“Il ‘caso’ Humanitas? Non è roba da Dc . Noi non eravamo così stupidi”.

LO SCANDALO DEL CENTRO SANITARIO PRIVATO DA 10 MILIONI DI EURO ALL’ANNO VISTO CON GLI OCCHI DI UN VECCHIO E SAGGIO DEMOCRISTIANO DELLA SICILIA…

“Il ‘caso’ Humanitas? Non è roba democristiana. Noi non eravamo così stupidi. Non avremmo mai commesso gli errori che sono stati commessi in questa vicenda. Semmai è una storia, una brutta storia legata alla decadenza che oggi vive la politica siciliana. Immoralità e stupidita messe assieme”.

A parlare è un vecchio esponente della vecchia Dc siciliana. Non vuole comparire.

“Non mi va di discutere né con gli amici dell’Udc, né con gli amici del PD”.

Però a qualche domanda accetta di rispondere. Anche per capire come può un Governo regionale che si proclama paladino dell’antimafia e della legalità scivolare in questo modo su un affare da 10 milioni di euro.

“Intanto – ci dice il nostro interlocutore – il progetto, in sé, è una follia. Nel momento in cui si tolgono soldi alle strutture sanitarie pubbliche, proprio quando si riduce il servizio agli utenti e si tartassano medici e infermieri con turni massacranti e contestuale blocco degli stipendi non si possono dirottare 10 milioni all’anno ad una struttura privata. Considerato che, per ovvii motivi, qualcosa di medicina la mastico anch’io, la scusa del polo oncologico per giustificare l’operazione è banale. L’oncologia funziona con i protocolli. In Sicilia, tra l’altro, l’oncologia ha fatto passi da gigante. Dire che nella nostra Isola serve un polo oncologico di eccellenza è, in primo luogo, un’offesa ai medici siciliani che si occupano di questo settore”.

In realtà, si parla anche di un polo neurochirurgico e di un centro di ortopedia…

“E questo rende ancora più grave il caso. Tre centri di eccellenza medica tutta da verificare in una città – Misterbianco – e in un solo ospedale, per giunta privato? E poi, a proposito di ortopedia: la Regione non ha siglato una convenzione con il gruppo Rizzoli di Bologna?”.

Questa è la premessa. E poi?

“Questa è una premessa indispensabile che non mi pare sia stata sottolineata abbastanza. Ripeto: davanti a motivazioni sbagliate, tese a giustificare un esborso enorme di denaro pubblico, a intervenire dovrebbe essere la classe medica siciliana. Dove sono i sindacati dei medici? Dove sono i Policlinici universitari? Possibile che nessuno s’indigni? Dieci milioni di euro all’anno per gestire protocolli. Signori…”.

Andiamo al merito dell’operazione. Cosa è successo, secondo lei?

“Questo non lo so. A giudicare da quello che abbiamo letto è saltato un accordo politico”.

O non c’è mai stato…

“La delibera è stata approvata dalla Giunta regionale lo scorso luglio. Il contratto tra Regione e Humanitas è stato firmato a settembre. Tutto lascia pensare che l’accordo politico c’era. E coinvolgeva tutte le forze politiche siciliane. Sennò qualcuno avrebbe parlato a luglio o a settembre”.

E poi?

“Poi l’accordo, verosimilmente, è saltato”.

Perché?

“Questo non lo so. In ogni caso, L’operazione è grossa. Dieci milioni di euro all’anno sono una rendita politica enorme con i tempi che corrono. E’ lì che potrebbero essersi rotti i telefoni”.

Non mette nel conto che nell’Udc siciliana ci possano essere persone per bene?

“Non lo escludo. Magari, fino all’ultimo, è stata tentata una mediazione”.

O forse i dirigenti dell’Udc li hanno lasciati correre. Per poi bloccarli. Distruggendo un paio di reputazioni…

“Sa, in politica tutto è possibile. In ogni caso, in questa storia c’è un dato politico preoccupante”.

Ovvero?

“Un’operazione del genere non può passare inosservata in Assemblea regionale siciliana. Se questo è avvenuto, se per quattro mesi Sala d’Ercole, su questa incredibile storia, ha osservato un religioso silenzio, beh, questo significa due cose”.

Cioè?

“In primo luogo che la capacità di questo Governo regionale di ottenere il silenzio delle forze politiche – di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione – è enorme. La seconda cosa è che questi signori pensano veramente di essere i padroni della Sicilia. E questo è inquietante”.

In che senso?

“Io osservo le reazioni. Il presidente della Regione siciliana davanti a un fatto gravissimo non ha chiesto scusa ai siciliani. Anzi, ha diramato un comunicato dove, sostanzialmente, dice: quelli che mi hanno preceduto hanno fatto questo e quello. Noi siamo i ‘rivoluzionari’, siamo onesti per definizione e andiamo avanti. Un ragionamento di un’arroganza incredibile. Un’arroganza che, ribadisco, dovrebbe fare preoccupare”.

Anche l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, non ha aperto bocca...

“Già”.

Come interpreta, lei, il silenzio dell’assessore?

“Io credo che LinkSicilia abbia visto giusto. Checché se ne dica, in questa storia l’assessore Borsellino è stata usata. Ed è ancora in tempo per salvarsi. Avete scritto bene: dovrebbe lasciare il Governo e dire come sono andare le cose”.

Finirà così?

“Non lo so. Ma almeno rispetto all’assessore Borsellino tutto dovrebbe essere chiaro nei prossimi giorni, o nelle prossime settimane”.

Ovvero?

“Se l’assessore Borsellino si dimetterà, la patata bollente passerà nelle mani del governatore Crocetta e del PD, che sono i veri artefici di questa operazione. Se, invece, l’assessore resterà al proprio posto e salteranno dirigenti e componenti dell’attuale gabinetto dell’assessorato regionale alla Salute, significherà che l’assessore non controllava la ‘macchina’ che ha dato luogo a questo bailamme”.

Come finirà questa storia?

“Male, molto male. La revoca della delibera di Giunta significa poco. Bisognerà capire che effetti sortirà il contratto. Il gruppo Humanitas, stando a quello che leggo, ha già aperto i cantieri. Ha speso dei soldi. Non credo che, con un contratto firmato, non farà valere i propri diritti”.

 

 

 

 


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