Formazione, lavoratori in piazza Sullo sfondo i soliti dubbi

Il dubbio è che nella gestione della Formazione siciliana potrebbe essere cambiato tutto per non cambiare niente. La questione non riguarda il nuovo assessore regionale, Mariella Lo Bello: il tema, invece, potrebbe essere legato al rientro dei vertici del Dipartimento Lavoro, di Annarosa Corsello.

Da qui il nervosismo che si registra tra i dipendenti del settore- sempre senza stipendi arretrati pagati- tra i vertici degli enti, delle società e i sindacalisti di tutte le sigle.

Il timore è che, fuori Nelli Scilabra, tutto il resto sia rimasto immutato. Sulla plancia di comando della segreteria generale della Presidenza della Regione, rimane salda Patrizia Monterosso, personaggio che ha sempre avuto una grande influenza nel settore. La già citata Corsello è tornata ai vertici del Dipartimento Lavoro. 

Per non parlare dell’assessore  Lo Bello che ha affermato il suo impegno a «continuare il lavoro fatto da Nelli».

Tutto queste cose messe insieme di sinistra continuità col passato. In questo scenario da eterno ritorno delle stesse cose, è chiaro che lavoratori e sindacalisti sono un pò preoccupati e per questo oggi sono di nuovo in piazza, a protestare davanti la sede della Presidenza della Regione siciliana a Palermo. 

Insomma, un segnale che qualcosa tra Governo, lavoratori e sindacalisti, ancora non sta funzionando. Evidente che quello che bolle in pentola non convince i protagonisti di questo mondo. Certo, si attende il placet da Bruxelles per utilizzare oltre 240 milioni di euro (Fondo Sociale europeo 2007-2013) per pagare la cassa integrazione. 

Ma è normale, anzi logico, che gli oltre 4mila dipendenti già licenziati non anelino a finire in cassa integrazion. 

Da quello che si capisce in queste prime battutte i sindacalisti- che chiedono un incontro al Governo- chiedono il pagamento degli stipendi arretrati dei dipendenti del settore e risposte sugli ammortizzatori sociali in deroga.

Ma come già accennato, i lavoratori-contrariamente a quello che pensano certi sindacalisti- vogliono tornare a lavorare. 

Torna insomma a profilarsi la divaricazione tra alcune organizzazione sindacali (che hanno fatto da sgabbello all’accoppiata Crocetta- Scilabra) e che adesso velatamente sembra vogliano tornare a fare da sabello alla nuova accoppiata Crocetta-Lo Bello.

E’ chiaro che non sono tutte le sigle sindacali. Ma se nei mesi scorsi tanti lavoratori del settore hanno avvertito l’esigenza di allontanarsi dalle organizzazioni sindacali tradizionali, è perch?, evidentemente, non si sono sentire rappresentati. 

La sensazione è che sia ripartito il solito gioco della parti: i lavoratori che brancolano nel buio, il Governo che persegue l‘obiettivo del lento ma inesorabile smantellamento del settore, per puntare su una sorta di privatizzazione. I sindacati, chi più chi meno e con qualche eccezione, che fanno da sponda di fatto al Governo. Con gli enti e le società del settore che cercano comunque di non perdere una interlocuzione con la Regione. 


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