Ospedale Cefalù, sit-in davanti assessorato alla Salute Fiorello a l‘Edicola lancia un appello al ministro Lorenzin

Anche lo showman Fiorello
si è schierato contro la possibile chiusura dei cinque reparti dell’ospedale Giglio di Cefalù. Ieri mattina, durante la trasmissione quotidiana, L’edicola di Fiorello, ha lanciato un appello al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Me lo hanno detto da alcuni amici di Cefalù, chiedendomi di amplificare la notizia. C’è un problema all’ospedale ma io non lo conosco – ha continuato l’artista siciliano che invita il ministro della Salute a contattare il nosocomio della città normanna – Lorenzin faccia una chiamata all’ospedale per cercare di risolvere questo problema». Sostegno anche dalle istituzioni ecclesiastiche locali. Nel comunicato emesso dal vicariato di Cefalù, si  chiede all’assessore della Salute, Baldo Gucciardi di «riconsiderare la proposta di riassetto ospedaliero con soluzioni che rispondano maggiormente a quei criteri di equità ed eguaglianza presenti nei principi generali fissati all’art. 2 della Legge Regionale n. 5/2009. Auspichiamo – continuano nella nota – che questa realtà ospedaliera, che si è sviluppata nel corso di questi anni con la dedizione di persone qualificate che hanno creduto in un progetto sanitario di alto respiro a servizio della salute dei cittadini, possa avere prosecuzione nel futuro, salvaguardando anche la posizione occupazionale e la serenità di numerose famiglie». 

Nel frattempo, in queste ore si è volto 
un sit-in in piazza Ottavio Ziino, a Palermo, davanti all’Assessorato Regionale alla Salute, dove una delegazione di dipendenti dell’ospedale Giglio di Cefalù hanno protesto contro il possibile declassamento della struttura a presidio di base. «Il ridimensionamento dell’ospedale, con il taglio di cinque discipline (Oncologia, Neurologia, Emodinamica, Urologia e Chirurgia vascolare) e di svariate unità semplici – hanno commentato i dipendenti a rischio – comporterebbe sin da subito il licenziamento di 391 risorse. Ma a rischio – proseguono – sono tutti i 700 posti di lavoro. Senza le specialità, non potrà essere garantita la sostenibilità dell’azienda». I dipendenti chiedono, inoltre, il mantenimento dell’attuale offerta sanitaria.

Pieno sostegno e solidarietà sono arrivati anche da: Mons. Sebastiano Scelsi, cappellano dell’Ospedale G. Giglio; Don Liborio Asciutto, parroco della Parrocchia Maria SS. d’Itria e S. Giovanni evangelista; P. Aurelio Biundo ofm capp., parroco della Parrocchia S. Francesco; Mons. Cosimo Leone, parroco della Parrocchia Cattedrale; Don Giuseppe Licciardi, parroco della Parrocchia Spirito Santo; Don Domenico Messina, parroco della Parrocchia S. Agata v.e m.; P. Pasquale Pagliuso csj, parroco della Parrocchia SS. Salvatore alla Torre; Don Pietro Piraino, parroco della Parrocchia S. Ambrogio. 


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