i primi due. Cinque le aree di intervento: la Chiesa Madre dello Spasimo, i locali tra la chiesa e il chiostro-ex cucina, l’area attorno al chiostro, il magazzino del Senato e i manufatti prospicienti via dello Spasimo. Dei 3,2 milioni 500mila euro serviranno per gli oneri per la sicurezza, 877mila per il personale, 213mila per gli scavi, 200mila a copertura degli imprevisti. L’intervento più consistente riguarda la chiesa: consolidamento di arcate e pilastri delle tre navate, bonifica della muratura dell’abside, sostituzione della copertura provvisoria del primo piano con una nuova in legno e rinforzo della struttura con intonaci e una rete di carbonio e malta, ma soprattutto il rifacimento della copertura della cappella di Gagini e il restauro dell’altare dell’artista rinascimentale. Anche nel magazzino sarà rifatta la copertura e saranno bonificati i muri. Tutti gli abusi saranno ovviamente demoliti.

Restauro dell'altare di Gagini


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