Biagio Conte, istituzioni ‘latitanti’

Il fascino del giornalismo on line, oltre alla velocità con la quale è possibile dare una notizia, è anche legato alla democrazia dell’informazione: ovvero alla possibilità che hanno tutti i lettori – in forma anonima, o mettendoci il nome e il cognome – di esprimere la propria opinione.

Oggi, rispetto a qualche anno fa, la situazione è mutata. Tutti possono partecipare alla diffusione di un’informazione: commentandola, diffondendola, ampliandola.

Oggi, per esempio, abbiamo parlato dell’incredibile vicenda della Missione Speranza e Carità. E’ la storia di un Stato che va a pignorare i beni a un uomo – Biagio Conte – che nella sua vita ha rinunciato a tutto per dedicarsi al prossimo. E, segnatamente, a chi non ha nulla: ai poveri, agli ultimi, ai diseredati.

In una città come Palermo, dove il ‘particulare’ è la regola aurea, un’iniziativa come quella di Biagio Conte è un miracolo. I primi a rendersene conto dovrebbero essere le autorità. Invece sono state proprio le tante autorità – in testa il Comune di Palermo, la Provincia regionale, la Regione e il Governo nazionale – a ignorare le difficoltà in cui si dibatte la Missione Speranza e Carità.

Prendersela con la Serit è un errore. Lì svolgono solo il proprio lavoro. Il problema, lo ripetiamo, sono le istituzioni.

Oggi il nostro articolo è stato molto letto. E anche commentato. Se provate a leggere i commenti, vi accorgerete che, in alcuni casi, chi li ha scritti, invece di chiedersi e chiedere conto e ragione alle istituzioni, se la prende con noi. Pazienza.

Il più ‘intelligente’ ci rimprovera di non aver citato Fabrizio Ferrandelli, personaggio politico stimabilissimo, che però non ha inviato al nostro giornale un comunicato. Tra l’altro, da quando Ferrandelli è diventato amico di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – cosa che noi abbiamo stigmatizzato alla luce del sole – con noi non parla. Ma questo, giustamente, i lettori non possono saperlo.

Detto questo, lo ribadiamo, il vero problema, a Palermo, in questa incredibile storia del pignoramento alla Missione, sono le istituzioni pubbliche. A cominciare dal Comune che, in merito al lavoro svolto da Biagio Conte, dovrebbe produrre meno chiacchiere e più fatti concreti.

Non è vero che non ci sono soldi. Se non ricordiamo male, a Natale, al Comune di Palermo, sono volati via quasi 700 mila euro. Una spartizione di risorse pubbliche in stile clientelare. La metà di questi soldi si sarebbe potuta dare alla Missione Speranza e Carità e si sarebbe evitato la vergogna del pignoramento.

A noi risulta che, come ‘consuetudine’, le commissioni consiliari di Palazzo delle Aquile continuano a riunirsi cinque giorni alla settimana. Riunioni inutili che servono soltanto a far lievitare le indennità degli stessi consiglieri comunali. Un’oscenità. Quanto al Sindaco, Leoluca Orlando, invece di blaterare a vanvera, avrebbe potuto adottare un provvedimento di somma urgenza, sospendendo la Tarsu alla Missione Speranza e Carità. In resto sono chiacchiere. 

Idem la Provincia regionale. Che butta un sacco di soldi in iniziative spesso inutili. Come le sceneggiate che l’ex presidente, Francesco Musotto, ha celebrato, per anni, a settembre. “La Provincia in festa”: questa la farsa settembrina ereditata dalla giunta provinciale di Giovanni Avanti: eredità accettata, visto che la farsa, ovvero lo spreco di denaro pubblico, prosegue. Una parte di questi soldi la Provincia potrebbe distribuirli ai poveri.

Anche la Regione butta un sacco di soldi. A cominciare dalla tabella H. Che il nuovo Governo regionale vorrebbe abolire. Noi non ci crediamo. Anzi siamo convinti che le più importanti voci di queste mega-clientele verranno disseminate e nascoste tra le pieghe del bilancio regionale. Su questo tema informeremo i nostri lettori. In ogni caso, la Regione, che butta un sacco di soldi, potrebbe aiutare la Missione senza problemi.

Lo Stato, infine. Ieri Il Fatto quotidiano ha dato notizia dei soldi spesi dal Governo Monti per i consulenti esterni. Sapete, cari lettori, quanto ha speso il Presidente del Consiglio, Mario Monti, che va in Tv a fare la morale su giustizia, onestà, risparmio e altre cose ancora? Ha speso, in un anno, 2,3 milioni di euro. Pensate: 2,3 milioni di euro per i suoi consulenti esterni. Come potete notare, i soldi per sostenere i poveri, anche al Governo nazionale, non mancano.

La nostra non è demagogia: sono fatti. Dopo di che i nostri lettori possono tranquillamente continuare a commentare la nostra posizione, dicendo che siamo grillini, che siamo disinformati e bla bla bla.

Ma la verità è che, nella vicenda del pignoramento della Missione Speranza e Carità, le istituzioni pubbliche di Palermo – Comune e Provincia in testa – la Regione e lo Stato hanno fatto una pessima figura.

 


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