Nell’Italia dei poveri ci si mette pure l’Istat…

Adesso anche l’Istat si mette a ‘babbiare’ con il calcolo dell’inflazione, tarando le misurazioni sui giovani e facendo finta che la popolazione anziana sia ininflente. I giovani ci sono, ma ci sono gli anziani. E il calcolo del costo della vita, fa notare la Confartigianato, va fatto anche sui prodotti che consumano gli anziani, a cominciare dai generi alimentari. Se non si fa così si rischia di ignorare che gli anziani, soprattutto quelli a reddito basso non solo non arrivano a fine mese (che grazie al Governo Monti ormai è la norma e non più l’eccezione), negli ultimi giorni del mese non hanno nemmeno i soldi per mangiare.

“Nel paniere Istat per il controllo dell’inflazione entrano tablet, smartphone ed energy drink, tutti prodotti dal target fortemente giovanile cui anziani e pensionati non sono interessati. In questo modo la politica rischia di perdere di vista i problemi della categoria che in questo momento sta soffrendo di più la crisi economica”.

Così Antonio Schirò presidente dell’Associazione anziani e pensionati di Confartigianato Sicilia (Anap), commenta il ritocco dell’elenco dei 1.429 prodotti che costituiscono il paniere su cui l’Istituto nazionale di statistica calcola il tasso di inflazione.

“Crediamo sia necessario- prosegue Schirò- introdurre l’utilizzo di un paniere speciale, più tarato sui bisogni commerciali e sulle esigenze della popolazione anziana. Le persone con più di 65 anni rappresentano oltre il 20% della popolazione regionale ed è una percentuale destinata ad aumentare nei prossimi anni. Sono una parte della società non coinvolta nella tipologia di acquisti hi-tec presi ad oggetto dall’Istat, ma che avrebbe bisogno di veder tutelato il suo potere di spesa, piuttosto compromesso negli ultimi anni. Basti citare l’aumento del costo dei beni alimentari, che segnano un rialzo del 3,2%: il più rilevante dal 2009”.

“Speriamo che il nuovo Governo – conclude – affronti questo problema, visti i sacrifici che di recente sono stati chiesti ai pensionati”.

Insomma, l’unica cosa che non serve all’Italia (oltre al Governo Monti, naturalmente) sono le rilevazioni statistiche ‘addomesticate’ per consentire a chi governa di fare finta che la povertà no c’è. E invece c’è, eccome se c’è!


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Adesso anche l'istat si mette a 'babbiare' con il calcolo dell'inflazione, tarando le misurazioni sui giovani e facendo finta che la popolazione anziana sia ininflente. I giovani ci sono, ma ci sono gli anziani. E il calcolo del costo della vita, fa notare la confartigianato, va fatto anche sui prodotti che consumano gli anziani, a cominciare dai generi alimentari. Se non si fa così si rischia di ignorare che gli anziani, soprattutto quelli a reddito basso non solo non arrivano a fine mese (che grazie al governo monti ormai è la norma e non più l'eccezione), negli ultimi giorni del mese non hanno nemmeno i soldi per mangiare.

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