Palermo, la ‘stangata’ del Comune alle famiglie: Tasi ai massimi livelli!

DI FATTO, IN MODO ‘GESUITICO’, L’AMMINISTRAZIONE ORLANDO STA PROVANDO A REINTRODURRE L’IMU SULLA PRIMA CASA. UNA ‘BOTTA’ TREMENDA: 20 MILIONI IN MENO DALLE TASCHE DEI PALERMITANI. LA PAROLA PASSA ADESSO AL CONSIGLIO COMUNALE. NADIA SPALLITTA: “MANOVRA INCOSTITUZIONALE”

Dopo i ‘botti’ di Santa Rosalia, Palermo, anzi, i palermitani si preparano a prendersi una bella ‘botta’ in testa da restare tramortiti: un aumento spaventoso delle tasse comunali. Un provvedimento proposto dall’Amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando. Una manovra che, in queste ore, è al vaglio del Consiglio comunale della città. Vediamo di che cosa si tratta.

Il Governo nazionale di Matteo Renzi, ‘specializzato’ in tasse come i due precedenti Governi – Monti e Letta – ha introdotto la cosiddetta Iuc: Imposta unica comunale. Dietro questa sigla troviamo l’Imu (senza la prima casa), la Tari (la tassa comunale sui servizi indivisibili) e la Tari (la tassa sui rifiuti).

Cosa propone l’Amministrazione comunale di Palermo?

Di fatto, con la Tasi, il Comune di Palermo ripristina l’Imposta sulla prima casa che era stata tolta dall’Imu. Non solo. Ma vorrebbe appioppare ai cittadini palermitani un’aliquota del 2,9 per mille: in pratica, l’aliquota più alta d’Italia!

Alla Tasi ai massimi livelli, ovviamente, si andrebbero a sommare l’Imu sulla seconda casa (che è già elevata perché non si pagava l’Imu sulla prima casa…) e la Tari (la tassa sui rifiuti: anche questa la più alta d’Italia!). Un massacro per la stragrande maggioranza delle famiglie di Palermo!

La legge prevede che la Tasi possa essere azzerata. E in alcuni Comuni, infatti, i cittadini vengono esentati da questa tassa. Soprattutto se i cittadini di un Comune sono stati già ‘spremuti’ dalle tasse, o se in città è aumentata la povertà.

E’ evidente che l’Amministrazione Orlando pensa che le famiglie palermitane non siano ancora state ‘spremute’ abbastanza dalle tasse; e ritiene, inoltre, che i palermitani siano piuttosto ricchi.

Solo partendo da questi due presupposti – a nostro avviso completamente sbagliati – il Comune di Palermo può pensare di appioppare ai palermitani una Tasi ai massimi livelli, con un aliquota – l’abbiamo già ricordato – al 2,9 per mille, in assoluto la più alta d’Italia!

Insomma, senza saperlo scopriamo che i palermitani sono i più ricchi d’Italia. La realtà racconta, in effetti, un’altra verità: la disoccupazione è alle stelle, i consumi al minimo, le imprese chiudono i battenti. In città la povertà dilaga. Ma, evidentemente, Orlando e la sua Giunta sono sintonizzati su un’altra realtà…

“La verità – sottolinea Nadia Spallitta, vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo – è che la legge che introduce questa questa tassa è incostituzionale. In Italia e quindi anche a Palermo, in molti casi, è ormai saltato il rapporto tra capacità contributiva e imposizione fiscale”.

Tradotto: molti cittadini palermitani – già massacrati dalle tasse e dalle imposte nazionali e comunali – potrebbero non essere in grado di pagare la Tasi.

“Dal pagamento di questa tassa – aggiunge Nadia Spallitta – andrebbero esentate una serie di categorie: penso alle famiglie con le pensioni sociali e penso a chi già paga il mutuo. Non si possono mettere tutte queste famiglie con le spalle al muro”.

Per la cronaca, solo dalla Tasi il Comune di Palermo pensa di incassare 20 milioni di euro! Ora, in una situazione così drammatica per la stragrande maggioranza delle famiglie palermitane, andare a mettere le ‘mani in tasca’ agli stessi cittadini palermitani per togliergli altri 20 milioni di euro è una follia totale!

Oltre all’impossibilità, per moltissime famiglie, di pagare questa tassa, c’è anche un problema generale: i consumi, nel capoluogo dell’Isola, già sono bassi: la Tasi ai massimi livelli li ridurrebbe ancor di più facendo aumentare la depressione economica e, quindi, la disoccupazione.

La parola passa, adesso, al Consiglio comunale di Palermo.

LinkSicilia si impegna con i propri lettori a far conoscere i nomi e i cognomi dei consiglieri comunali che voteranno “sì” e “no” a quest’oscena proposta dell’Amministrazione comunale. Anche per capire chi votare – e soprattutto chi non votare – alle prossime elezioni comunali.

Nota a margine

C’è, poi, un ‘mistero’ ancora da chiarire. Mentre il Comune di Palermo vorrebbe mettere le ‘mani in tasca’ ai palermitani per scippargli altri 20 milioni di euro, si scopre che la stessa Amministrazione comunale spende 40 milioni di euro all’anno per la “vigilanza sugli immobili comunali”!

Domanda: chi sono questi ‘fortunati’ vigilanti che si beccano 40 milioni di euro all’anno? E’ troppo chiedere al Consiglio comunale di fare chiarezza su questa storia della “vigilanza degli immobili”?

Resta, poi, una considerazione politica. Il Governo nazionale della tasse atto terzo di Matteo Renzi (i primi due Governi delle tasse sono quelli di Monti e di Letta) taglia i soldi alle Regioni e ai Comuni.

La Regione siciliana di Rosario Crocetta non solo accetta i tagli del Governo nazionale, ma gli regala pure i soldi dei contenziosi ancora in piedi. E fa di più: taglia anche i soldi ai Comuni dell’Isola.

Riassumendo: lo Stato centrale taglia i soldi alle Regioni e ai Comuni. E che cosa fa il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando? Pensa di ‘scannare’ i palermitani con nuove tasse. Il tutto in una città dove molti servizi pubblici fanno letteralmente schifo (ci dispiace di essere così ‘diretti’: ma non troviamo una formula linguistica più calzante).

Ripetiamo: i Comuni possono azzerare la Tasi. Non si capisce, ad esempio, perché il Comune di Ragusa è andato incontro ai cittadini riducendo le tasse comunali, mentre a Palermo le vogliono portare ai massimi livelli!

Che dire davanti a tanta arroganza? Solo una frase famosa di Mahatma Gandhi: “Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo”. 

Noi crediamo che a Palermo – e forse non soltanto a Palermo – sia arrivato il momento di riflettere su questa frase di Gandhi.
g.a.

 


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