Pdl, i candidati in Sicilia di Camera e Senato

Si sa: la politica, come la vita, è fatta a scale: c’è chi scende e c’è che sale. Ci sono gli eterni deputati di Montecitorio e i Senatori che escono di scena e ci sono quelli che restano. Del resto, per il centrodestra siciliano i tempi del celebre “61 a zero” sono ormai un pallido ricordo. I posti sicuri, nelle liste, si sono assottigliati e, come si dice in questi casi, bisogna fare di necessità virtù.

Insomma, le liste del Pdl siciliano, alla Camera e al Senato, hanno subito una bella ‘scozzolatura’. La ‘scozzolatura’ è una pratica agronomica utilizzata nella pianta di ficodindia: si riducono, eliminandoli, una parte dei fiori della pianta di ficodindia per ottenere frutti di pezzatura maggiore e, se va bene, più succulenti. Un compito che, nel Pdl siciliano, è stato affidato ai coordinatori regionali del Partito, Dore Misuraca (nella foto a sinistra), Giuseppe Castiglione e Mimmo Nania (che – caso unico nell’agronomia politica – si è auto-scozzolato, visto che non è più candidato).

Chi sono, allora, i candidati del Pdl sicilian alle elezioni politiche del 24 febbraio prossimo? Nella Sicilia occidentale, nella lista per Montecitorio, il capolista saràil coordinatore nazionale del Partito, Angelino Alfano. Al numero due ci dovrebbe essere il leader del Cantiere Popolare, Saverio Romano (il Cantiere Popolare, che ha siglato un accordo con il Pdl, non dovrebbe presentare candidati alla Camera, mentre presenterà propri candidati al Senato nella speranza di raggiungere il 3 per cento su base regionale: questa, grosso modo, dovrebbe essere la scommessa del segretario regionale di questo Partito, Rudy Maira, che dovrebbe capeggiare la lista del Cantiere Popolare per Palazzo madama).

Al terzo posto della lista per la Camera de deputati nella Sicilia occidentale c’è Dore Misuraca. Al quarto posto Alessandro Pagano, Il quinto posto è stato riservato a Gabriella Giammanco. Questi i ‘papabili’, cioè i probabili eletti. Anche se – grazie al trend positivo – non è da escludere la possibilità che scatti un possibile sesto seggio.

Nella Sicilia orientale – sempre con riferimento alla camera dei deputati – il capolista potrebbe essere sempre Alfano o, in alternativa, Antonio Martino (al quale, nonostante le tante legislature, è stata concessa la deroga) o Giuseppe Castiglione. Al quarto posto ci dovrebbe essere Basilio Catanoso. Seguito da Antonio Minardo.

Al Senato i candidati dovrebbero essere il presidente dell’assemblea di palazzo Madama uscente, Renato Schifani; poi Simona Vicari, poi un catanese (?) e poi ancora Bruno Mancuso.

La partita, nel Pdl, è ancora aperta perché Grande Sud, alleato del Pdl, presenterà proprie liste, ma ha chiesto qualche posto nella lista dei berlusconiani. Idem per il partito dei Siciliani di Raffaele Lombardo. Ricordiamo che che alla Camera un Partito apparentato, per avere diritto a seggi, deve raggiungere il 2 per cento su base nazionale. Mentre al Senato serve il 3 per cento su base regionale.

Che significa questo? Che i leader di Grande Sud e partito dei Siciliani, rispettivamente, Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo, chiederanno al Pdl seggi al Senato, dove non dovrebbero avere difficoltà a raggiungere il 3 per cento su base regionale. Mentre è molto improbabile che queste due formazioni politiche raggiungano il 2 per cento su base nazionale.

 


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