Il Comitato lavoratori liberi ex Sportelli multifunzionali chiede la stabilizzazione del settore

SCIOPERANO DAVANTI LA SEDE DELL’ASSESSORATO AL LAVORO DI PALERMO STANCHI DI ESSERE PRESI IN GIRO DAL GOVERNO E DAI SINDACATI CHE HANNO PERSO LA BUSSOLA ALLONTANANDOSI DAL RUOLO DI DIFESA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI

Undicesimo giorno senza Servizi pubblici per l’Impiego in Sicilia. Nell’Isola esiste il reato di interruzione di pubblico servizio? Sarebbe utile conoscere la risposta per meglio comprendere ciò che accade nella nostra Regione in materia di mercato del lavoro.

Prosegue il countdown (conto alla rovescia), appuntamento che ha tenuto finora compagnia ai lettori per il periodo cosiddetto di “proroga” e cioè da 23 aprile al 4 maggio. Quella proroga che il Governo regionale aveva garantito agli operatori del progetto Spartacus, terminato il 22 aprile scorso. Proroga ovviamente che non è mai stata data.

Altra scadenza è quella del 5 maggio, cioè oggi: giorno in cui sarebbero dovuti partire i contratti per tutti i mille e 754 operatori degli ex Sportelli multifunzionali. Ed invece stamattina gli interessati si svegliati con la seconda fregatura.

La dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale ‘tuttofare’ dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, aveva garantito la copertura lavorativa e reddituale dal 23 aprile al 4 maggio per gli operatori ex Spartacus da agganciare al programma della ‘Garanzia giovani’ a partire dal 5 maggio.

Dalle colonne di questo giornale abbiamo in altro articolo raccontato dei ritardi nell’attuazione delle fasi previste per l’avvio delle azioni previsti dal progetto ‘Youth Guarantee’ in Sicilia a sostegno delle politiche occupazionali destinate ai giovani trai 15 ed i 29 anni. Ed allora, come più volte ed in tempi non sospetti vi avevamo anticipato, stamattina c’è solamente lo sciopero autogestito degli operatori degli ex Sportelli multifunzionali stanchi sia della presa per i fondelli del Governo regionale, sia dei sindacati tradizionali, etichettati come corresponsabili della perdita del posto di lavoro e e della mancata sottoscrizione dei contratti con il Ciapi.

Di più: la nostra Regione è l’unica in Italia a non aver ancora firmato la convenzione da sottoporre al ministero del Lavoro. Questo significa che l’esecutivo regionale del presidente Rosario Crocetta, che ha riempito le colonne di molti giornali dichiarando al mondo intero che la ‘mission’ strategica del suo Governo fosse proprio quella di ridurre il tasso di disoccupazione giovanile nell’Isola attraverso il Piano della ‘Garanzia giovani’, non ha un Piano di lavoro regionale a supporto delle misure d’intervento comunitario, prendendo in giro pure i cinquanta mila giovani siciliani.

Giovani che in questi primi giorni di apertura dei termini per l’iscrizione al programma si sono scontrati con la difficoltà dei Centri per l’Impiego nel dare informazioni. Abbiamo già riferito dell’assurdo ritardo dell’Amministrazione regionale nel formare i dipendenti degli uffici periferici del dipartimento Lavoro che dovranno operare a supporto delle azioni previste dalla ‘Youth Guarantee’. Governo regionale che non ha ancora presentato neanche il piano regionale alla parti sociali. Piano regionale che dovrà essere presentato all’Autorità di gestione del programma entro il termine di venti giorni dalla sottoscrizione della convenzione istitutiva dell’Organismo intermedio. Pazzesco!

Intanto tra gli operatori cresce la tensione. Dopo lo sciopero organizzato il 30 aprile scorso dalle sigle sindacali tradizionali, stamattina in scena a Palermo in Via Trinacria, sede dell’assessorato regionale al Lavoro, la manifestazione autogestita fortemente voluta dal “Comitato dei lavoratori liberi ex Sportelli multifunzionali”.

“Lavoratori stanchi che si rifiutano di essere rappresentati da un sindacato poco incisivo o peggio che rappresenta e ha rappresentato interessi diversi dalla loro naturale collocazione – hanno fatto sapere attraverso una nota organizzativa – di essere ammortizzati, di essere identificati con chi ha lucrato, sperperando risorse pubbliche”.

“Vale la pena specificare – ha precisato il Comitato dei lavoratori liberi – che la loro azione avrebbe dovuto essere diretta ai lavoratori che dal 23 aprile si trovano nella condizione di lavoratori licenziati, o con un preavviso di licenziamento o sospesi dal lavoro. Anche questa – hanno criticato i lavoratori in autogestione – è un’altra anomalia, infatti si registrano disparità di trattamento causati dalla situazione che ha in seno l’ente di appartenenza di ciascun lavoratore”.

Come si è arrivati allo sciopero autogestito? Dopo giorni di presidi e sit in su base provinciale, attraverso il tam-tam della rete, il passa parola e comunicazioni telefoniche, i lavoratori – come emerge dalla nota organizzativa – hanno deciso di far sentire la propria voce in un unico coro il 5 maggio.

Percorriamo le varie tappe di questa incresciosa vicenda che vede gli ex sportellisti protagonisti di un momento di disperazione e di grave incertezza futura riprendendo alcuni spunti della richiamata nota organizzativa del Comitato autonomi lavoratori ex Sportelli multifunzionali.

“Fino a circa due settimane fa erano confortati da notizie positive che giungevano da tutte le direzioni a partire dal presidente della Regione siciliana, dalla dirigente generale del dipartimento Lavoro e passando dall’assessore regionale di turno. Tutto ad un tratto la certezza sbandierata in ogni dove comincia a vacillare, evidentemente il ‘mostro a sette teste’ ha lavorato incessantemente fino ad invertire la rotta, trovando terreno fertile sulla debolezza della non facile soluzione di alcuni tecnicismi emersi nella fattibilità del progetto ‘Youth Guarantee’.

Cominciando col richiamare la situazione paradossale che vedrebbe i lavoratori, già fortemente provati da ritardi biblici delle loro spettanze pregresse, a dover affrontare, con questo meccanismo del “raggiungimento degli obiettivi”, gravissimi ritardi nei pagamenti. Oltre ad essere aggravati dalle farraginose procedure che il Fondo sociale europeo impone, per non parlare dell’abbassamento di alcuni livelli contrattuali in quanto non previsti dalla “mission” del programma della ‘Garanzia giovani’.

Premesso che le azioni del programma dello ‘Youth Guarantee’ non devono essere viste come il finanziamento che consente agli operatori di trovare collocazione lavorativa, ma come l’opportunità data ai giovani fruitori di tali benefici e supportati da personale qualificato e specializzato, quest’ultimo avrebbe già dovuto trovarsi in carico stabilmente presso i Centri per l’Impiego. E ciò a conferma del nostro passato impegno nella pubblica amministrazione.

Senza voler citare circolari, direttive e norme nazionali ci troviamo nell’assurda e surreale situazione di essere professionalità indispensabili nell’erogazione dei servizi previsti dalla legge, ma trattati peggio dei lavoratori a cui si deve elargire un sussidio. Lavoratori che da tempo avrebbero dovuto essere stabilizzati dentro i Centro per l’Impiego, con notevole risparmio economico da parte della pubblica amministrazione che avrebbe evitato lo spreco economico nell’affidamento dei finanziamenti gestiti dagli enti.

L’assurdo è che si è provveduto alla stabilizzazione presso i Servizi per l’Impiego dei Lavoratori socialmente utili con aggravio di spesa per il bilancio regionale, mentre non si pensa minimamente a inserire organicamente all’interno dei Servizi per l’Impiego gli operatori degli Sportelli multifunzionali.

Personale altamente qualificato nell’erogazione dei servizi previsti dalla legge e sul quale l’amministrazione ha investito ingenti somme di danaro per la loro qualificazione. I lavoratori pertanto rivendicano: la stabilizzazione di tutto il settore, la regolarità retributiva, il pagamento immediato delle spettanze pregresse.

Nell’attesa di una indispensabile stabilizzazione, i lavoratori chiedono all’interno delle ‘Youth Guarantee’ la definizione di un contratto chiaro con elencati istituti contrattuali, la durata del progetto, le modalità operative e la definizione della data d’inizio dell’impegno lavorativo”.


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