Doppio Neymar, con aiutino, ed Oscar: il Brasile vince ma non convince

di Manuel Bruno

Doveva essere vittoria e vittoria è stata. Non ha certo offerto spettacolo alla prima uscita la squadra di mister Scolari, ma ha comunque imposto la sua superiorità, più come organico che dal punto di vista tecnico, e ha così guadagnato i primi tre punti del torneo.

La giornata non è però iniziata nel modo migliore a San Paolo: la città infatti è stata cornice delle manifestazioni e, purtroppo, degli scontri che si sperava di evitare. Tale rivolta è stata attutata, e forse lo sarà ancora, a causa degli sperperi di denaro e delle politiche che hanno portato la Coppa del Mondo proprio in Brasile.

Sedate le proteste, dentro la “Arena Corinthians” è cominciata la festa. È parso quasi che ci si trovasse da tutt’altra parte del mondo, con tutto il clamore esterno escluso dall’interno dello stadio. L’armonia di colori e musiche è stato lo scenario che ha presentato il match d’esordio della nazionale padrona di casa.

Alle 22.00 (17.00 in Brasile), è così tempo di calcio. La tensione si sente fin dalle primissime battute, i giocatori brasiliani entrano in campo sostenendosi l’un con l’altro e al momento dell’inno fanno sentire la loro passione quando, per un problema, salta la base musicale e i giocatori, accompagnati dallo stadio intero all’unisono, continuano a cantare come se nulla fosse.

Calcio d’inizio affidato alla Croazia; il Brasile appare subito contratto, quasi impaurito dall’enorme pressione attribuitale dal ruolo di strafavorita. Pochi minuti dopo un tiro dal limite del giovane interista Mateo Kovacic, che non impensierisce Julio Cesar, arriva la doccia gelata: all’11esimo, un cross basso dalla sinistra genera una carambola all’interno dell’area verdeoro che si conclude con l’autogol del povero Marcelo. 0-1 e ospiti in vantaggio. Ci si aspetterebbe la reazione del Brasile, che comincia però uno sterile possesso palla, inutile ai fini della partita. È la Croazia che invece continua a rendersi pericolosa. Al 29′, quasi a sorpresa, si accende Neymar: dribbla un uomo sulla trequarti e fa partire un sinistro rasoterra che bacia il palo e si infila alle spalle del non incolpevole Pletikosa. Si va così all’intervallo sul punteggio di 1-1.

Inizia la ripresa col Brasile sempre in possesso palla, giocato forse con più convinzione rispetto al primo tempo. Non è certamente calcio champagne, ma pian piano i brasiliani chiudono la Croazia nella propria metà campo e al 71′ l’arbitro Nishimura assegna un calcio di rigore inesistente per i padroni di casa per trattenuta di Lovren sull’attaccante Fred, con tanto di ammonizione per il difensore. Dal dischetto si presenta la stella Neymar per la personale doppietta; il rigore non è ben calciato tanto che l’estremo difensore croato arriva a toccare il pallone, che però termina ugualmente in rete. Vantaggio per il Brasile che adesso potrebbe ampliare il divario. La Croazia però non molla e prende in mano il pallino del gioco, schiaccia il Brasile ma non riesce a creare occasioni da gol se non al 91′ quando Perisic impegna Julio Cesar che respinge. Sull’azione di contropiede arriva il terzo gol sudamericano, viziato da un fallo a metà campo di Ramires (che nel frattempo aveva sostituito Neymar). Il gol è di Oscar che di punta sorprende sul proprio palo Pletikosa a coronamento di una splendida prestazione.

Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro pone fine alla sfide, lo spettacolo non si è visto, ha vinto la squadra più forte ma gli onori vanno anche alla Croazia, che fino all’ultimo ha cercato un pareggio che non avrebbe per nulla demeritato.

 

BRASILE (4-2-3-1)

Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva (c), David Luiz, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Hulk, Oscar, Neymar Jr; Fred.

 

A disposizione: Jefferson, Victor, Fernandinho, Dante, Maxwell, Henrwique, Ramires, Hernanes, Willian, Bernard, Jo, Maicon.

 

Mister: Scolari Felipe Luiz.

 

CROAZIA (4-2-3-1)

Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko; Modric, Rakitic; Perisic, Kovacic, Olic; Jelavic.

 

A disposizione:

Zelenika, Subasic, Pranjic, Vukojevic, Schildenfeld, Brozovic, Badelj, Rebic, Sammir, Vida, Eduardo.

 

Mister: Kovac Niko

 

Arbitro: Nishimura Yuichi (JPN).

 

 


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