Catania, un altro dramma della disoccupazione: il suicidio di un operaio edile

Un operaio edile di 62 anni, F. S. di Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, si è tolto la vita perché, da due anni ormai, non riusciva a trovare lavoro. L’uomo si è impiccato nella sua casa. L’ennesima tragedia della disoccupazione, in Sicilia. L’ennesimo segno di una crisi che lascia spazio soltanto alla disperazione. Nein giorni scorsi era stata la Cgil a lanciare l’allarme per la crisi dell’edilizia che, negli ultimi due anni ha lasciato sul terreno quasi 70.000 posti di lavoro. Le reazioni dei sindacati sono una denuncia contro la sordità e l’inazione delle istituzioni, a partire da quelle regionali. Per il segretario della Filca Cisl Sicilia, Santino Barbera, il suicidio dell’edile catanese è un’altra tragedia annunciata. La drammatica crisi del settore delle costruzioni in Sicilia ha mietuto una nuova vittima. Sarebbe ora che tutti, in testa chi ha la responsabilità del governo della Regione, riflettessero seriamente su come far uscire la Sicilia fuori dal tunnel in cui si trova”. “ Quante altre vittime dovranno esserci – chiede Barbera – prima che si affronti la grave recessione dell’edilizia?. Da tempo chiediamo di inserire il sostegno e il rilancio del settore delle costruzioni come punti chiave dell’agenda istituzionale della Regione. Ad oggi le nostre parole non sono mai state recepite. Non è più tempo di chiacchiere e proclami, la classe politica siciliana si assuma la responsabilità di discutere.

Secondo la segretaria generale della Cisl di Catania, Rosaria Rotolo, quanto accaduto a Santa Maria di Licodia è “il triste epilogo delle tante e inascoltate denunce che la Cisl di Catania ha fatto da tempo, per le condizioni di grave sofferenza in cui ancora versano tantissime famiglie catanesi. Abbiamo lanciato allarmi ai quali le istituzioni e la politica siciliane sono rimaste sorde, impantanate come sono nelle lotte di potere. Ma ormai non c’è più tempo da perdere, gli annunci non bastano più, bisogna dare conseguenze concrete alle parole. Abbiamo dato la nostra disponibilità, con idee e proposte, per far ripartire un settore vitale per l’economia provinciale come quello dell’edilizia, e per dare ossigeno alle necessità di sopravvivenza di tantissime famiglie. Bisogna però smetterla con gli sprechi e avviare interventi strutturali nel territorio, dalle realtà più piccole a quelle più grandi”. Infine, la segretaria della Cisl etnea ribadisce “la necessità di rafforzare una vera alleanza sociale tra sindacato e imprese perché insieme possano, da un lato, fare da stimolo per le istituzioni, incollandole alle proprie responsabilità e, dall’altro, esercitare il controllo per verificare la reale destinazione delle risorse e il loro impegno per dare sviluppo e lavoro veri”.

Anche la Fillea Cgil Sicilia con il segretario generale Franco Tarantino, esprime cordoglio per il suicidio: “Un’altra tragedia- scrive in una nota Tarantino- che si aggiunge a fatti di segno analogo che hanno come comune denominatore la disperazione. La disattenzione e il disinteresse delle istituzioni al dramma lavoro che manca – dice Tarantino- non sono più sostenibili. Ci sono misure che sono possibili, tra cui il salario di cittadinanza,– sottolinea- e che forse farebbero passare anche l’idea che dal tunnel si può uscire, infondendo coraggio a quanti hanno vissuto e vivono situazioni di disagio esistenziale ed eventi come quest’ultimo sarebbero certamente più rari”.


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Un operaio edile di 62 anni, f. S. Di santa maria di licodia in provincia di catania, si è tolto la vita perché, da due anni ormai, non riusciva a trovare lavoro. L’uomo si è impiccato nella sua casa. L’ennesima tragedia della disoccupazione, in sicilia. L’ennesimo segno di una crisi che lascia spazio soltanto alla disperazione. Nein giorni scorsi era stata la cgil a lanciare l’allarme per la crisi dell’edilizia che, negli ultimi due anni ha lasciato sul terreno quasi 70. 000 posti di lavoro. Le reazioni dei sindacati sono una denuncia contro la sordità e l’inazione delle istituzioni, a partire da quelle regionali. Per il segretario della filca cisl sicilia, santino barbera, il suicidio dell’edile catanese è un’altra tragedia annunciata. La drammatica crisi del settore delle costruzioni in sicilia ha mietuto una nuova vittima. Sarebbe ora che tutti, in testa chi ha la responsabilità del governo della regione, riflettessero seriamente su come far uscire la sicilia fuori dal tunnel in cui si trova”. “ quante altre vittime dovranno esserci – chiede barbera - prima che si affronti la grave recessione dell’edilizia?. Da tempo chiediamo di inserire il sostegno e il rilancio del settore delle costruzioni come punti chiave dell’agenda istituzionale della regione. Ad oggi le nostre parole non sono mai state recepite. Non è più tempo di chiacchiere e proclami, la classe politica siciliana si assuma la responsabilità di discutere.

Un operaio edile di 62 anni, f. S. Di santa maria di licodia in provincia di catania, si è tolto la vita perché, da due anni ormai, non riusciva a trovare lavoro. L’uomo si è impiccato nella sua casa. L’ennesima tragedia della disoccupazione, in sicilia. L’ennesimo segno di una crisi che lascia spazio soltanto alla disperazione. Nein giorni scorsi era stata la cgil a lanciare l’allarme per la crisi dell’edilizia che, negli ultimi due anni ha lasciato sul terreno quasi 70. 000 posti di lavoro. Le reazioni dei sindacati sono una denuncia contro la sordità e l’inazione delle istituzioni, a partire da quelle regionali. Per il segretario della filca cisl sicilia, santino barbera, il suicidio dell’edile catanese è un’altra tragedia annunciata. La drammatica crisi del settore delle costruzioni in sicilia ha mietuto una nuova vittima. Sarebbe ora che tutti, in testa chi ha la responsabilità del governo della regione, riflettessero seriamente su come far uscire la sicilia fuori dal tunnel in cui si trova”. “ quante altre vittime dovranno esserci – chiede barbera - prima che si affronti la grave recessione dell’edilizia?. Da tempo chiediamo di inserire il sostegno e il rilancio del settore delle costruzioni come punti chiave dell’agenda istituzionale della regione. Ad oggi le nostre parole non sono mai state recepite. Non è più tempo di chiacchiere e proclami, la classe politica siciliana si assuma la responsabilità di discutere.

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