Villabate, bloccata esecuzione di uno sfratto Comitato Prendocasa: «Indigenti e con 3 minorenni a carico»

Da mesi non possono più pagare l’affitto all’agenzia immobiliare proprietaria dell’appartamento e per questa mattina era previsto lo sfratto di una famiglia di Villabate, nel palermitano. Il comitato di lotta Prendocasa Palermo ha deciso di bloccarlo con un’azione di protesta. 

«Le condizioni economiche della famiglia,  che oltre a tre minorenni consta anche di un disabile, non permettono  il pagamento dell’affitto mensile – dice Giuliana Spera, componente del comitato -, cosa che d’altronde accade alla  maggior parte delle famiglie palermitane che rischiano di perdere la casa e che decidono di rivolgersi allo sportello antisfratto attivo ogni  mercoledì dalle 15 alle 17 presso il Centro Sociale Ex Karcere di via  San Basilio. In questo sportello le famiglie trovano assistenza e solidarietà».

Sin dalle prime ore della mattinata il comitato ha atteso  insieme al nucleo familiare l’arrivo dell’ufficiale giudiziario riuscendo a rimandare al 19 giugno l’esecuzione. «Abbiamo voluto dare inoltre una dimostrazione di solidarietà, gli abitanti del quartiere sono giunti numerosi presso l’abitazione – continua -. In occasioni come queste tendiamo sempre a ricordare che, dati alla  mano, nella nostra città vi è una media di cinque sfratti al giorno, cosa assolutamente discutibile se si pensa al fatto che Palermo come  tutte le altre città del Sud avverte in maniera amplificata gli effetti  della crisi e delle riforme lacrime e sangue che nel corso degli anni e tutti i Governi si sono applicate a livello nazionale. Si riesce  ad

arrivare a malapena alla fine del mese e non è difficile comprendere  come le fasce di popolazione meno abbienti abbiano serie difficoltà a  pagare un affitto e garantirsi così un tetto sopra la testa. Crediamo,  al contrario di quanto la realtà contingente e il comportamento di  Governo e istituzioni locali invece dimostrano, che non vi siano  cittadini di serie A e di serie B e che tutti devono poter godere del  diritto fondamentale alla casa. Il modus operandi che ogni giorno  portiamo avanti e l’esperienza che da esso ne deriva ci dimostrano che  solo una lotta comune tra quanti vivono l’emergenza abitativa nella nostra città può costruire un vero cambiamento dello stato attuale  caratterizzato da sempre maggior impoverimento, precarizzazione e dati  allarmanti che indicano ben 1500 famiglie iscritte alle liste di  emergenza abitativa e oltre diecimila in attesa di un alloggio popolare». 

«Circa un mese fa – conclude Spera-  ad una delle nostre famiglie in lista d’emergenza è  stata assegnato un’immobile precedentemente confiscato alla mafia e  riteniamo che questa sia stata una vittoria tutta nostra, i momenti di  piazza e la lotta costante hanno riportato il tema dell’emergenza  abitativa sotto i riflettori e ciò ci rende sempre più convinti di star  proseguendo sulla strada giusta». 


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«Ci sono dati allarmanti che indicano ben 1500 famiglie iscritte alle liste di emergenza abitativa - dice Giuliana Spera, componente del Comitato -  e oltre diecimila in attesa di un alloggio popolare. Sin dalle prime ore della mattinata il comitato ha atteso insieme al nucleo familiare l'arrivo dell'ufficiale giudiziario riuscendo a rimandare l'esecuzione. Abbiamo voluto dare inoltre una dimostrazione di solidarietà»

«Ci sono dati allarmanti che indicano ben 1500 famiglie iscritte alle liste di emergenza abitativa - dice Giuliana Spera, componente del Comitato -  e oltre diecimila in attesa di un alloggio popolare. Sin dalle prime ore della mattinata il comitato ha atteso insieme al nucleo familiare l'arrivo dell'ufficiale giudiziario riuscendo a rimandare l'esecuzione. Abbiamo voluto dare inoltre una dimostrazione di solidarietà»

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