Salvini contestato a Palermo Cori e uova contro il leader della Lega

Pubblicazione di Salvini a Palermo? Giornata dell’orgoglio terrone.

«Lega
ladrona, Palermo non perdona». Un gruppo di circa 200 contestatori ha accolto con cori, urla di protesta e lancio di uova e ortaggi Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Una manifestazione – davanti all’Hotel delle Palme di via Roma – annunciata negli scorsi giorni dai creatori della pagina Facebook Orgoglio terrone. Ieri sono comparsi anche centinaia di manifesti con la scritta «Salvini topo di fogna, Palermo non perdona», diffusi – sostengono gli organizzatori dell’evento – per «diffondere l’urgenza di dare la meritata accoglienza al leader del Carroccio giunto qui, senza alcun equivoco, per far incetta di voti e dimenticando, dunque, tutti gli insulti rivolti ai meridionali».

Pubblicazione di Tano Borowski.

Matteo Salvini, dal canto suo, ha
chiesto scusa per le dichiarazioni rese nel corso degli anni dai vertici del suo partito. «Se abbiamo avuto toni eccessivi in questi anni sul Sud e i meridionali, chiedo scusa e cercheremo di evitare di ricadere negli stessi errori, ma se ci chiamano in migliaia vuol dire che il problema è la forma ma non la sostanza», ha affermato, chiarendo anche il senso della sua uscita pubblica palermitana. «La Sicilia potrebbe essere una miniera d’oro – dice – invece ha avuto il tasso di disoccupazione più alto».

Il leader leghista incontra i supporter siciliani a un mese esatto dalla prima uscita pubblica del nuovo movimento vicino alla Lega
Noi con Salvini guidato nel da Angelo Attaguile, deputato leghista a Montecitorio con un passato nella Dc e nel Mpa di Raffaele Lombardo. «L’obiettivo che Salvini si è preposto in questo tour in giro per l’Italia è quello di rendere nazionale il progetto ereditato dall’idea originaria del leader storico del partito», sostengono i contestatori, tenuti a distanza dall’ingresso dell’albergo da un cordone di forze dell’ordine. «Palese il tentativo della Lega di guadagnare un consenso mai avuto prima per farsi spazio nello scenario nazionale provando a inserirsi nelle lacune lasciate a destra da Forza Italia e a utilizzare noi come stupidi elettori». 

«Io ho sempre attaccato la cattiva politica – si difende Salvini – se la Sicilia ha 20mila dipendenti c’è un problema di connivenza, basti pensare ai falsi invalidi ai falsi braccianti agricoli. Ovviamente è una responsabilità di una piccola parte della popolazione e di una gran parte della politica».
Rosario Crocetta? «È una calamità naturale per la Sicilia e l’autonomia è usata nel peggiore dei modi possibili». I contestatori? «Qualche rosso, niente di più».

Il segretario ha dedicato un passaggio anche alla mafia – definita «il nemico pubblico numero uno» – e ai migranti. «Dietro il business dell’immigrazione c’è la malavita organizzata. Chiunque puzzi di mafia da qui al terzo grado di parentela deve ritenerci nemici. Non mi interessa raccattare un voto in più da gente chiacchierata. Ci sono fior di deputati e senatori che ci hanno chiesto di entrare a cui abbiamo detto di no perché sono il vecchio; saranno i giudici a stabilire la verità». C’è spazio anche per una divagazione sportiva: «Stasera c’è InterPalermo e da milanista tiferò Palermo», ha assicurato parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa. 


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