Lipari: il Comune, lasciato senza soldi da Stato e Regione, blocca il dissalatore: si torna alle navi cisterna che costano molto di più…

COSI’ IL GOVERNO LETTA RISPARMIA I SOLDI: SPENDENDONE MOLTI DI PIU’…

Paradossi d’Italia. E di Sicilia. A Lipari, la più grande delle isole Eolie, è di nuovo emergenza idrica. Succede, infatti, che il Comune, vittima dei barbari tagli ai trasferimenti di risorse agli enti locali operati dallo Stato e dalla Regione siciliana, sia ormai alla frutta. In pratica, non ce la fa più e ha deciso di tirare i remi in barca. Annunciando  che, nel bilancio di previsione, per il funzionamento del dissalatore, ha stanziato la stessa somma dell’anno scorso.

Peccato che, a conti fatti,  tra acqua già erogata e acqua ancora da erogare, resta ben poco per i cittadini.  Come spiega il sito Eolienews,  “gli addetti al dissalatore, per restare nel budget,  da qui al 31 dicembre non potranno erogare più di 800 mc di acqua al giorno”.

E qui casca l’asino. Chi provvederà al resto del fabbisogno? Semplice: l’eterno ritorno delle navi cisterna pagate dal  Ministero della Difesa (che, in teoria, dovrebbe intervenire in extremis). Un business colossale che costa alle ‘casse’ pubbliche  molto più del funzionamento a pieno regime del dissalatore.

Insomma, lo Stato italiano, in versione Isole Eolie, se la suona e se la canta: taglia i soldi anche a questo Comune e, contemporaneamente, paga un sacco di soldi per far arrivare nelle stesse isole Eolie l’acqua. Va per risparmiare dieci e invece spende cento. Perché il costo dell’acqua trasportata con le navi cisterna è molto più alto del costo da sostenere pe rfar funzionare il dissalatore. Ma tant’è.

Non solo. Una intera frazione, Canneto, rischia di restare all’asciutto perché la rete delle navi cisterna non la raggiunge. Quindi dovrà accontentarsi di quei 800mc che può garantire il dissalatore. Gli abitanti di questa contrada si laveranno a mare – l’acqua salata non manca – e, magari, potranno pure cuocere la pasta e tutto il resto risparmiando sempre sul sale…

Insomma, roba da stampa straniera. Che si diverte, comprensibilmente, a ‘sputtanare’ gli sprechi italiani.


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