A Catania, con la scusa dei cani, si mancianu un saccu ‘i piccioli…

ANCORA A PROPOSITO DEL SEQUESTRO DEI CANILI E DEGLI APPALTI ALLA NOVAENTRA AGGIUDICATI CON PROCEDURE MARCA “LIOTRU” CONFLITTI TRA AGGIUDICATARIA E STAZIONE APPALTANTE. MA ALMENO GLI ANIMALI STANNO BENE?

di Ignazio De Luca

A proposito del nostro report del 17 aprile sul sequestro giudiziario dei canili gestiti dalla NovaEntra a Catania e Adrano, oggi vi racconteremo del rassicurante (?) comunicato stampa del Comune di Catania.

“Dopo il sequestro del sito da parte dell’Autorità Giudiziaria – dice l’assessore all’Ecologia, Saro D’Agata – questa stessa ha nominato custode giudiziario del canile un dirigente del Progetto Animali e randagismo della Direzione Ecologia del Comune di Catania. L’Amministrazione Bianco ha ereditato dalla passata gestione la convenzione con il canile di San Giovanni Galermo che è un canile privato e non comunale”.

Concordiamo con l’assessore Sarò D’Agata come l’amministrazione comunale di Enzo Bianco abbia ereditato questa e altre ‘grane’ dalla Sindacatura di Raffaele Stancanelli, ma noi, “cani ” guardiani inascoltati, in tempi non sospetti, sin da ottobre 2013, avevamo messo in guardia la nuova Amministrazione di alcuni strani affari appaltizi messi su dalla direzione Ecologia e Ambiente del Comune di Catania. Spulciando le carte avevamo trovato intere colonie di irregolarità sulla Puntese Diesel, la NovaEntra e la IPI – OIKOS .

Abbiamo scritto, su LinkSicilia, anche del generosissimo risarcimento riconosciuto alla Parcheggi Europa. Il tempo, galantuomo, nonostante il silenzio assordante che avvolge questa vicenda, ci sta dando ragione.

La Magistratura si è già mossa per l’appalto alla Puntese Diesel, per la IPI – OIKOS, seppur marginalmente e il 17 aprile ha tagliato la manciugghia alla NovaEntra. Fiduciosi, attendiamo di fare poker, con lo stranissimo e abnorme risarcimento che l’ex Sindaco Stancanelli, qualche secondo prima che la sua sindacatura esalasse l’ultimo respiro, ha concesso alla Parcheggi Europa, società del potentissimo gruppo Virlinzi, che a Catania non si spaventa certo del gruppo Ciancio.

Invero, siamo rimasti basiti, allorquando leggevamo che “l’Autorità Giudiziaria ha nominato custode giudiziario del canile un dirigente del Progetto Animali e randagismo della Direzione Ecologia del Comune di Catania.” Ovvero, precisiamo noi, il dottore Rosario Puglisi .

A noi che abbiamo letto centinaia di pagine riguardanti atti della direzione ecologia, partoriti da questo dirigente, profumatamente remunerato dai catanesi, ci viene spontaneo chiederci: ma Dracula potrebbe ricoprire la carica di amministratore delegato della “banca del sangue”?

Piuttosto inquietanti e frastornanti ci sono sembrate le dichiarazioni del dottore Puglisi che di seguito riportiamo:

“Per quanto riguarda le procedure di affidamento dell’appalto, furono avviate nel 2012 a seguito della revoca unilaterale nel 2011 da parte della Provincia Regionale di Catania, che gestiva allora il servizio. La Provincia si avvaleva di alcuni canili accreditati, tra cui la Nova Entra associazione con canile regolarmente autorizzato ed iscritta nell’albo Regionale delle associazioni classe A, che già allora ricoverava circa 500 cani del comune di Catania, per i quali venivano riconosciuti € 2,50 per cane al giorno.”

“Nelle more di affidare – prosegue Puglisi – il servizio mediante asta pubblica, procedura che prevede un iter piuttosto lungo, data l’urgenza di regolarizzare il rapporto con i canili, che nel frattempo continuavano a mantenere ricoverati i cani del Comune, fu scelta una procedura più celere che è la trattativa privata multipla. La procedura legittima prevista dal codice degli appalti riguardava il ricovero di almeno 600 cani allo stesso prezzo base di € 2,50 praticato dalla Provincia sin dal 2009, a fronte di un tariffario Regionale di € 3,50 per cane di taglia piccola al giorno risalente al 2007. Non sorprende quindi che il ribasso sia stato soltanto dello 0,1% e che abbia partecipato solo un canile, atteso che già nel 2011 gli stessi avevano chiesto alla Provincia un aumento della tariffa a € 3,50. Ovviamente la stessa situazione si è riproposta nella successiva asta pubblica con pubblicazione del bando a cui potevano partecipare anche canili di altri comuni e/o regioni, in cui il ribasso d’asta si è dimezzato allo 0,05%”.

Chiediamo scusa per aver dovuto riportare integralmente lo “spot dichiarativo” del dottor Rosario Puglisi, ma è stato necessario per confutare le tesi un po’ bizzarre del dirigente.

La Provincia si avvaleva di alcuni canili accreditati, perché pur in piena emergenza, si punta solo sulla NovaEntra, che già ricoverava 500 cani del Comune di Catania? Non sarebbe stato più razionale, per l’esorbitante numero di cani, parcellizzare in più strutture il servizio? Ma se eravamo riusciti a resistere e appena barcollare sotto la gragnuola di minch… sciorinate, andiamo KO a proposito della successiva asta pubblica, quando dichiara che avrebbero potuto partecipare canili di altri Comuni e o Regioni.

Leggendo il bando, rigo per rigo, ci sovviene quanto possa essere sopraffina l’arte di travestire una bugia in verità. L’Amministrazione pubblica, certe volte, soprattutto a Catania, ci ricorda certi sarti che cucivano i vestiti su misura… Che dire, ad esempio, del ‘vestito’ tagliato su misura alla NovaEntra: infatti all’art. 3 del bando di gara, tra i requisiti minimi per la partecipazione, ve ne sono due che può possedere solo la NovaEntra!

1) chi partecipa “deve essere in possesso di canile munito di regolari autorizzazioni rilasciate dal Comune e dall’ASP competenti territorialmente

2) “il concorrente deve essere in possesso di un numero di box o posti cane tale da consentire il ricovero di n.ro minimo di 600 animali..”

Esiste sul territorio solo una struttura con le caratteristiche di cui ai numeri 1 e 2: la NovaEntra!

Tra l’altro, abbiamo anche dimostrato nel report su questa testata del 10 novembre 2013 dal titolo – Catania, appalti & milioni a gogò: piccioli pi’ tutti, per i belli e magari per i brutti! – che “le regolari autorizzazioni” rilasciate alla NovaEntra, dalla direzione ecologia del Comune di Catania, sono autenticamente taroccate.

Se tutto quanto sopra sembra poco e non lo è, il colpo di scena finale lo abbiamo riservato per il finale di questo articolo che certamente dovrà avere un seguito in altre sedi.

Il consiglio di amministrazione della NovaEntra ha annoverato, con la carica di vice presidente, dal 28 aprile 2012 al 29 luglio 2013, la signora Inserra Elena nata a Tripoli il nove ottobre 1961.

Ci risulta che la vice presidente, per 15 mesi e un giorno, della NovaEntra, impresa in convenzione ultra milionaria, col Comune di Catania, sia essa stessa dipendente del Comune di Catania.

Leggiamo che il verbale di aggiudicazione, sottoscritto dal presidente dottor Rosario Puglisi e dalle “testimoni cognite, richieste e idonee, sigg.re Grazia Sciuto e Gabriella Rizzo”, la Sciuto anche con funzioni di segretaria verbalizzante,d ell’appalto milionario alla NovaEntra, data 21 febbraio 2013.

La signora Inserra Elena, vicepresidente della NovaEntra al momento della stipula milionaria, da anni, presta servizio come amministrativa presso il corpo della polizia Municipale del Comune di Catania.

Così, a colpo d’occhio, ci chiediamo e chiediamo: tutto regolare?

Anche il posto impiegatizio occupato, per i frequenti interventi istituzionali che la Polizia Municipale è chiamata ad espletare, sembra decisamente particolare. Ma siamo sicuri che sia tutto regolare? Che non vi siano incompatibilità?

 


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