Agrigento, attacco ai lavoratori contrattisti della sanità

da Amedeo Fuliano
vice segretario regionale della Federazione italiana autonomia locali e sanità (Fisl)
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Direttori “nuovi” ma ricette vecchie! Così, dopo l’illegittimo, analogo, precedente operato dall’allora D.G. dell’ASP di Agrigento, Dr. Salvatore Oliveri, anche il neo direttore generale, Dr. Salvatore Lucio Ficarra, ha ritenuto cagionare un grave danno ai lavoratori contrattisti.

Infatti, sul finire del 2010 e, successivamente, all’inizio del 2011 l’ex D.G. dell’ASP, Oliveri, alla scadenza dei contratti, di due distinti gruppi di lavoratori ex LSU, che prevedevano un orario settimanale di 36 h, rideterminò al minimo (cioè al numero di ore finanziabile con la quota a carico del fondo regionale) l’orario di lavoro settimanale di detti lavoratori. Operando, dunque, una rideterminatio in pejus del trattamento giuridico ed economico, dei citati lavoratori, in violazione delle prescrizioni di cui al D.A. n. 1868/2010 che prevede, tra l’altro, la storicizzazione della spesa, sostenuta nell’anno 2009, per i lavoratori socialmente utili contrattualizzati.

In entrambe le suddette circostanze, la scrivente O.S., con ripetute note, denunciò a codesto Assessorato l’illegittimo provvedimento chiedendone contestualmente l’intervento al fine di far cessare l’illegittimità consumata. Illegittimità che si sostanziava nell’avere posto in essere una scelta discrezionale seppure in presenza di una specifica norma regionale, il D.A. n. 1868/2010.

Il grido di allarme lanciato dalla scrivente O.S., fu raccolto da codesto Assessorato che intervenne, efficacemente, con la nota prot./Servizio 1/ n. 62394 del 19.07.2011 che si allega. Per l’effetto di detta nota, la gestione commissariale del Dr. Messina, intanto subentrata al rimosso Dr. Oliveri, provvedette a ripristinare, mediante due distinti atti deliberativi : n. 1652 e n. 1653 entrambi del 23.11.2011, le condizioni contrattuali originarie ossia la riattribuzione delle 36h settimanali illegittimamente “tagliate”.

Chiusa, bene, quella brutta pagina, mai avremmo immaginato che un successivo Amministratore, il Dr. Ficarra, potesse, pur in presenza di un analogo, infelice, precedente, consumare nuovamente la medesima illegittimità. Illegittimità ancor più grave se si considera che i contratti dei lavoratori EX LSU cui il direttore generale, Dr. Ficarra, ha pesantemente tagliato le ore, sono in corso di validità e, altresì, che il Dr. Ficarra era perfettamente a conoscenza del precedente operato dal Dr. Oliveri.

Dunque, il Dr. Ficarra, con spregio delle norme regionali, dei contratti di lavoro individuali in corso di validità ed infine degli atti deliberativi propedeutici alla loro sottoscrizione, dal 1^ settembre 2014 ha disposto, per diverse decine di lavoratori contrattisti (ex LSU), una riduzione del monte ore settimanale che detti lavoratori prestavano, come anzidetto, in forza a regolari e vigenti contratti quinquennali stipulati in esecuzione delle succitate deliberazioni. Ma vi è di più, il provvedimento adottato discrimina lavoratori contrattisti aventi medesima posizione giuridica, senza alcun ragionevole criterio. Anzi con criteri illogici e contrari al concetto di buona amministrazione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Dr. Ficarra, ha giustificato il suo illegittimo operato con la necessità di adottare un piano di rientro della spesa sostenuta per il personale a tempo determinato e ciò poiché detto obbiettivo rientra tra quelli che, ove non centrato, potrebbe determinare la sua decadenza dalla carica di Direttore Generale. Però, se da un lato è pacifico che il personale contrattista è assimilabile al personale a tempo determinato, è altrettanto vero che il citato D.A. 1868/10, che il Dr. Ficarra dovrebbe conoscere, prevede, come anzidetto, la storicizzazione della spesa sostenuta, nell’anno 2009, per i lavoratori socialmente utili contrattualizzati. Ne consegue che la riduzione delle ore al personale contrattista, dipendente delle aziende sanitarie del sistema sanitario regionale, non rientra tra le facoltà dei direttori generali che le amministrano. Nel caso dell’ASP di Agrigento, invece, il Direttore Generale, Dr. Ficarra, ha ritenuto percorrere una “scorciatoia” per raggiungere un risparmio che oltre ad essere illegittimo appare effimero, insignificante e fuorviante rispetto alla soluzione del reale problema. Ed invero, il Dr. Ficarra, per essere credibile e concreto, avrebbe dovuto e potuto, ma potrebbe ancora farlo, risolvere i contratti, a tempo determinato, stipulati ex art. 15 septies del D.L.vo 229/1999. Si tratta di contratti il cui costo ragguardevole consentirebbe di operare un risparmio significativo e soprattutto legittimo poiché, per detti casi, ricorrerebbero giuste ragioni (spending review). D’altronde, il Dr. Ficarra, sa bene che l’aumento esponenziale della spesa per contratti a tempo determinato è esclusivamente da imputare alle precedenti gestioni amministrative che non hanno definito le mobilità ed i concorsi ed hanno, altresì, omesso di prevedere, nella dotazione organica aziendale, un numero congruo di ausiliari specializzati. Carenza originaria quest’ultima che ha imposto di fare ricorso, negli anni, a centinaia di incarichi extra ordinem (assunti cioè fuori dalla dotazione organica).

La spesa sostenuta per i lavoratori contrattisti, invece, non solo non è cresciuta, poiché il numero di detti lavoratori non è mai aumentato, ma anzi è l’unica componente della voce di spesa ”rapporti a tempo determinato” che dal 2013 ha fatto registrare una considerevole diminuzione per l’effetto della stabilizzazione di ben 43 lavoratori contrattisti la cui retribuzione grava, oggi, sulla spesa sostenuta per rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Alla stessa stregua, la stabilizzazione di altri 25 contrattisti, già disposta dal Dr. Ficarra, produrrà una ulteriore riduzione della spesa per rapporti di lavoro a tempo determinato complessivamente sostenuta dall’ASP di Agrigento.

Quindi, i lavoratori contrattisti non sono il problema ma parte della soluzione di esso! Tanti più contrattisti potranno essere stabilizzati, in posti compatibili con le primarie esigenze organizzative dell’azienda, tanto più calerà la spesa sostenuta per i rapporti di lavoro a tempo determinato.

Ci chiediamo, dunque, perché si vuol far pagare ai contrattisti un conto che non hanno minimamente concorso a determinare?

Credendo nelle positive e costruttive Relazioni Sindacali, che continueremo pervicacemente a ricercare, avremmo voluto esprimere al Dr. Ficarra, nelle opportune sedi di confronto, tutto quanto con la presente rappresentato. Purtroppo, però, non abbiamo avuto alcuna risposta né ad una richiesta di incontro fatta informalmente, per il tramite del Capo Staff dell’ASP, né, tantomeno, ad una richiesta formale di incontro urgente avanzata con nota dell’11.09.2014, assunta, in pari data, al n. 1047 del protocollo dell’azienda.

Per le suesposte argomentazioni e considerazioni, la FIALS, posto che la materia di che trattasi non può costituire oggetto di qualsivoglia forma di confronto sindacale, poiché trattasi di mera applicazione di precise norme regionali, con la presente investe, opportunamente, codesto Assessorato, al fine di ricondurre l’ASP di Agrigento al rispetto delle disposizioni di cui al Decreto Assessoriale 1868/2010. Cosa, peraltro, che riteniamo scontata poiché detto Assessorato, già nel 2010 ha bocciato l’analogo, infelice, precedente posto in essere dall’allora Direttore Generale dell’ASP di Agrigento, Dr. Oliveri.

 

Il Vice Segretario Regionale

Amedeo Fuliano

 


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