Galleria di Arte Moderna a ‘Civita’? Perché? E sulla caffetteria…

Egregio direttore,

sono sempre io, la signora che si è recata in visita, per caso, al Castello della Zisa di Palermo con due amiche inglesi. Quella che ha ‘sgamato’ i custodi schiticchiari, per intenderci.

Oggi le voglio raccontare quello che ho visto ieri sera recandomi all’inaugurazione di una mostra presso la Galleria di Arte Moderna, sempre a Palermo, nel Centro storico della città, presso il complesso monumentale di Sant’Anna (foto sotto a destra, tratta da palermonline.wordpress.com).

Ieri l’ingresso era libero. Giusto, visto che si trattava dell’inaugurazione di una mostra. Ho notato, però, che per raggiungere la caffetteria bisogna passare dai saloni dove fanno bella mostra di sé pregevoli quadri antichi. Ieri è stato un via vai di gente. Fino a tarda ora.

Guardando la gente che passava e ripassava pensavo ai quadri, molto belli, incustoditi. Ripeto: per raggiungere la caffetteria bisogna attraversare questi saloni con i quadri. Non mi è sembrato di aver visto custodi.

Osservando la gente che andava e veniva dalla caffetteria mi sono chiesta: negli altri giorni chi deve recarsi alla caffetteria deve pagare il biglietto per entrare? La cosa mi sembra u po’ irrazionale. Non c’era un altro luogo dove aprire la caffetteria? E chi gestisce questa caffetteria?

Ultima domanda: è vero che la Galleria di Arte Moderna di palermo non è gestita direttamente dal Comune? Che senso ha visto che il Comune ha ‘stabilizzato’ un sacco di precari? Gestendola direttamente non guadagnerebbe molto di più?

Lettera firmata

 

Egregia lettrice,

la Galleria di Arte Moderna di Palermo è gestita dalla società ‘Civita’, una delle tante società presiedute dal professore Gianni Puglisi (foto sotto a sinistra). Ciò, se non ricordiamo male, in forza di una convenzione siglata tra ‘Civita’ e la passata amministrazione comunale di Diego Cammarata. Ricordiamo che tale convenzione venne molto contestata, perché considerata non esattamente favorevole al Comune di Palermo (che non a caso presenta un deficit di bilancio stratosferico, visto che le poche cose che potrebbe mettere a regime per farle fruttare le fa gestire da terzi).

Non conosciamo la storia della caffetteria. Forse la persona titolata a rispondere potrebbe essere l’assessore comunale alla Cultura, Francesco Giambrone. In ogni caso, andremo a visitare la caffetteria della Galleria di Arte Moderna di Palermo. Perché la descrizione che viene fuori dalle sue parole ci incuriosisce: anche noi, infatti, sembra irrazionale che per recarsi in una caffetteria bisogna pagare un biglietto di entrata. A meno che tale caffetteria non sia stata riservata solo a chi ha pagato il biglietto d’ingresso per visitare la Galleria di Arte Moderna.

Se poi la caffetteria rimane aperta al pubblico fino a sera, beh, ci auguriamo che l’amministrazione comunale abbia approntato un servizio di custodia delle opere d’arte, se è vero – come lei dice – che per arrivare alla caffetteria bisogna attraversare saloni con quadri antichi appesi alle pareti.

Quanto alla gestione della stessa caffetteria, supponiamo che sia la stessa società ‘Civita’ a gestirla. Non crediamo, infatti, che ‘Civita’ possa subaffittare a terzi la caffetteria.

Detto questo, diciamo a chiare lettere che avere ceduto alla società ‘Ciivita’ la gestione della Galleria di Arte Moderna è stata una delle tante cose sbagliate fatte dalla passata giunta Cammarata. Sbagliata e irrazionale, come giustamente fa notare lei. Cammarata, complice una legge regionale folle che l’ufficio del commissario dello Stato avrebbe dovuto impugnare, ha ‘stabilizzato’ un sacco di precari tra uffici comunali e società collegate allo stesso Comune. Una parte di questo personale in esubero potrebbe essere utilizzato senza problemi – visto che viene pagato – per la gestione dei Musei e, in generale, di tutti i beni culturali di pertinenza comunale.

Affidare la gestione di alcuni siti culturali a una società presieduta da un personaggio che, tra le altre cose, aveva occupato il ruolo di assessore alla Cultura dello stesso Comune di Palermo – e cioè lo stesso professore Puglisi – è stato un atto amministrativo fuori luogo e, ci sia consentito, di cattivissimo gusto.

Sarebbe interessante capire quanto incassa oggi il Comune di Palermo ogni anno con la convenzione con ‘Civita’ e quanto incasserebbe se gestisse direttamente la Galleria di Arte Moderna e altri siti. A nostro avviso, incasserebbe molto di più con la gestione diretta, perché non pagherebbe il personale.

Ricordiamo, per la cronaca, che il Comune di Palermo – tra uffici propri e ex precari ‘stabilizzati’ anche nelle società collegate allo stesso Comune – può contare, oggi, su circa 20 mila dipendenti (più dei dipendenti di tutta la Regione siciliana!): 10 c’erano già al 31 dicembre del 2001, altri 10 sono arrivati con la gestione Cammarata.

la redazione

 

 

 

 


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