Premio Grotte della Gurfa, si chiude la quinta edizione Il canto degli innocenti di Pulixi trionfa tra gli under 40

Ad Alia nei mesi estivi si parla di libri in tutti gli angoli. Chi pensa che sia solamente un piccolo paesino delle Madonie e nient’altro, purtroppo sa ben poco. Perché la cosiddetta città giardino, oltre alla sua aria di montagna fresca e pulita, nasconde – ma neanche troppo – tesori paesaggistici dalla bellezza disarmante e un nutrito numero di lettori affamati di cultura. È in questo scenario che si è conclusa ieri la quinta edizione del premio letterario Grotte della Gurfa, promosso dall’associazione culturale e teatrale La Fucina di Alia. «Le persone attorno a questo premio sono vive e non è affatto una banalità né una cosa scontata», ha mandato a dire tramite lettera Nadia Terranova, vincitrice dell’edizione passata con il romanzo edito da Einaudi Gli anni al contrario. Modera l’evento Ezio Iovino, vigile urbano aliese, da cinque anni in prima linea come membro della Fucina. Al suo fianco l’attrice veneta Anna Tringali, che legge alcuni stralci delle tre opere finaliste del premio nella categoria autori under 40, il cui vincitore viene scelto sommando i voti di una giuria di esperti e di quella composta da cento lettori del paese.

Guadagna il terzo posto il finalista palermitano Giuseppe Catanzaro con il romanzo Charlie non fa surf, edito da Elliot. Una vicenda semibiografica, che prende il via da alcuni aspetti della vita dell’autore ma che tuttavia lascia al protagonista della storia la libertà di prendere in autonomia direzioni diverse. «Provateci sempre» consiglia l’autore ai giovani che riempiono il piazzale delle Grotte della Gurfa, dove si tiene questa quinta edizione: «Non è solo una questione di fortuna, serve anche un po’ di insistenza, mettetevi alla prova». Si piazza al secondo posto, invece, La bambina celeste di Francesco Borrasso. «Un libro doloroso, che graffia e fa piangere» dice subito Tringali presentandolo. «È un libro sull’amore vero» interviene poi l’autore, «quello che dura in eterno, come fra genitori e figli. Questo romanzo – continua – è una parte di me che però non parla di me, parla di tutti e racconta sostanzialmente cose di cui nessuno vorrebbe parlare. Ma è importante farlo, le parole a volte salvano le persone, sono la cosa più importante che abbiamo».

Sale sul gradino più alto del podio l’autore cagliaritano Piergiorgio Pulixi con il romanzo Il canto degli innocenti, primo tassello della serie intitolata I canti del male. «Credo che questo premio sia l’ideale cassa di risonanza della bellezza di questo luogo» dice subito l’autore, che prosegue parlando dell’opera: «Il commissario Vito Strega – protagonista del libro – in un certo senso è il mio Ulisse ed è insieme al lettore che scopro quanto i casi influiscano su di lui», spiega Pulixi, che riceve il premio in denaro direttamente dalla presidentessa della giuria, l’attrice Elena Bourika. Gli altri giurati sono Vincenzo Talluto, Pasquale Hamel, Sara Pira, Girolamo Cannariato, Domenico Butera e Giulia Cirapica, che assegnano per la prima volta il premio Liborio Guccione, dedicato alla memoria del noto scrittore aliese, all’opera Solo sigari quando è festa di Alessio Romano, e una menzione speciale al graphic novel edito da Zap e firmato da Chiara Cernigliaro, Proibito dormire.

Il piazzale delle Grotte della Gurfa si rende scenario perfetto anche per la proclamazione del giovane vincitore della prima edizione di un concorso letterario rivolto agli studenti, I racconti della scuola: trionfa Vincenzo Valenza con Namid, danza di una stella: «Ringrazio chi mi ha dato l’opportunità di partecipare a questo concorso e la mia famiglia che mi ha supportato – dice emozionato il ragazzo – Dedico questo premio alle vittime dell’11 settembre 2001». Malgrado il doloroso e inevitabile ricordo dell’attentato di 15 anni fa, quello di ieri rimane un giorno di festa, intervallato dalle esibizioni del duo aliese Adabell e di Letizia Martino. «Questo premio dovrebbe uscire dalla sola sfera del volontariato di Ezio Iovino e La Fucina e venire istituzionalizzato» conclude il professor Cannariato della giuria. «Questo è un momento di condivisione preziosissimo, oltre a essere una possibilità di scoprire opere giovanili di buon auspicio».


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