Il Coro delle mani bianche, cantare in Lis La musica dei segni dà voce ai sordi

Cantare con le mani, usare il ritmo, l’armonia e lo spazio al posto della voce e del suono. È nato lo scorso settembre a Palermo un coro molto speciale: il “Coro delle mani bianche“. Dieci componenti, tutti sordi, che durante le loro esecuzioni indossano dei guanti candidi. È nato all’interno del gruppo teatrale “Ciclope” della sede provinciale dell’Ente nazionale sordi e sfrutta la metodologia del sistema “Abreu”. La particolarità del metodo sta nel prediligere la pratica collettiva, l’importanza del far musica insieme, dell’ascolto reciproco e di cominciare sin da subito ad essere parte di un gruppo che realizza qualcosa di bello con il singolo apporto di tutti. 

Stare in gruppo fa sì che il bambino non apprenda solo quello che insegna il maestro, ma anche quello che vede fare da un amico più grande ed esperto al suo fianco. Seguendo tale metodo si creano imitazione e sana competizione e si incentiva la gioia e il divertimento nel fare musica insieme. Lo speciale coro si esibirà oggi alle 18 alla Cattedrale nell’ambito delle attività in programma per il Festino di Santa Rosalia. L’idea che i sordi non sentano la musica non è corretta. «Loro ascoltano con le vibrazioni e provano molte emozioni ascoltandola», spiega a MeridioNews Pietro Di Spezio, segretario provinciale dell’Ente nazionale sordi a Palermo che ha creduto fortemente nel progetto nato a settembre scorso. 

Accompagnati da una musica di sottofondo “cantano” i suoni con mani, che si muovono nell’aria interpretando la musica nella lingua dei segni italiana. Si sono già esibiti diverse volte in giro per Palermo riscuotendo molto successo, il coro è attualmente formato da dieci elementi di diverse età dai 17 fino ai 30 anni. Ma molti altri sono i progetti in cantiere. «Dal prossimo settembre formeremo anche un coro di bambini – spiega Di Spezio – e partirà una collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo grazie al direttore artistico che è rimasto molto colpito dal nostro progetto». 

«Vederli mi emoziona sempre – aggiunge il segretario – sono capaci di esprimere ritmicamente qualsiasi pezzo musicale tracciando poetiche geografie, seguendo le vibrazioni. Il loro canto dei segni è gioia e cura, è il diritto ad esprimersi, è possibilità di partecipare alla vita degli altri». Il 18 luglio daranno anche vita ad un musical “Il gabbiano Jonathan nel loro teatro di via Aquileia, il gruppo che metterà in scena il musical sarà composto da sordi e udenti. «Spero di dare maggiore visibilità alle attività svolte dai sordi in città – conclude il segretario Di Spezio, che ricopre la carica da pochi mesi -: a Palermo raramente si sente parlare dei sordi, invece avrebbero molto da dare e da dire».


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È nato lo scorso settembre a Palermo: dieci componenti, tutti non udenti, che durante le loro esecuzioni indossano dei guanti candidi. Si sono già esibiti diverse volte in giro per la città riscuotendo molto successo. Molti i progetti in cantiere, a partire dalla creazione di una formazione fatta solo da bambini e dalla collaborazione con il Teatro Massimo

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