Tari e Tasi, 300 palermitani chiedono il rimborso Comitati Civici assicurano: «È solo l’inizio»

Hanno deciso di non “subire” e di chiedere il rimborso relativo all’anno 2014, ma ci tengono subito a precisare che non si tratta dei soldi in quanto tali, ma è una questione di diritto e rispetto del cittadino. «Ovvio che oggi 150 euro sono importanti – dice a MeridioNews Anna Maria D’Amico dell’associazione Comitati Civici Palermo -, ma il senso di quello che stiamo facendo è un altro: dimostrare che l’unione fa la forza e che se l’Amministrazione e lo Stato ci tolgono qualcosa, noi abbiamo i mezzi per poter chiedere giustizia». E così, oltre 300 istanze di rimborso dei tributi pagati per l’anno 2014 saranno consegnate questa mattina, alle 10, all’ufficio Protocollo del Comune di Palermo

Il provvedimento di determinazione delle aliquote e delle detrazioni Tasi e Tari riferite all’anno di imposta 2014 sarebbe infatti illegittimo per una serie di profili. «Ci siamo affidati ad esperti tributaristi – racconta -, come Fabio Busellini e Rosalinda Salemi. La nostra istanza, che è il completamento della prima fase dell’iniziativa “Io mi rifiuto, ricorso collettivo contro Tasi e Tari“, è stata fatta leggere anche, per un maggiore conforto, a colleghi in vari parti d’Italia e tutti si sono detti d’accordo che quanto scritto possa essere accolto dal giudice. Ci sono motivi di incostituzionalità, ad esempio quelli relativi alla violazione dell’art. 53 legato al principio di capacità contributiva, in base al quale i “cittadini hanno il dovere di concorrere alle spese pubbliche in ottemperanza alle proprie risorse”». 

«Altro punto è che le previste detrazioni dovrebbero essere inversamente proporzionali al reddito posseduto e legate ad altri indicatori economici (quali, ad esempio, l’Isee, la presenza nel nucleo familiare di disabili o disoccupati, la contrazione di un mutuo in corso), cosa che non è accaduta – aggiunge ancora -. Tari e Tasi oltretutto – disattendono le disposizioni dell’Unione europea in materia di riciclo e compostaggio, che nella nostra città non esistono se non in alcune zone. E, inoltre, queste tasse, abbiamo scritto nell’istanza, che “in parola risulterebbero illegittime per violazione di legge ed eccesso di potere per difetto di istruttoria, per la mancata controprestazione di uno o più servizi da rendere alla collettività“. Noi miriamo a scuotere l’amministrazione e far vedere che i cittadini si sono incavolati. Abbiamo allegato anche alcuni documenti come una lettera inviata all’associazione in cui l’amministrazione, ad esempio, dichiara “Ricominciamo a pulire”, che per noi equivale ad un’ammissione di colpevolezza, perché vuol dire che non hanno fatto nulla e allora perché non sospendono la Tasi?». 

Sono tantissimi i cittadini che hanno aderito all’iniziativa tramite il gruppo FacebookAssociazione dei Comitati Civici Palermo”, con la collaborazione del gruppo Comitati civici della VI circoscrizione di Palermo e di numerosi Caf e associazioni di volontariato. Per inviare le istanze c’è sempre tempo: «Le domande, con allegati i modelli F24 dell’acconto e del saldo 2014 – spiega Anna Maria – saranno depositate in Comune per il protocollo e da quella data inizierà ufficialmente l’iter amministrativo, di cui l’associazione seguirà gli sviluppi per le future azioni da porre in essere. In caso di rigetto, sarà possibile impugnare, ma ovviamente il singolo contribuente sarà libero di scegliere se farlo o meno. Chi vuole partecipare e richiedere il rimborso – conclude – può farlo, utilizzando i modelli messi a disposizione tramite la pagina Facebook “Io mi rifiuto, rimborso Tari e Tasi“, e poi inviandoli con lettera raccomandata o direttamente presso l’ufficio Protocollo del Comune di piazza Giulio Cesare».

OPPURE SCARICA QUI I MODELLI DELLE ISTANZE:  ISTANZA TARIISTANZA TASI 


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Il provvedimento di determinazione delle aliquote e delle detrazioni riferite all'anno di imposta 2014 sarebbe illegittimo per una serie di profili. Diversi tributaristi e avvocati in tutta Italia sono d'accordo con il contenuto delle istanze. «Ci sono motivi di incostituzionalità, ad esempio quelli relativi alla violazione dell’art. 53 legato al principio di capacità contributiva»

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