L’Ars approva il mutuo ‘ascaro’ da un miliardo di euro per evitare lo scioglimento per default

MA LA PARTITA ANCORA NON E’ CHIUSA PERCHE’ SU QUESTA MANOVRA INCOSTITUZIONALE LA PAROLA PASSA, ADESSO, AL COMMISSARIO DELLO STATO

Lo scioglimento dell’Ars per bancarotta è sempre dietro l’angolo. Ma stasera Sala d’Ercole ha provato ad evitarlo, approvando un disegno di legge per far contrarre alla Regione un mutuo da quasi un miliardo di euro che, alla fine, ha solo un vero, grande ‘obiettivo’: salvare tre anni e mezzo di stipendio ai parlamentari regionali!

Via libera con 42 voti a favore e 16 contrari (M5S e Lista Musumeci) su 68 deputati presenti in Aula.

Mentre tutti gli altri si sono astenuti, non prima di aver accertato la matematica approvazione di una legge palesemente incostituzionale.

Questa legge dovrebbe, in parte, dare alla Regione la liquidità necessaria per pagare un nutrito drappello di imprese che le Aziende sanitarie provinciali (Asp) non hanno pagato. Debiti che le Asp non hanno potuto onorare perché la Regione, lo scorso hanno, ha ridotto i trasferimenti di fondi. Di fatto, sono debiti della Regione che, con un raggiro, vengono fatti passare per debiti delle Asp.

Ma il miliardo di euro non dovrebbe servire soltanto per pagare debiti che, in parte, sono stati già pagati. Questi soldi serviranno per pagare altra spesa corrente dello scorso anno e di quest’anno. Una parte di questi soldi (molto meno, secondo noi, di quanto il Governo di Rosario Crocetta ha promesso) verrà erogata ai Comuni. E una terza parte servirà per la spesa corrente della Regione.

C’è un modo di dire, in Sicilia, quando si vuole indicare un’assurdità: attuppativi l’aricchi. Della serie, tenete le orecchie chiuse, perché quello che sta succedendo è assurdo. E quello che è successo stasera è veramente assurdo: il Parlamento siciliano ha approvato una legge per far contrarre alla Sicilia un mutuo da quasi un  miliardo di euro per pagare debiti. Di fatto, si fanno debiti per pagare altri debiti. Tutta spesa corrente. Una follia.

L’unica forza politica che non esce sputtanata da questa sceneggiata parlamentare è il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Che ha votato compatto “no”.

Da segnalare l’inutile sputtanamento di Forza Italia. Un gruppo parlamentare caduto come un pollo in un tranello teso dal PD.

In tutti questi giorni i parlamentari del Partito Democratico – o quanto meno una parte di questi: tutta l’ala cuperliana, 9 deputati – hanno lasciato intendere che non avrebbero votato il provvedimento.

In questo gioco è caduto tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia che, a un certo punto, ha pensato di diventare l’ago della bilancia. Così questo Partito, che fino a una settimana fa faceva bene l’opposizione, in Commissione Bilancio è passato, armi e bagagli, con il Governo.

Forse il capogruppo, Marco Falcone, è stato un po’ ingenuo, prendendo per vera l’opposizione dei cuperliani del PD al Governo Crocetta. Non intuendo che PD e Crocetta mai e poi mai avrebbero creato le condizioni politiche e parlamentati per arrivare allo scioglimento anticipato dell’Ars. Continueranno a litigare, ma con l’Ars aperta e i 18 mila euro al mese in tasca.

Così il gruppo di Forza Italia, vuoi perché, come già accennato, pensava di essere determinante, vuoi perché, come si sussurra, ha interessi diretti nel pagamento di certi soggetti del mondo sanitario, ha cambiato linea politica.

Da oppositori del mutuo ‘ascaro’ da quasi un miliardo di euro Falcone e compagni sono diventati sostenitori di questa sconcezza. Uno sputtanamento inutile, perché, al momento del voto, il PD ha votato compatto in favore del mutuo ‘ascaro’: di fatto il provvedimento ha raccolto 42 sì, 16 no e dieci astenuti.

In pratica Forza Italia si è sputtanata per nulla, rovinando una campagna elettorale per le elezioni europee ai propri candidati.

Lo stesso non può dirsi per il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, un partito di ‘traditori’ a Roma e di ‘venduti’ al potere qui in Sicilia. Il Nuovo centrodestra, anche se in modo subdolo, e cioè sottobanco, appoggia il Governo Crocetta. Abilmente, anche loro hanno trascinato in questo tranello i ‘cugini’ di Forza Italia per sputtanarli.

Insomma, per gli alfaniani siciliani non si può parlare di sputtanamento da mutuo, perché sono già sputtanati da tempo. Quando a Sala d’Ercole fingono di fare opposizione al Governo la gente ormai si mette a ridere.

C’è infine un altro protagonista di questa sceneggiata che rischia di fare una magra figura: l’Ufficio del Commissario dello Stato. Che, nel 2012, ha ‘impugnato un mutuo molto simile a questo di circa 500 milioni di euro.

Che farà, adesso, l’Ufficio del Commissario dello Stato? Smentirà se stesso, lasciando passare una legge palesemente incostituzionale? Era la primavera del 2012 quando gli uffici del Commissario dello Stato vergavano un pesantissima impugnativa bloccando un mutuo da oltre 500 milioni di euro, ricordando al Parlamento siciliano – testuale – che le leggi dello Stato non consentono a una pubblica amministrazione di contrarre mutui per la spesa corrente!

Dicono che il Governo Crocetta ha il ‘porco dentro’ perché il Governo dei venditori di pentole sfondate avalla questa manovra. Quando parliamo del Governo dei venditori di pentole sfondate ci riferiamo, ovviamente, al Governo Renzi: il Governo che ha deciso di dare 80 euro agli italiani con redditi inferiori a mille e 500 euro al mese facendo pagare il conto alle Regioni e agli stessi cittadini, che alla fine pagheranno più tasse.

Sarà così? Staremo a vedere.

 


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