Due “babà” al Napoli, romanisti in festa: quanno ce vo’, ce vo’

di Gabriele Bonafede

I più scaramantici commentano con “Non è successo niente”. Beh, proprio niente non si può dire: la Roma è partita con una tale sfilza di vittorie in questo campionato da battere tutti i propri record ed eguagliare quelli della Juventus di Platini. E in questi casi, “quanno ce vo’, ce vo’”. Un minimo di  soddisfazione è d’obbligo anche se il campionato è ancora lungo e le avversarie più agguerrite che mai.

Otto vittorie consecutive, come la Juventus di Platini o degli anni ‘30, sono già un piacere per il palato dei romanisti, comunque vada: messe al tappeto nell’ordine, dentro e fuori casa, Livorno (2-0), Verona (3-0), Parma (3-1), Lazio (2-0), Sampdoria (2-0), Bologna (5-0)  Inter (3-0), Napoli (2-0). Tutte vittorie commentate con un crescendo di battute in rete.

Ecco su facebook un romanista che vive all’estero, in quello che forse è il più colorito tra i post di tifosissimi in rete in chiave geografico-gastronomica: “2 cacciucchi alla livornese, 3 pandori, 3 parmigiani reggiani, 2 caciotte, 2 piatti di trenette al pesto, 5 piatti di tortellini, 3 cotolette alla milanese, 2 babà…Nessuno ha più fame di noi”,  a proposito del numero di gol segnati in ogni partita all’avversario di turno.

Tifosi della Roma 2013. Foto tratta da www.fantamania.blogosfere.it

Non lesinano battute euforiche alcuni tifosi romanisti conosciuti, come Maria Rosaria Omaggio: “Devo confessarlo: mi sono innamorata di Garcia!… Anche se somiglia a Celentano anni’80! Però a pensarci bene ha i capelli come Cesare Augusto.”

Eppure altri tifosi noti come Claudio Amendola avevano tuonato all’arrivo di Rudi Garcia nella panchina giallorossa: ”Ho dato le dimissioni da tifoso, se ne riparlerà quando la squadra tornerà ad essere degna di questa città…”. Ammutolito dalla serie di risultati positivi, Amendola avrà probabilmente chiesto di ritirare le proprie dimissioni con annessa domandina in carta bollata alla Curva Sud, magari con un ferro di cavallo o altro nella busta di consegna.

Anche Gigi Proietti era leggermente scettico alla notizia del tecnico francese alla guida della Roma: “Speriamo bene, quanto meno di non ricominciare subito a soffrire come in questi ultimi anni. Ma il mio è solo un auspicio, non un pronostico”. Probabilmente Totti non può dire altro che “A me gli occhi please, Gigi”: ce ne vogliono per la Roma di quest’anno, bene aperti, perché gioca un calcio stupendo.

Ovviamente “rosicano” i cugini laziali e sul net c’è anche chi dice “Preferisco arrivare al 17mo posto (con la Lazio) pur di non vedere lo scudetto all’AS Roma”.

Proprio un palermitano d’adozione, Federico Balzaretti, ha segnato una delle due “caciotte” agli odiati cugini.

Noi non siamo tifosi romanisti né laziali, e quindi non abbiamo tensioni scaramantiche da rispettare. Va detto, ad onor di cronaca e lasciando ogni tipo di scongiuri ai romanisti, che quando la Roma ha giocato a Palermo quale campo neutro, dove c’è un folto gruppo di tifosi e simpatizzanti giallorossi e una specie di mezzo-gemellaggio, il Barbera ha portato tifo e fortuna.  “Meglio che giochi all’Olimpico” direbbe allora un laziale.

E invece no, quest’anno (sinora) la Roma ha vinto ovunque. Riempendosi la pancia di delizie gastronomiche a suon di “polpette”, “arancine” e “cannoli” agli avversari… e speriamo non ci siano casi di “pasta con le sarde” (i tifosi palermitani capiranno) a distruggere il bel calcio e questo inizio scoppiettante di sport e sberleffi, tutti leciti finché non sono violenti o “territorialmente discriminatori”.

In bocca al Lupo alla Roma (è il caso di dirlo), alla Lazio, a tutti i tifosi e soprattutto allo sport.


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