Ludovico albert è ancora il dirigente generale del dipartimento regionale della formazione professionale o è illegittimo al pari di tanti altri nominati?
Formazione, avviso ai dipendenti: Albert è ancora in sella
Ludovico Albert è ancora il dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale o è illegittimo al pari di tanti altri nominati?
Questa domanda, da qualche giorno a questa parte, se la pongono – e la pongono al nostro giornale – tanti lettori. Ci sembra corretto illustrare quello che abbiamo capito di questa storia (non avendo la presunzione di raccontare la verità).
Comè noto, il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), il 16 ottobre scorso, con un parere, ha stabilito che tutte le nomine effettuate dal Governo regionale dopo il 4 agosto sono illegittime. Il 4 agosto, infatti, è il giorno in cui è entrata in vigore la cosiddetta legge blocca-nomine approvata dallArs.
Si tratta della legge che ha stabilito il blocco delle nomine da parte del Governo regionale retto da Raffaele Lombardo. Il presidente della Regione, forte, con molta probabilità, di pareri giuridici un po temerari, non ha preso in considerazione tale legge e ha proseguito nella sua folle corsa con le nomine.
Mentre ‘ballava’ il valzer elle nomine ha chiesto un parere al Cga, forse con la certezza che i giudici amministrativi avrebbero avallato l’operato del Governo. Invece il Cga a sezioni unite, il 16 ottobre, come già ricordato, ha bastonato di santa ragione il Governo e ai suoi improvvidi consulenti, stabilendo che le nomine successive al 4 agosto sono tutte illegittime. Con leccezione logica dei commissari straordinari nominati prima del 4 agosto ai quali è stato possibile, invece, prorogare gli incarichi.
Che centra Albert con questa storia? Centra, centra eccome! Albert, è noto, si è dimesso la scorsa estate. Ma, a quanto pare, erano finte dimissioni. Il dirigente generale del dipartimento Formazione professionale aveva 90 giorni di tempo per ripensarci. Il Governo regionale, in verità, con in testa il presidente Lombardo, aveva accettato le dimissioni. Un atto che sanciva il totale distacco del Pd dal Governo siciliano.
Ma il Pd, a quanto si racconta, non aveva alcuna intenzione di mollare losso, cioè di uscire dal Governo regionale. Così Albert, entro i canonici 90 giorni, ha ritirato le dimissioni e, sospinto dal Pd, ha ripreso il posto ai vertici del dipartimento regionale della Formazione professionale. La prova provata che il Pd siciliano, anche se in posizione di conflittualità, fa sempre parte del Governo e d è sempre più infognato nella ‘mangiuglia’ della formazione professionale in stile Albert.
Insomma: gli iscritti, i militanti e i simpatizzanti del Pd siciliano che pensavano che il loro Partito fosse, improvvisamente, diventato serio uscendo dal Governo regionale dopo quattro anni di convivenza consociativa con Lombardo sono stati smentiti: il loro Partito – il Pd – è più governativo di prima, tantè vero che i parlamentari nazionali e regionali del Pd titolari di società che operano nella formazione professionale si stanno chiudendo le loro belle operazioni clientelari con Albert, gozzovigliando con lAvviso 20, in perfetto stile democristiano.
Ci dispiace per i tanti dipendenti della formazione professionale che speravano di sbarazzarsi definitivamente di Albert, forse uno dei peggiori dirigenti generali di questo settore. Purtroppo ce lo dobbiamo piangere ancora: a lui e al Pd siciliano che, all affacciata, propugna la rivoluzione con il candidato alla presidenza della Regione, Rosario Crocetta, mentre, di fatto, fa ancora parte del Governo della Regione. O meglio: del peggiore Governo della storia dellAutonomia siciliana.