Perché Grillo non può appoggiare Bersani

Da quando i risultati delle elezioni politiche ci hanno consegnato un’Italia divisa in tre – centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle – assistiamo a uno spettacolo un po’ surreale. Tutti i potentati finanziari, bancari e pro-euro schierati con Bersani e Monti vorrebbero convincere Beppe Grillo a passare dalla loro parte.

In pratica, Grillo dovrebbe gettare a mare anni e anni di lavoro per sputtanarsi definitivamente con il Pd di Bersani. Per fare che cosa, poi? Per tornare a riempire di tasse gl’italiani nel nome di un’Europa ‘Unita’ sempre più divisa. Di fatto, per sostenere un vecchio sistema politico – quello del nostro Paese – ormai ‘bollito’, anzi, alla frutta.

La cosa che stupisce è che questi signori che invitano Grillo a sostenere Bersani non si rendono conto di un elemento che è sotto gli occhi di tutti: il Movimento 5 Stelle è nato per travolgere il vecchio sistema politico, bancario e finanziario, non per puntellarlo. Chiedere al Movimento 5 Stelle di sostenere il vecchio sistema impersonato da Bersani e Monti è fuori dalla realtà.

Grillo, oggi, è il leader dell’Italia che vuole travolgere il vecchio sistema politico, bancario e finanziario. Un eventuale appoggio di Grillo a un eventuale Governo Bersani-Monti farebbe perdere al Movimento 5 Stelle il consenso popolare di cui oggi gode.

A differenza di Bersani e Monti, che controllano un terzo dell’Italia con le regole della vecchia politica clientelare, con le banche e con la finanza speculativa, il leader del Movimento 5 Stelle gode di un largo consenso popolare i opinione. Chi lo vota, lo fa perché vuole smantellare la vecchia politica.

Sotto questo profilo, Grillo è stato corretto. Ha detto: presentate in Parlamento i progetti d legge; noi li esamineremo ad uno ad uno e, se ci convinceranno, li voteremo. Di fatto, è quello che stanno facendo a Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliano, i 15 parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle.

Ovviamente, Bersani e Monti non possono pensare di portare in Parlamento leggi per continuare a togliere agl’italiani soldi con Imu e altre tasse per darli ai tedeschi che devono completare – con i nostri soldi, nel nome di una finta Europa ‘Unita’- l’unificazione delle due ex Germanie. Bersani e Monti non possono pensare di portare in Parlamento l’applicazione del Fiscal compact. Bersani e Monti non possono pensare di scippare agl’italiani altri 4 miliardi di euro per salvare le banche, magari vicine al Pd. Perché difficilmente il Movimento 5 stelle voterebbe queste leggi.

E’ molto più verosimile che Bersani – lasciando fuori dal nuovo, possibile Governo il “Signore delle tasse”, al secolo Mario Monti, le sue banche e il suo spread – cerchi di trovare quattro-cinque punti in comune con il centrodestra di Berlusconi. Certo, il rischio di un eventuale Governassimo Bersani-Berlusconi è che Grillo, alle prossime elezioni, prenderà il 70 per cento dei voti.

Ma questo dipenderà dai provvedimento che il Governassimo adotterà. Se Bersani e Berlusconi presenteranno agl’italiani altre tasse, altre Imu, altri salvataggi di banche con il denaro dei contribuenti non faranno altro che suicidarsi. Del resto, il Cavaliere ha promesso la restituzione dell’Imu sulla prima casa agl’italiani: e dovrà essere questo il primo provvedimento di un qualunque Governo appoggiato dal centrodestra.

Detto in parole semplici, se Bersani e Berlusconi debbono governare l’Italia senza perdere la faccia (e i voti) debbono, se non fare uscire l’Italia dall’Unione Europea, fare qualcosa che gli somiglia molto. Ovvero dire ai tedeschi che in Italia ci saranno pure dei clown, ma che i clown sono sempre meglio di certi personaggi che la Germania ha prodotto in un passato non lontano: un passato che nessuno ha dimenticato.

 


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