Tra Roma e Palermo l’inesorabile tramonto di Cgil, Cisl e Uil

NELLA CAPITALE FIANCHEGGIANO IL GOVERNO LETTA-ALFANO-BILDERBERG. IN SICILIA FIACHEGGIANO IL GOVERNO DI ROSARIO CROCETTA. NON HANNO PIU’ CREDIBILITA’. CAMBINO MESTIERE

Al tempo del Governo Letta-Alfano, mentre Berlusconi si accinge a ripartire con Forza Italia, passando, con molta probabilità, all’opposizione, mentre lo stesso Alfano fonda il ‘Nuovo centrodestra’, nel mondo del lavoro, in Sicilia e soprattutto a palermo, non si capisce più nulla.

Cgil, Cisl e Uil brancolano nel buio. A Roma fiancheggiano il Governo Letta-Alfano-Bilderberg, ma organizzano uno sciopero contro la legge di ‘Stabilità’ proposta dallo stesso Governo Letta-Alfano-Bilderberg. E’ evidente che si arrampicano sugli specchi.

Lo sciopero di ieri, da parte di Cgil Cisl e Uil è stato una farsa. Una cosa da ridere. Un’operetta oscena. Ma a chi vogliono prendere per il culo? Sono i primi sostenitori del Governo Letta-Alfano-Bilderberg e fanno gli scioperi? Ma come non si vergognano? Ancora con queste finzioni? Almeno Liciano Lama aveva il coraggio del suo consociativismo. I ‘capi’ attuali di Cgil, Cisl e Uil vogliono fare credere ai lavoratori che gli asini volano…

A Roma Cgil, Cisl e Uil non hanno più alcuna credibilità. Così cercano di salvare la faccia almeno in periferia. Ma in Sicilia Cgil, Cisl e Uil franano non soltanto per le contraddizioni, ma perché sono costretti a fiancheggiare il Governo di Rosario Crocetta che dice di tutelare i lavoratori della formazione professionale e, contemporaneamente, tratta per gli esuberi degli stessi lavoratori.

Per non parlare dei precari ai quali continua a promettere proroghe e assunzioni con improbabili licenziamenti di dipendenti regionali e comunali da sostituire con gli stessi precari. Minchiate col botto.

Per non parlare dell’agricoltura siciliana che non c’è più. Per non parlare delle Province lasciate a metà. Per non parlare dei liberi Consorzi di Comuni mancati. Per non parlare delle città metropolitane senza metropoli.

Per non parlare di un Bilancio 2014 tutto da inventare. 

Da mesi la Cgil siciliana non dice più una parola sugli affari dell’acqua ai privati. E non ha speso una sola parola in difesa dell’assessore regionale, Nicolò Marino, che in solitudine sta cercando di bloccare la vera mafia che gestisce i rifiuti in Sicilia.

Capita così che, tra queste contraddizioni ormai impossibili da sostenere, alcuni dirigenti della Cgil che trattano gli esuberi dell’Ecap – ente formativo storico della sinistra – allontanino dalla riunione una sindacalista Cobas (ne riferiamo in un articolo a parte). Rigurgiti stalinisti della Cgil per reggere il filo ai Governi Letta-Alfano e Crocetta.

La Cisl siciliana, invece, vorrebbe ma non può. Vorrebbe mandare a quel Paese, a Roma, il gruppo di Bilderberg-Aspen (Letta, Letta e ancora Letta), ma non lo può fare. Vorrebbe mandare a quel paese il Governo Crocetta, ma non lo fa. Così si logora a fuoco lento…

La Uil, invece, è tra le “Anime morte” a Roma e e in un presocratico non-essere in Sicilia.

In tutto questo, a Palermo, qualcuno i lavoratori li deve difendere. E non sono certo i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. Che ormai, in Sicilia, a parte qualche caso sporadico (per esempio a Messina, dove la Cgil è l’unica organizzazione sindacale che attacca quel Governo Crocetta che ha tagliato il trasporto agli studenti disabili) – tanto per citare un esempio – non sanno nemmeno difendere i medici che operano nella sanità pubblica.

Volete un esempio? Qualche settimana fa l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino – quella del ‘caso’ Humanitas – ha stilato una sorta di vademecum delirante nel quale, sostanzialmente, avverte i pazienti degli ospedali pubblici siciliani che, forse, si troveranno male per le tante carenze strutturali.

Insomma, l’assessore Borsellino si auto-proclama ‘terza’ rispetto allo sfascio della sanità pubblica siciliana provocata dalla stessa politica siciliana.

Davanti a un fatto del genere ci si sarebbe attesi una rivolta dei sindacati dei medici ospedalieri. Invece, nulla di nulla. Anche su questo fronte, silenzio.

Ma chi rappresentano, oggi, in Sicilia, di fronte allo sfascio del Governo Letta-Alfano e di fronte allo sfascio del Governo Crocetta Cgil, Cisl e Uil?

 

 


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