Lo Stato restituisce i soldi ‘scippati’ a 9 Comuni siciliani che hanno sforato il patto di stabilità

LO STABILISCE UN DECRETO DEL MINISTRO DELL’INTERNO CHE PRENDE ATTO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Il Governo italiano dovrà restituire le risorse ‘scippate’ a titolo di sanzione,  per avere sforato il patto di stabilità, ai Comuni di Alcamo, Partinico, Bagheria, Casteltermini, Trapani, Erice, Sciacca, Messina e Tremestieri Etneo.

La clamorosa notizia è contenuta nel decreto del Ministero dell’Interno del 26 Febbraio 2014 (pubblicato in calce) che prende atto della sentenza della Corte Costituzionale 219/2013. Sentenza molto articolata che riguarda in particolare le cinque regioni a Statuto speciale (ma non solo)  ed  entra nel merito del dlgs 149/2011, che impone,  tra le altre cose, all’articolo 7,  il meccanismo sanzionatorio al sistema delle autonomie locali. Articolo  giudicato incostituzionale dalla Consulta. Il decreto è stato impugnato da molte regioni, tra le quali la nostra, per violazione delle prerogative statutarie  (assessore al Bilancio era Gaetano Armao) su input dell’Anci Sicilia.

Adesso, il decreto del Ministero impone l’osservanza della sentenza: ” Il reintegro delle somme avverrà  nella spettanza delle attribuzioni finanziarie dell’anno 2014, che saranno comunicate nel sito Internet della Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell’Interno”.

Esulta l’Anci Sicilia: “Con grande soddisfazione prendiamo atto del decreto del 26 febbraio 2014 con cui il Ministero dell’Interno ha stabilito di reintegrare le somme trattenute a titolo di sanzione per il mancato rispetto del patto di stabilita’ interno dell’anno 2011 ai comuni di Alcamo, Partinico, Bagheria, Casteltermini, Trapani, Erice, Sciacca, Messina e Tremestieri Etneo.

E’ anche merito della nostra Associazione, promotrice del ricorso, se si e’ giunti a questo importante risultato” hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia. “L’inapplicabilita’ della sanzione, – hanno aggiunto Orlando e Alvano – apre uno spiraglio anche per tutti quei comuni che avevano a suo tempo intentato il ricorso e che potrebbero recuperare i fondi tagliati per evitare il tracollo”.

 

Decreto 26 febbraio 2014

MINISTERO DELL’INTERNO
IL CAPO DEL DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI 

VISTO il decreto ministeriale 26 luglio 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2012, con il quale è stata applicata la sanzione della riduzione di risorse per mancato rispetto del patto di stabilità interno dell’anno 2011 agli enti locali inadempienti, sulla base di comunicazione del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze;

VISTI i decreti ministeriali 21 novembre 2012 e 21 dicembre 2012 con i quali è stata operata la disapplicazione della citata sanzione, rispettivamente al comune di Messina e al comune di Tremestieri Etneo a seguito di ordinanza di sospensiva del provvedimento da parte del T.A.R. Sicilia – Sezione distaccata di Catania – n. 1027/12, relativa al comune di Messina e n. 01129/2012 per il comune di Tremestieri Etneo;

VISTI i decreti ministeriali 26 aprile 2013 e 31 maggio 2013 con il quali i predetti comuni di Messina e Tremestieri Etneo sono stati nuovamente assoggettati all’applicazione della sanzione per il mancato rispetto del patto di stabilità interno 2011 a seguito di ordinanza del Consiglio di Stato n. 6/2013 per il comune di Messina, e n. 12/2013 per il comune di Tremestieri Etneo;

VISTA la sentenza della Corte Costituzionale n. 219 del 16 luglio 2013;

VISTA la nota del Ministero dell’Economia e Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – n. 2260 del 13 gennaio 2014, con la quale è stato espresso l’orientamento circa gli effetti della citata sentenza della Corte Costituzionale da estendersi anche ai comuni della Regione Siciliana, che hanno impugnato nei termini il provvedimento di irrogazione della sanzione davanti al giudice amministrativo competente e per i quali ricorre la fattispecie del rapporto giuridico non esaurito;

CONSIDERATO che, pertanto, le somme trattenute a titolo di sanzione per il mancato rispetto del patto di stabilità interno dell’anno 2011 ai citati comuni della Regione Siciliana devono essere reintegrate;

CONSIDERATO che la fattispecie del rapporto giuridico non esaurito ricorre per i seguenti comuni: Alcamo, Partinico, Bagheria, Casteltermini, Trapani, Erice, Sciacca, Messina e Tremestieri Etneo;

DATO ATTO che il predetto reintegro avverrà nella cosiddetta spettanza delle attribuzioni finanziarie dell’anno 2014, che saranno comunicate nel sito Internet della Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell’Interno, come condiviso anche dal Ministero dell’Economia e Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – con nota n. 13223 del 14 febbraio 2014;

DECRETA

Per i motivi di cui in premessa è disposta il reintegro, in sede di spettanza delle attribuzioni finanziarie dell’anno 2014, della sanzione irrogata ai comuni diAlcamo, Partinico, Bagheria, Casteltermini, Trapani, Erice, Sciacca, Messina e Tremestieri Etneo, a seguito del mancato rispetto del patto di stabilità interno dell’anno 2011.

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Roma, 26 febbraio 2014

Il Capo del Dipartimento
(Postiglione)

Che aspetta la Regione ad applicare la sentenza della Corte Costituzionale sulla non sanzionabilità dei Comuni Siciliani?


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]