Amianto, in Sicilia le leggi per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica vengono ignorate

SI CONOSCONO BENE LE MALATTIE PROVOCATE DALL’ESPOSIZIONE A QUESTA SOSTANZA. MA NON SI FA NULLA. PRESENTE IN TANTE AREE DELL’ISOLA. A COMINCIARE DA MILAZZO, PRIOLO E GELA. MA ANCHE A PALERMO…

di Gabriele Guastella

Quando si parla di amianto la prima cosa che viene in mente è la sua pericolosità per l’ambiente e per l’uomo. Infatti vari studi dimostrano che l’amianto è responsabile di gravi ed irreversibili danni per l’uomo, ed è stata anche dimostrata una evidente correlazione fra esposizione ad amianto e probabilità di sviluppare alcune specifiche malattie tumorali: asbestosi, cancro polmonare e mesotelioma.

Tutte queste cose oggi sono ben chiare e definite, e allora ci chiediamo: come mai, nonostante dall’1 Gennaio 2005 la Direttiva 1999/77/CEE ne abbia definitivamente proibito l’utilizzo su tutto il territorio dell’Unione Europea, risultano ancora oggi grosse quantità di amianto nel territorio siciliano?

Tali quantità risulterebbero maggiori soprattutto nelle zone più industrializzate, e in particolare nelle tre aree ad elevato rischio di crisi ambientale: Milazzo (in provincia di Messina), Priolo (in provincia di Siracusa) e Gela (in provincia di Caltanissetta). Ma di amianto, in Sicilia, se ne trova ancora anche in altre parti dell’Isola. A cominciare da Palermo.

Negli anni ’90 si è consolidato, nel nostro Paese, un assetto normativo che imponeva alle regioni di acquisire la conoscenza complessiva del rischio-amianto sul proprio territorio, e le obbligava ad adottare una serie di iniziative specifiche di prevenzione e tutela della salute dei lavorator e, in generale, dei cittadini e dell’ambiente: controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro, individuazione del rischio-amianto, sorveglianza sanitaria ed epidemiologica dei soggetti esposti.

In particolare, la legge del 27 Marzo 1992, n.257 (“Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”) stabilisce per le regioni l’obbligo di adottare “entro centottanta giorni dalla data di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo 6, comma 5” i cosiddetti “Piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto”, individuandone i seguenti contenuti (minimi):

a. censimento dei siti interessati da attività di estrazione dell’amianto;

b. censimento delle imprese che utilizzano o abbiano utilizzato amianto nelle rispettive attività produttive, nonché delle imprese che operano nelle attività di smaltimento o di bonifica;

c. predisposizione di programmi per dismettere l’attività estrattiva dell’amianto e realizzare la relativa bonifica dei siti;

d. individuazione dei siti che devono essere utilizzati per l’attività di smaltimento dei rifiuti di amianto;

e. controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro attraverso i presidi e i servizi di prevenzione delle unità sanitarie locali competenti per territorio;

f. rilevazione sistematica delle situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di amianto;

g. controllo delle attività di smaltimento e di bonifica relative all’amianto;

h. predisposizione di specifici corsi di formazione professionale e il rilascio di titoli di abilitazione per gli addetti alle attività di rimozione e di smaltimento dell’amianto e di bonifica delle aree interessate, che è condizionato alla frequenza di tali corsi;

i. assegnazione delle risorse finanziarie alle unità sanitarie locali per la dotazione della strumentazione necessaria per lo svolgimento delle attività di controllo previste dalla presente legge;

Bene, ad oggi, in Sicilia, non risulta effettuata nessuna di queste attività in materia di amianto. Le varie amministrazioni, che si sono susseguite negli anni, a parte tavoli di discussione con imprenditori ed enti locali, non hanno mai fatto niente, e soprattutto non hanno mai rispettato questa legge.

Non è stata mai effettuata una mappatura completa dell’amianto presente in Sicilia. Tutto questo va a danneggiare ulteriormente un territorio fortemente compromesso dal punto di vista ambientale. Queste attività di verifica, se fossero state effettuate, avrebbero definito un quadro completo delle situazioni a rischio nel territorio dell’Isola, e di conseguenza si sarebbero potute programmare le azioni successive di bonifica e di tutela dei cittadini. Invece, ancora oggi, in molte aree della nostra Isola, l’amianto è presente. Non si tratta soltanto di aree industriali abbandonate, ma anche di edifici localizzati nei centri abitati.

Come mai, nonostante le specifiche risorse stanziate nel 2003 in favore delle regioni per finanziare lo svolgimento di tali attività di eliminazione dell’amianto non è stato fatto niente?

Rivolgiamo questa domanda al nostro presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e ad almeno un paio di assessori regionali: sicuramente all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino; e all’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello. Alla politica siciliana chiediamo: non sarebbe ora di mettere ordine a questa questione dell’amianto una volta per tutte ed applicare la legge già in vigore? Rappresenterebbe un segnale di cambiamento, una svolta per la nostra regione, insomma caro presidente per usare una parola da lei tanto amata sarebbe una “rivoluzione”.

 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]