Cinquemila nuovi alberi entro la fine del 2016 Ecco il piano di rimboschimento del Comune

«L’obiettivo dichiarato è avere entro la fine del 2016 cinquemila alberi già attecchiti e vitali». L’assessore al Verde del Comune di Palermo, Francesco Maria Raimondo, presenta così il piano di rimboschimento del capoluogo con cinquemila alberi. Una cifra di tutto rispetto – raggiunta sommando insieme donazioni dei privati e compensazioni per il tram – per una delle città più trafficate e inquinate d’Italia, che l’ultimo report di Legambiente ha piazzato addirittura al terzultimo posto tra oltre cento città italiane per qualità globale della vita. Tra i parametri della ricerca di Legambiente c’era la qualità dell’aria, che a Palermo di certo non è delle più salubri fra ingorghi, traffico pesante e viabilità caotica.

Una bella boccata d’ossigeno per colorare la città e cancellare il verde spelacchiato e gli arbusti secchi che a volte decorano, per modo di dire, spartitraffico e marciapiedi, piazzole e rotonde, parchi e giardini. Non sarà un intervento a macchia di leopardo ma riguarderà massicciamente tutta la città, dal centro alle periferie, da nord a sud: viali, strade, piazze, l’itinerario arabo-normanno, le linee del tram, i monumenti, le aiuole, le aree verdi vecchie e quelle nuove previste dal piano regolatore. Dei cinquemila alberi mille, di tipo più autoctono e tipicamente mediterraneo, saranno donati dai Gruppi ricerca ecologica, un’associazione ambientalista riconosciuta dal ministero. Altri duemila li pianterà e curerà per un anno l’Amat come compensazione per quelli abbattuti – fra polemiche roventi, soprattutto sulla circonvallazione – per fare posto alle rotaie del tram.

Gli altri duemila alberi saranno a carico del Comune: 160 platani per via Libertà e 40 per il roseto di viale Campania, 300 alberi per Villa Turrisi, 500 per i giardini storici, 500 per il parco della Favorita e 500 per risarcimenti vari e per la sostituzione di piante secche o deperite. I primi 200 alberi sono già stati acquistati, altri 750 sono disponibili presso il vivaio comunale, mentre è stata inviata la richiesta di mille piante all’Azienda regionale foreste demaniali. «Non vogliamo creare dei boschi – spiega Raimondo – ma alberare la città sul modello dei boschi mediterranei che esistevano prima dell’insediamento urbano. Non ci limiteremo a compensare gli espianti necessari per le opere pubbliche ma colmeremo le lacune di alberature e giardini storici, usando alberi di media e piccola taglia perché quelli di grande taglia creano problemi di gestione a strade e marciapiedi. In passato – aggiunge – sono state fatte scelte che non hanno tenuto conto delle conseguenze e le potature sono state fatte male, più che potature erano sbarbature».

La compensazione per il tram non avverrà solo a ridosso dei binari ma anche nelle strade vicine. Lungo la linea 1, che passa a fianco del Ponte dell’Ammiraglio, si preferiranno filari di arancio amaro, palma da datteri e cameropo. Lungo le linee 2 e 3, invece, verranno piantati, nelle rotonde come piazza Einstein e negli slarghi, boschetti di carrubo e macchie di arbusti che cambiano colore da una stagione all’altra, mentre nelle aeree più grandi si punterà su alberi di Giuda, tipuane, grevillee, oleandri, jacarande e tabebuie, ma anche lecci, frassini e carrubi. Fra le altre strade interessate via dell’Olimpo (300 fra lecci e alberi di Giuda, e «in futuro spariranno le chorisie, che non sono adatte alla strada e al marciapiedi», specifica Raimondo), via Lanza di Scalea (240), viale Michelangelo (520), la Zisa e via Guglielmo il Buono (60 tra aranci amari, palme da datteri e ulivi cipressini). Non è stata ancora progettata la compensazione per l’anello ferroviario.

«Il tram porta alberi – esordisce il sindaco Leoluca Orlando -. La circonvallazione è la via Libertà del terzo millennio. Aumenteremo gli svincoli e diventerà uno straordinario boulevard con un grande asse verde. Anche la Costa Sud cambierà aspetto: risaneremo il Mammellone e la Bandita e fra dieci anni via Messina Marine sarà la nuova Mondello». 


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