Aziende Aiello confiscate, dipendenti in agitazione «Vogliamo certezze lavorative»

In stato di agitazione gli 80 dipendenti delle tre aziende edili del gruppo Aiello di Bagheria, la Ati Group, la Edimar e l’Ediltecnica, confiscate nel luglio 2013. Secondo l’accordo siglato il 22 gennaio scorso tra la Cgil e gli amministratori giudiziari, gli operai, attualmente in cig, sarebbero dovuti tornare al lavoro in alcuni cantieri, come quello per il completamento della Villa Santa Teresa, e anche per eseguire alcune commesse affidate dall’Agenzia dei beni confiscati. Si tratta delle aziende di proprietà di Michele Aiello imprenditore, prestanome di provenzano, arrestato nel novembre 2003 e condannato per mafia nel processo sulle talpe in DDa.

«Nonostante l’annuncio, Ati Group, Emar ed Ediltecnica, a oggi nessun cantiere è operativo –  denunciano i rappresentanti delle Rsa della Fillea, Giovanni Martorana, Francesco Provenzano e Santo Bologn – chiediamo a questo punto l’intervento dell’Agenzia». 

Da questa mattina gli operai sono riuniti in assemblea al cantiere di Villa Santa Teresa. I dipendenti delle aziende confiscate a Michele Aiello sono in cig dal 29 dicembre, per 14 settimane. «Oggi l’unico ammortizzatore che chiediamo è il lavoro. Dopo due mesi di annunci e di rinvii, quasi alla fine del trimestre di cassa integrazione, i lavoratori non sono stati ancora avviati e questa situazione di immobilismo non è più sostenibile – dichiara Franco Macaluso, della Fillea Cgil di Palermo – Ci rivolgiamo all’Agenzia perché si faccia promotrice di un intervento nei confronti dell’amministratore giudiziario, per sbloccare la situazione». 

Oltre a Villa Santa Teresa e al mattatoio di Partinico, l’accordo siglato prevedeva alcune opere da eseguire per conto dell’Agenzia per i beni confiscati, tra i quali la commessa in subappalto per un tratto della superstrada Bolognetta-Lercara e alcuni affidamenti in itinere: si era parlato della messa in sicurezza di un albergo confiscato nel Trapanese, del gruppo Grigoli, e dei lavori per la galleria di Segesta. «Opere rinviate tutte di settimana in settimana», accusano i lavoratori, che nell’assemblea di ieri alla Camera del Lavoro di Bagheria hanno indetto lo stato d’agitazione.


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